Eleonora's POV
Perché? Perché doveva capitare tutto a me? Perché mio papà mi trattava così male,facendomi ogni volta scoppiare a piangere? Non si rendeva conto del mio stato d'animo. Non volevo assolutamente disturbare lui o la mamma,volevo solo stare un po' insieme con loro. Ma a quanto pare la mia presenza non è gradita. Mi asciugai le lacrime agli occhi e scesi dal mio letto,sentendo i brividi lungo la schiena per il contatto con il pavimento praticamente gelato. Mio papà doveva essere ritornato a casa,quindi decisi di tentare un'altra volta di vedere la mia mamma. Fanculo tutto e tutti. Nessuno poteva comandarmi a bacchetta,tantomeno mio papà. Non capisco proprio il senso di allontanarmi da mia mamma quando il mio esserle vicino le farebbe più che bene. Anche lei mi vuole accanto,lo so benissimo,ma è sempre condizionata dalle decisioni di papà,che non le permettono di prendere posizione.
Mi misi le ciabatte e indossai un mio maglione di lana sopra al pigiama che mi aveva fornito l'ospedale,troppo leggero per le temperature basse di Los Angeles. Mi affacciai sul corridoio e diedi un'occhiata in giro,per vedere se c'era qualcuno che poteva impedirmi di prendere l'ascensore. Constatando che non c'era nemmeno l'ombra di dottori,cercai di fare il meno rumore possibile per raggiungere l'ascensore. Entrata in esso,schiacciai il rispettivo pulsante che mi avrebbe portata nel reparto dove stava riposando mia mamma.
Pensai a come i miei genitori avevano desiderato tanto il mio fratellino o la mia sorellina,mentre io ero soltanto una conseguenza di una notte di divertimento,mentre io ero solo un errore commesso per sbaglio,per una distrazione. A scuola i miei compagni non facevano altro che rinfacciarmelo di continuo,facendomi stare malissimo,ma veramente male. Ero arrivata al punto di non mangiare per giorni ma questo non sembrò preoccupare mio papà,visto che mia mamma era in viaggio per tenere vari concerti in tutta l'America.
Mi ricordo che quando era ritornata a casa,era stupita dal mio aspetto fisico. Mi domandò subito se avevo smesso di mangiare regolarmente ma per non sovrapporle altri problemi,le mentì. Ero diventata più assente,a tavola non mangiavo tutto quello che c'era nel piatto anche se il cibo che mi preparava mia mamma era favoloso. Subito dopo mangiato,mi rinchiudevo in camera a studiare fino alle otto di sera,quando mia mamma veniva a controllarmi e a darmi un bacio sulla fronte.
Prima di addormentarmi,stavo qualche ora sdraiata sul letto con gli occhi aperti e con le cuffie nelle orecchie,a guardare la parete dipinta di rosa cipria,mentre i ColdPlay mi incantavano con le loro melodie.
Il suono di arrivo dell'ascensore,mi risvegliò dai miei pensieri e mi fece asciugare le lacrime agli occhi. Mi aggiustai in qualche maniera i miei capelli raccolti in una coda alta e uscì dell'ascensore. Mi bloccai all'istante,pietrificata,quando mi accorsi che davanti a me c'era la mia dottoressa,con i suoi capelli biondi ricci che erano raccolti in una treccia disordinata.
《 Eleonora,cosa ci fai qui? 》Mi domandò,avvicinandosi a me con sospetto,inarcando di poco il suo sopracciglio destro. Mi morsi il labbro inferiore per il nervosismo e mi torturai le mani.
《 Oh ehm,volevo prendere un pacchetto di patatine dalle macchinette... 》Non ebbi il coraggio di guardarla negli occhi e finsi di osservare interessata le poltrone di cuoio disposte in circolo al centro dell'atrio.
《 Ma le macchinette ci sono anche al piano di sotto e sai che non puoi mangiare quel genere di cibo 》Mi disse,guardandomi con occhi addolciti. Perché mi guardava così? Forse aveva capito che volevo vedere la mia mamma e avrebbe chiuso un occhio?
《 Oh,davvero? N-non me n'ero accorta,sinceramente 》Finsi una risata e sospirai per lo sforzo che feci. La testa mi faceva ancora male per la botta che ho preso.
《 Dai,vai a vedere tua mamma. 》Mi incoraggiò e io alzai la testa di scatto,sgranando gli occhi per la sorpresa.
《 D-davvero? 》Chiesi incredula e lei rise per la mia tenerezza. Dovevo apparire come una bambina di nove anni smarrita,che ha sempre vissuto in una campana di vetro,isolata da tutto e tutti.
《 Certo. Non dirò niente a tuo papà,se è questo che ti preoccupa 》Mi strizzò l'occhio come per stringere una specie di accordo fra noi due,facendomi sorridere per la felicità. La ringraziai velocemente e spinsi la pesante porta di ferro per entrare nel reparto di mia mamma. Entrai velocemente nella sua stanza,senza farmi scoprire da altri infermieri. Anche se avevo ottenuto il consenso della mia dottoressa,devo essere comunque prudente.
《 E-Ele? 》Mi girai verso mia mamma che si stava svegliando e le sorrisi dolcemente e tristemente allo stesso tempo. Era sorpresa di trovarmi accanto quando era la terza volta che provavo a parlare con lei.
《 N-non dovresti essere q-qui 》Provò a convincermi,avendo paura di mio papà e delle sue reazioni. Scossi la testa e alzai le spalle con noncuranza,facendole capire che non mi importava.
《 La dottoressa ha detto che potevo venire a trovarti 》Le spiegai e lei sorrise appena,annuendo poco dopo.
《 M-mi sei mancata 》Le confessai con le lacrime agli occhi e lei sorrise ampiamente,cercando di avvicinarsi a me per darmi un bacio sulla guancia. Mi avvicinai io al posto suo,appoggiando la testa sulla sua spalla,cercando di non farle male.
《 Anche tu mi sei mancata,t-tesoro 》Al suono di quelle parole,mi prese la mano e la strinse. Mi morsi il labbro per non scoppiare a piangere,anche perché ho sprecato troppe lacrime oggi,e cercai di calmarmi il più velocemente possibile.
《 Non hai ancora mangiato? 》Le chiesi,alzando la testa per guardarla. Il colore dei suoi occhi nocciola era praticamente spento. Scosse la testa,posando poi lo sguardo sul piatto ancora pieno di riso allo zafferano.
《 Non ho fame. Se vuoi,mangialo tu 》Mi propose e io scossi la testa,sospirando. Era molto debole e per di più aspettava un bambino,quindi doveva mangiare costantemente.
《 Devi mangiare,mamma 》Mormorai e lei annuì,dandomi sicuramente ragione. Le porsi il piatto e lentamente,riuscì a mangiare tutto quello che c'era nel piatto. L'intera serata la passammo a ridere e a spettegolare dei nostri vicini di casa,che cantano a squarciagola a volte stonando le sue canzoni. Quando si sono fatte le 8 di sera,la salutai con un bacio sulla guancia e a malincuore lasciai la stanza. Non volevo lasciarla sola ma fra un po' le infermiere mi sarebbero venute a cercare,non trovandomi nel mio letto. Presi l'ascensore e una volta arrivata al mio piano,mi incamminai verso la mia stanza.
Un brutto presentimento si era fatto largo nella mia mente. Ma non sapevo quale.
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Scusate se è un capitolo molto corto e forse abbastanza noioso,ma mi sto concentrando sulla mia nuova storia,come vi avevo anticipato nelle conversazioni. Si chiama "Dangerous Love" ed è sempre sui Jariana. So che il genere non può piacere alle persone particolarmente sensibili ma avevo questa storia in mente da un sacco di tempo e la volevo per forza pubblicare. Non voglio prendere alla leggera il tema del nazismo e dell'Olocausto,assolutamente. NON DATEMI DELLA NAZISTA,PER FAVORE. Voglio solo condividere questa storia con voi e se siete interessati,potete leggere i primi due capitoli nelle mie opere. Scusate se in questo periodo sto aggiornando pochissimo ma sono successi tantissimi avvenimenti molto dolorosi per me che non voglio neanche raccontare perché vi annoierei. Non mi sto concentrando sullo studio e pensate che questi problemi mi stanno facendo talmente perdere la testa,che sono scoppiata a piangere davanti alla professoressa di matematica (nell'interrogazione) all'ennesimo "ho rinunciato a spiegarti gli argomenti,sei una buona a nulla". Quella professoressa è il male in persona e non scherzo :)
Grazie per l'attenzione♡
CONTINUO A 20 VOTI,20 COMMENTI E 20.1K VISUALIZZAZIONI.
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Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]
FanfictionPrequel ----》Jariana~I can't live without you. Ariana e Justin hanno 33 e 37 anni. Eleonora ha 15 anni ed è una comune adolescente,felicemente fidanzata con un ragazzo che la farà soffrire. Il compito di genitori è molto duro e spesso ci sono delle...