Dark Horse

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Sospirai di sconforto. La lettera mi aveva scombussolato e sentivo un peso alla base dello stomaco. Non me l'aspettavo,dico la verità. Non mi aspettavo che Ariana si aprisse così tanto con me perché in fondo è sempre stata una donna timida e chiusa in se stessa.

Ora che la guardo dalla cucina,mentre si guarda le mani seduta sul divano con le guance rosse,mi sento tremendamente in colpa.

«Ariana,vieni qui» la richiamai e lei subito si girò nella mia direzione. Si alzò velocemente dal divano e venne verso di me,tenendosi però a debita distanza.

«Avvicinati» Le dissi,indicando il vuoto di fronte a me. Lei scosse la testa allontanandosi di un passo e sospirai.

«Non ti faccio niente» cercai di tranquillizzarla e lei deglutì,avvicinandosi piano a me. La presi per i fianchi,facendo in modo che il suo stomaco si trovasse davanti la mia faccia.

«Ho letto la lettera» Mormorai e lei mi guardò solamente,non proferendo parola. Si morse invece il labbro,facendomi sgranare gli occhi per la sensualità che ci mise. Cazzo,doveva smetterla subito.

«Sono rimasto...senza parole» Le confessai e lei annuì,continuando a mordersi quel fottuto labbro. Se non la smetteva,potevo prenderla proprio sul tavolo della cucina,fregandomene di chi avesse sentito.

«Non morderti il labbro» Le dissi,diventando improvvisamente serio. Lei smise subito e io presi un respiro profondo,cercando di controllare le mie voglie e i miei desideri.

«Sapevo che non volevi provare ad avere un altro bambino dopo tutto quello che abbiamo passato,ti capisco. È per questo che non ti ho detto niente per un bel po' di tempo.» Le dissi e lei annuì nuovamente,continuando a non parlare.

«Sei arrabbiato?» Mi domandò e io sospirai,attirandola a me e facendola sedere sulle mie gambe. Le circondai la schiena con le braccia e l'abbracciai mentre sentivo che si stava trattenendo dal piangere. La conoscevo fin troppo bene e questi particolari non mi sono mai sfuggiti.

«No...non più» Le risposi e lei annuì leggermente,accoccolandosi di più al mio petto. Le accarezzai i capelli raccolti in una treccia morbida e le sistemai una ciocca dietro l'orecchio.

«Se vuoi andare in spiaggia,andiamoci ora.» Disse dopo qualche minuto di silenzio e io la guardai,anche se era impossibile perché nascondeva la testa sul mio petto,visto che non voleva guardarmi.

«Andiamoci domani. Ricordati che siamo in Svezia e il buio viene verso le tre del pomeriggio. Sarebbe pericoloso andarci a quest'ora» Le feci notare e lei annuì nuovamente,dandomi ragione.

«Allora andiamo a dormire» Sussurrò sulle mie labbra,prendendomi a coppa il viso. L'allontanai prendendola per i polsi e la guardai con un finto sguardo severo.

«Ti ho detto di averti perdonato,per caso?» I suoi occhi si allargarono e lei mise la testa di lato per la confusione.

«Oh...s-scusa,io pensavo c-» Non finì la frase perché sorrisi,non riuscendo a trattenermi,e la baciai con passione,facendole capire che era solo uno scherzo. Non potevo arrabbiarmi con lei,ne ho avuto la conferma. Posso incazzarmi con lei solo per qualche ora ma dopo sento terribilmente la sua mancanza.

«Stavo scherzando» Le sussurrai all'orecchio e il mio cuore perse qualche colpo quando sentì la sua risata liberatoria e armoniosa. Mi abbracciò con forza e mise le mani tra i miei capelli,accarezzandoli e tirando le punte del mio ciuffo. Adoravo quando faceva così.

«Se continui così,non credo che resisterò molto a lungo» L'avvisai e lei alzò il busto solo per guardarmi in faccia e curvare le labbra in un sorriso perverso.

Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora