Heatstroke

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Writer's POV

Ariana e Justin piangevano disperati per la perdita del loro piccolo. Nessuno di loro due si sarebbe aspettato un agguato così imprevedibile. Justin nella sua mente stava studiando una vendetta quasi perfetta,ma sapeva che non in quel momento poteva realizzarla.

Si sono succeduti tantissimi avvenimenti e non aveva nemmeno la forza per sorridere e per consolare Ariana,che intanto stringeva in due pugni la sua maglietta nera e bagnavo con le lacrime le sue spalle.

《 SCUSAMI,JUSTIN. È TUTTA COLPA MIA!! 》Urlava Ariana senza un briciolo di senno e Justin non poteva fare altro che stringere a sé quel piccolo corpicino.

《 No,non è colpa tua. È colpa di quello che ti ha drogata 》Singhiozzò Justin,sciogliendo poi l'abbraccio. Accarezzò delicatamente le guance della sua ragazza per toglierle le lacrime e farla smettere di piangere ma non ci riusciva. Quella disperazione era comprensibile e lui non poteva fare altro che farla sfogare.

《 N-non dovevo andare i-in cortile! N-non ti ho ascoltato! È TUTTA COLPA MIA!! 》Urlò nuovamente Ariana e Justin sospirò,non avendo più nemmeno la forza di piangere.

《 Calmati,potresti sentirti male 》Si allarmò Justin quando la vide respirare affannosamente per gli sforzi e le posò una mano sul petto,per sentire i suoi battiti. Ariana era spaventata. Pensava che potesse succedere qualcos'altro alla sua famiglia e questo era il suo pensiero fisso. Non se lo perdonerebbe. Era troppo per lei. Voleva morire.

《 V-voglio morire 》Sussurrò fra sé e sé,convinta che Justin non l'avesse sentita ma si sbagliava di grosso. Il ragazzo le prese a coppa il viso.

《 Non voglio più sentirti dire una cosa del genere,chiaro? Mettiti in testa che eravamo in pericolo molto tempo prima e che era inevitabile qualcosa di brutto. Non è assolutamente colpa tua se il nostro fagiolino è morto. 》La rimproverò tutto d'un fiato Justin,prendendo aria quando finì di parlare. Ariana non disse nulla,limitandosi ad abbassare solo la testa.

《 H-hai ragione 》Balbettò la ragazza. Continuava a ripetersi nella mente quelle parole,per convincersi che non era assolutamente possibile evitare tutto ciò. Sospirò e abbracciò per l'ultima volta Justin,asciugandosi poi le guance velocemente.

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Justin's POV

Un mese. Era passato già un mese dalla morte del fagiolino. Ariana ed Eleonora erano ritornate a casa ma i loro umori non erano eccellenti.

Mia figlia sembrava sempre pensierosa,studiava a malapena e quando provavo ad avvicinarmi a lei mi sorrideva tristemente e scuoteva la testa,come per dirmi che quello a cui stava pensando non importava.

Ariana era caduta in depressione. Mi ha chiesto anche di trasferirci fuori dall'America per qualche anno,volendo dimenticare tutto quello che era successo. Mi faceva veramente pena guardarla in quello stato e non potevo non rifiutare la sua offerta.

Per lei mi sarei tagliato anche un braccio per vederla un po' felice. Ma non poteva essere felice in quel periodo. Aveva perso il suo adorato fagiolino e non si era ancora messa in testa l'idea che la colpa della sua morte era solamente di quel bastardo.

Eleonora era contraria alla nostra decisione di trasferirci e per richiamare l'attenzione ha iniziato a comportarsi come una bambina piccola. Non mangiava e batteva i piedi per terra quando le dicevamo che non poteva andare al parco con Gigi o di preparare i suoi bagagli.

Vi starete chiedendo come sto io,ora...beh,di merda. La situazione in famiglia non è delle migliori e sto cercando di fare il possibile per far ritornare la calma e la tranquillità che c'erano una volta. Non è facile vivere con due donne,questo è sicuro.

《 Eleonora,sei pronta? Dobbiamo prendere l'aereo fra un'ora 》Richiamai mia figlia,entrando nella sua stanza. La vidi mettere il broncio e scuotere la testa,girandosi a guardare il giardino tramite la finestra. Sospirai e raggiunsi il suo letto,sedendomi su di esso poco dopo.

《 Non voglio trasferirmi in Svezia. C'è troppo freddo e non farò amicizia con nessuno 》Si lamentò lei,sbuffando mentre chiudeva la sua valigia e metteva in una busta di plastica molto grande gli oggetti della sua scrivania,un paio di libri e i suoi trucchi.

《 È abbastanza lontano per aiutare la mamma a riprendersi. Ci trasferiamo in un'area della Svezia dove si parla praticamente inglese,non vedo quale sia il problema. 》Alzai le spalle con noncuranza e mi alzai dal letto,prendendo poi la sua valigia.

《 Non voglio e basta. Saremo isolati dal mondo! E non posso abbandonare Gigi e la vita che ho trascorso qui a Los Angeles per andarmi a trasferire in Europa. Non se ne parla,papà! 》Alzò la voce e io sospirai,sapendo che aveva perfettamente ragione. Io e Ariana l'abbiamo colta un po' alla sprovvista due settimane fa quando le comunicammo l'intenzione di trasferirsi.

《 Fallo per la mamma,piccola. Per favore... 》Le presi delicatamente il polso avvicinandola di più a me. Lei mi guardò per qualche secondo e alla fine sospirò,annuendo. Le baciai la fronte e presi anche la borsa di plastica.

Eleonora andò in macchina e io le diedi la valigia e la sua borsa. Andai nella mia camera,praticamente senza nessun mobile perché precedentemente il camion del trasloco li aveva portati via,e vidi Ariana seduta per terra.

Andai vicino a lei e mi sedetti pure io,prendendole poi la testa per fargliela appoggiare al mio petto. Era completamente assente e per la mente mi balenò l'intenzione di portarla in spiaggia,una volta arrivati in Svezia. Ci vorranno almeno venti ore di viaggio e potevo farla rilassare in qualche modo.

《 Andiamo? 》Le domandai all'orecchio. Lei annuì e mi guardò con occhi lucidi,per poi baciarmi delicatamente le labbra. Sorrisi mentalmente alla vista di quel gesto e ricambiai il bacio,alzandole il mento con due dita.

Ci staccammo dopo un po' di tempo con il fiatone e l'aiutai ad alzarsi da terra. Le presi la mano e prima di uscire forse per sempre da quella casa diedi un'occhiata in giro,per essere sicuro di non aver dimenticato nulla.

Chiusi la porta di casa e raggiunsi mia figlia e Ariana in macchina. Nessuno voleva parlare e per alleggerire un po' la tensione accesi la radio,mentre l'aeroporto si avvicinava sempre di più.

Era ora di cambiare le nostre vite e quello era il modo migliore per farlo.

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Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora