Capitolo 35

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Il pomeriggio

Camilla's pov

Io e Piero siamo a Central Park.

<<Amore.>> lo chiamo.
<<Mmh?>> mugola per dire si.
<<Come mai sei così silenzioso?>>
<<Niente.>>
<<Menti.>>
<<Non è vero.>>
<<Si invece.>>

Sbuffa e si gira verso di me.

<<Non ho niente.>> dice.
<<Non ti credo. Non mi freghi Barone. Sputa il rospo.>>

Mi sorride e mi bacia.

<<Sei bellissima lo sai?>> chiede spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Grazie, ma non mi freghi. Che hai?>>
<<Sono in pensiero.>>
<<Per cosa?>>
<<Valeria.>>
<<Valeria cosa? Che ha fatto?>>
<<Niente... È che... Io... È qui a New York.>>
<<Lo so. È venuta anche da me.>>
<<A fare cosa?>>
<<Mi ha chiesto di perdonarla.>>
<<E tu lo farai?>>
<<No.>>
<<Perchè?>>
<<Me lo chiedi anche? Mi ha rotto la fotocamera, mi ha detto che non ero sua sorella, mi ha dato della poco di buono... Io non ce la faccio più a perdonarla. La sto perdonando da troppo.>>
<<Eh. Lo so.>>
<<Sono stanca di perdonare.>>
<<Mi dispiace.>>
<<Anche a me.>>

Ci sediamo su una panchina.

<<Sembrava sincera.>> dice.
<<Lo so, ma... Ho paura di fidarmi di lei.>>
<<Perché non provi a riallacciare il rapporto lentamente?>>
<<Già... Non lo so.>>

Mi sorride, avvolge le mie spalle con il suo braccio e io mi appoggio al suo petto abbracciandolo.

<<Meravigliosa creatura, sei sola al mondo.
Meravigliosa paura, di averti accanto.>> sussurra cantando.

Sorrido e mi stringo ancora di più a lui.

<<Mi dai un bacio?>> chiede.
<<No.>>
<<Perché?>>
<<Perché non mi va.>>
<<Cattiva.>>
<<Lo so.>>
<<Dai.>>
<<No.>>
<<Perché?>>
<<Perché hai il petto comodo e voglio stare così.>>
<<Ho il petto comodo?>>
<<Si.>>
<<E dimmi, ho anche altro oltre al petto comodo?>>
<<Ehm... Si! Hai un bel culo!>> esclamo facendolo ridere.
<<Me lo dicono in molte.>>
<<Bene... Queste molte però sappiano che il tuo bel culo è mio.>> dico.
<<Ti stai impossessando del mio culo?>>
<<No. Mi sono impossessata. D'altronde, chi non lo farebbe?>>

Si mette a ridere e mi bacia la fronte. Io alzo lo sguardo e lo bacio. Un bacio leggero, a stampo, che dura pochi secondi. Ci guardiamo negli occhi. Non parliamo. Lasciamo che a parlare siano i nostri sguardi. Mi accarezza il viso e mi ribacia. Stavolta un bacio più intenso, pieno di amore. Ci stacchiamo e lo guardo.

<<Perché io?>> chiedo.
<<Perché tu cosa?>>
<<Perché tu hai scelto me?>>
<<Perché il mio cuore ha detto di scegliere te, e io voglio ascoltarlo.>>

Sorrido e lo ribacio

La sera

Squilla il telefono

Al telefono

~Pronto?~ rispondo.
~Cami? Ciao! Come va?!~ chiede Emanuele.
~Va tutto bene, voi?~
~Tutto bene. Senti... Ti volevo chiedere un consiglio.~
~Che cosa?~
~Ti ricordi Marialaura? La ragazza con cui mi frequento?~
~Ehm... Si!~
~Secondo te dove posso portarla per chiederle di fidanzarsi con me?~
~Non so... Ma sei sicuro?~
~Certo, perché?~
~Manu, non ti offendere, ma insomma... Quando l'ho conosciuta, mi è sembrata un po' strana.~
~Sei gelosa sorellina?~ chiede ridacchiando.
~Bè... Forse un po'.~

Un imprevisto amorevole {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora