Same Old Love

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Il mio cuore stava facendo capriole per quello che Justin mi aveva detto e mi misi quasi a piangere per la gioia.

Lo abbracciai con tutta la forza che avevo mentre lui mi accarezzava lentamente i capelli e mi dava delle leggere palpatine al sedere,facendomi ridacchiare.

«Ti amo» Mi ripeté e mi diede un bacio a stampo.

«Ti amo anch'io» Approfondì il bacio e mi alzai sulle punte dei piedi per avvicinarmi di più a lui. Mi accarezzò i fianchi leggermente e poi mi fece sedere sul divano. Mi coprì con una coperta di lana e appoggiò le labbra sulla mia fronte per sentire la temperatura.

Mi lasciò un bacio e prese il termometro che mise sotto al mio braccio. Il contatto tra la mia pelle bollente e il freddo dell'aggeggio mi fece rabbrividire.

«38 e mezzo» Disse dopo qualche minuto e io annuì,sospirando. Mi misi sotto la coperta di lana e appoggiai la testa al bracciolo del divano,sentendo improvvisamente freddo. Odio la febbre.

«Vuoi qualcosa di caldo?» Justin mi accarezzò una guancia bollente e io annuì,chiudendo gli occhi.

«U-un brodo,per favore..» Sussurrai e vidi Justin annuire,per poi andare in cucina a preparare un brodo caldo.

All'improvviso suonò il campanello e Justin andò ad aprire. Non avevo nemmeno la forza di sedermi e di vedere chi avesse suonato.

«Ciao Justin» Aprì di scatto gli occhi al suono della voce di Zara,la mia migliore amica. Il mio istinto fu quello di alzarmi di botto per andare ad abbracciarla ma mi colpì un giramento. Con la coda dell'occhio vidi i due abbracciarsi calorosamente.

«Ehi Ari,hai la febbre?» Mi spostai appena per farla sedere sul bordo del divano e lei mi accarezzò i capelli.

«Si e mi dispiace,non possiamo visitare Stoccolma insieme» Mi scusai dispiaciuta e lei rise leggermente,scuotendo la testa,come per dirmi che non importava.

«Stai tranquilla,adesso pensa a riposare. Sono venuta qui per dirti se volevi aprire i miei concerti in Svezia ma se sei influenzata non importa» Zara mi aveva appoggiato moltissimo quando le disse di essere incinta per la seconda volta. Quando seppe ciò che era successo,pianse assieme a me e mi chiamava tutti i giorni per sapere come stavo.

Ha aperto i miei concerti americani l'anno scorso e adesso mi stava dicendo che voleva che io aprissi i suoi. Non mi sarei mai tirata indietro.

«Mi riprenderò in fretta,sono onorata di aprire i tuoi concerti!» Sorrisi calorosamente e lei battè le mani dalla felicità.

«Benissimo,avviserò il mio manager. Ora devo proprio scappare! Riprenditi in fretta,tesoro» Mi diede un bacio sulla guancia,gesto che io ricambiai,e vidi la mia migliore amica allontanarsi dopo aver salutato anche Justin.

«Il brodo è pronto,piccola» Mi chiamò Justin mentre veniva da me con un piatto in mano. Mi misi seduta e presi il piatto dalle sue mani,incominciando a mangiare. Lui invece accendeva la televisione e scorreva i canali.

«C'è un film interessante?» Chiesi a Justin dopo aver finito il brodo. Posai il piatto sul tavolino proprio nel momento in cui scuoteva la testa.

«C'è Friends» Disse semplicemente,quasi annoiato. Ci misi qualche secondo a capire se la puntata che stavano trasmettendo l'avevamo già vista o no.

«Questa puntata l'abbiamo vista miliardi di volte,ormai me la ricordo a memoria» Risi per la sua affermazione e annuì con la testa,dandogli ragione.

«Allora cosa guardiamo?» Gli domandai,baciandogli una guancia. Lui spense la televisione e si girò verso di me.

«Potremmo fare qualcos'altro di più interessante,non credi?» Mi guardò con sguardo malizioso e io risi di gusto,continuando a guardarlo.

«Prenderai la febbre,Juss...» Dissi mentre lui tentava di mordermi il labbro inferiore. Mi prese per un fianco per non farmi muovere e finalmente mi baciò le labbra dolcemente.

«Non mi importa» Alzò le spalle con noncuranza e continuò a baciarmi. Mi sdraiai completamente sul divano permettendogli di essere sopra di me e chiusi gli occhi.

Mi lasciò vari baci sul collo e si soffermò soprattutto sui succhiotti che aveva fatto la sera precedente. Non volevo che smettesse,era come essere in paradiso.

«Mmh,Juss» Balbettai quando cominciò a leccare nell'incavo del mio collo e presi in un pugno i suoi capelli,accarezzandoli e tirandoli per il piacere.

«Non riuscirò a coprirli tutti» Dissi riferendomi ai suoi succhiotti e risi leggermente perché mi stava facendo il solletico.

«È quello che voglio. Tutti devono sapere che sei mia» Mi mancò letteralmente il fiato a quelle parole e passai ancora una volta una mano fra i suoi capelli. Appoggiò la testa al mio petto,mettendosi più comodo e restammo in questa posizione per un tempo infinito.

«Quando scopriremo il risultato del test?» Mi domandò all'improvviso e io deglutì.

«Penso fra qualche giorno,quando inizierò a sentire un po' di nausea.» Risposi e lui annuì leggermente,accarezzandomi un fianco.

All'improvviso,posai lo sguardo sulla finestra della cucina e sgranai gli occhi a quello che vidi.

A causa dell'umidità,si vedeva benissimo l'impronta di una mano sul vetro della finestra. Mi si gelò il sangue nelle vene quando vidi un individuo camminare furtivamente lontano dal vetro e deglutì rumorosamente.

Si sentì un rumore,come se qualcuno colpisse il muro,che non sembrò spaventare Justin. Gli misi le mani sulle spalle e lo spostai malamente da sopra di me,ricevendo da parte sua un'occhiataccia.

«Che ti prende?» Sbottò,vedendo sicuramente il mio viso farsi piano piano più bianco. Cominciai a tremare nel momento in cui si alzò un gran vento e il suo fischio si sentì.

«J-Justin...» Provai a dirgli che avevo visto qualcuno alla finestra ma balbettava solo il suo nome,facendolo agitare ancora di più.

«Ariana,che cosa ti sta succedendo?» Mormorò nervoso,mettendomi una coperta sulle spalle.

«A-avevi detto che e-eravamo al s-sicuro» Balbettai,sempre con gli occhi fissi sulla finestra. Lui inarcò un sopracciglio e si girò a guardarla,per poi rigirarsi verso di me. Mi guardò con sguardo confuso.

«Mi stai fottutamente spaventando,Ariana. Dimmi che cazzo ti sta succedendo!» Alzò la voce e io mi tappai la bocca con la mano per reprimere i singhiozzi.

«HO VISTO QUALCUNO ALLA FINESTRA!» Urlai con tutto il fiato che avevo in gola continuando a piangere a dirotto. Justin sgranò gli occhi e balzò giù dal divano.

«Sei sicura?» Mi domandò e io annuì più volte. Sospirò per la frustrazione e si passò una mano fra i capelli. Prese dal tavolo le chiavi di casa e velocemente si diresse verso la porta.

«JUSTIN,NO!» Mi alzai di botto dal divano e lo raggiunsi,per poi mettergli una mano sul braccio.

«Torno subito» Mi rassicurò,prendendomi a coppa il viso. Scoppiai a piangere avendo paura per lui e per quello che poteva succedere.

«N-no,ti prego. Resta qui» Gli accarezzai i capelli mentre mi avvicinavo lentamente a lui. Non volevo che uscisse. C'erano i bodyguard come aveva detto lui sull'aereo e non vedevo il motivo per cui doveva controllare che non ci fosse nessuno al posto loro.

«Stai tranquilla,fra cinque minuti sono qui» Mi rassicurò,baciandomi dolcemente le labbra,per poi aprire la porta e uscire dalla casa. Sospirai e mi asciugai le guance umide. Andai in cucina e mi alzai sulle punte dei piedi per prendere un bicchiere in alto.

Lo riempì di acqua e cominciai a berla quando sentì una risata agghiacciante alle mie spalle.

Mi si bloccò il respiro e per poco non mi veniva un infarto. Non volevo girarmi,non volevo guardare la persona che era alle mie spalle. I brividi di paura percorsero tutto il mio corpo mentre la tensione nella stanza si alzò improvvisamente. Boccheggiai in cerca di aria,convinta che fosse un'allucinazione dovuta alla febbre.

Ma cambiai subito idea quando sentì il parquet scricchiolare sotto i passi di qualcuno,che si avvicinavano lentamente a me.

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Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora