Honeymoon Avenue

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Justin's POV
《 No,papà,non voglio! 》Piagnucolò Eleonora,mentre le sfilavo la maglietta,facendola rimanere solo in reggiseno. Sbuffai sonoramente e la guardai negli occhi,dentro quegli occhi dello mio stesso colore,lucidi per il pianto. Mimò un "ti prego" e io sentì lo stomaco stringersi in una morsa. Odiavo vederla in quello stato,odiavo vederla con le lacrime agli occhi solo per un fottuto vaccino. Erano passati pochi giorni dal suo quindicesimo compleanno e l'ospedale ci aveva contattato per avvisarci di questo vaccino. Ovviamente,era obbligatorio. Dovetti trascinare Eleonora per un braccio per tutto il corridoio dell'ospedale,mentre lei urlava disperatamente e cercava di liberarsi dalla mia presa. Aveva sempre avuto paura dei vaccini e degli aghi in generale e spesso sveniva alla loro semplice vista. Aveva preso la fobia da sua madre. Ariana è più bella ogni giorno che passa. Facciamo l'amore quasi ogni sera e adoro la parola "ti amo" detta dalle sue labbra. Finalmente,ha avverato il suo sogno. È diventata una cantante internazionale e a quest'ora si starà esibendo in California. Sono contento per lei,dopo tutti i sacrifici che ha dovuto fare,i suoi sforzi sono stati ripagati. Io? Sono diventato un pugile di fama mondiale. Adoro il mio lavoro,abbiamo tanti soldi e possiamo permettere un futuro decente ad Eleonora. Si aggrappò a me e io la strinsi,circondandole le spalle con tutte e due le braccia. L'infermiera si avvicinò a lei e, con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool,bagnò il suo braccio sinistro,facendola agitare ancora di più. Cominciò a piangere forte e si liberò dall'abbraccio,scendendo dal lettino e andando verso la porta,cercando di aprirla disperatamente.

《 Eleonora,vieni qui! 》Alzai la voce e lei si fermò di scatto,appoggiandosi alla porta e scivolando lentamente a terra. Mise la testa fra le ginocchia e cominciò ad urlare frasi sconnesse,a causa dei singhiozzi troppo violenti. La presi per il polso e la trascinai verso il lettino,guadagnandomi un suo gemito di dolore. Mi sedetti sul lettino e la presi in braccio,visto che pesava come una piuma. La misi sulle mie gambe e le immobilizzai il braccio,facendo sì che l'infermiera facesse entrare l'ago nella sua pelle. Lei cominciò a scalciare violentemente,urlando come una forsennata. Si pietrificò all'improvviso,forse sentendo il liquido bruciare. Quando l'ago uscì dalla sua pelle,lei appoggiò la testa alla mia spalla,permettendomi di accarezzarle i capelli per calmarla. L'infermiera mi diede un altro batuffolo di cotone,che io misi nel braccio di Eleonora,fermando il sangue che era uscito.

《 Tranquilla 》Le dissi,accarezzandole il fianco con la mano libera. Lei singhiozzò debolmente e si posizionò meglio sulle mie gambe. Dopo vari minuti,lei indossava la maglietta e guardava i suoi piedi,mentre io mi congedavo con l'infermiera. Ci ritrovammo in macchina in poco tempo e nessuno dei due voleva cominciare a parlare. Ero molto imbarazzato per l'episodio di prima. Insomma,ero conosciuto in tutto il mondo e mia figlia,diciamo,mi aveva messo in ridicolo.

《 Sono molto arrabbiato per il tuo comportamento 》Dissi severo e la vidi alzare il capo,cominciando a mordicchiare il labbro inferiore. Annuì leggermente e si asciugò le lacrime che avevano cominciato a scorrere sulle sue guance. La facevo sempre piangere,io e mia figlia non eravamo molto affiatati. Ci parlavamo solo per lo stretto necessario. Io avevo la meglio su di lei. Dopo un mio rimprovero,se ne stava zitta per tutto il giorno e prima di andare a dormire mi chiedeva scusa.

《 Scusami,papà 》Disse in un sussurro e io risi amaramente,facendola scoppiare a piangere davanti a me. Piangeva forte,peggio di prima e mi sentì male a vederla. Non ha mai pianto così in vita sua,era un pianto misto ad un urlo straziante. Sgranai gli occhi,quando la vidi graffiarsi la pelle delle cosce scoperta dai pantaloncini. Non sapendo cosa fare,mi concentrai a guidare verso casa nostra. Avevamo comprato una villa con una piscina sia interna che esterna. La villa era a due piani e c'erano molte stanze. Una volta arrivati a destinazione,scesi dalla macchina e misi la chiave nella toppa della porta. Con uno scatto,l'aprì e feci passare prima la ragazza che,nel frattempo,si era calmata. Aveva gli occhi rossi,capelli spettinati e camminava a testa bassa verso la sua camera. La presi per il polso e l'attirai in un abbraccio,dove lei si sfogò piangendo. Odorai i suoi capelli che profumavano di rose e biancospino,mentre la mia mano viaggiava per la sua schiena con l'intento di calmarla. L'avevo trattata malissimo,peggio delle altre volte e mi sentivo tremendamente in colpa. Era comunque mia figlia e la dovevo far sentire speciale,una principessa. Questo però è impossibile,non mi sono ancora abituato ad essere padre,anche se sono passati quindici anni da quella tragedia.

《 Andiamo a dormire,ti va? 》Le dissi dolcemente,prendendole il viso con tutte e due le mani. Lei annuì e si asciugò le guance,sporcandosi i dorsi delle mani di mascara e eyeliner. Le presi la mano e delicatamente la trascinai nella mia camera,che condividevo con Ariana. Ci misimo sotto le coperte e la feci accoccolare al mio petto. Vedevo che tremava,perciò tirai più in su il piumone,in modo che spuntasse fuori solo la sua testa. Mi ritrovai a pensare alla mia vita. Prima di addomentarmi,pensavo sempre a quindici anni fa. Quando scoprì che Ariana era incinta di me,che il bambino sarebbe stato una bella femminuccia e quando scoprì la droga. Per fortuna,non sono dipendente da quest'ultima,anche se qualche volta mi ritrovo a fumare un po' di erba. Mi serve per dimenticare per un attimo i miei problemi, Eleonora e Ariana. A volte,avevo bisogno di sfogarmi e non mi bastavano delle semplici sigarette. Volevo la droga. Rimpiango le feste con i miei amici,rimpiango le ubriacate e le scopate con una ragazza diversa ogni sera. Ma poi,incontrai Ariana e divenni padre. Si può dire che sia felice,ma mi sentivo comunque incompleto. Mancava qualcosa o meglio qualcuno per sentirmi finalmente completo. Ma non sapevo chi o cosa.

Ariana's POV
È l'una di notte e io sono in macchina,per andare a casa. Non vedo l'ora di riabbracciare Justin ed Eleonora. Mi sono mancati troppo in queste due settimane di assenza! Il concerto in California è stato bellissimo,le mie fans mi hanno regalato moltissime emozioni e mi hanno fatto commuovere con i loro cartelloni,dove c'era scritto che io sono la loro unica ancòra di salvezza. Parcheggiai la macchina in garage e mi affrettai a raggiungere la porta d'ingresso,anche perché avevo ballato per due ore con i trampoli ai piedi. I miei piedi erano distrutti,non me li sentivo più! Entrai in casa e mi accorsi che era tutto buio,così decisi di accendere la luce sia del salotto che della cucina. Posai la borsa sul tavolo in cucina e cominciai a prepararmi un thè caldo. Presi due fette biscottate e ci spalmai sopra la marmellata di fragole,che adoro. Avevo una fame da lupi,i tre caffè che avevo bevuto non erano bastati per placare il mio stomaco. Mi sedetti sulla sedia e cominciai a sorseggiare il thè,controllando i tweet delle mie fans. Erano molto dolci con me e mi pregavano di seguirle sui social. Decisi di non leggere quei messaggi,anche perché se cominciavo a seguire una di loro,tutte le altre mi avrebbero tartassato. Nonché non lo facciano già! Una volta finite le fette biscottate,spensi la luce della cucina e del salotto. Salii le scale il più silenziosamente possibile e andai nella camera matrimoniale. Subito mi addolcì,vedendo mia figlia e Justin abbracciati. Capitava raramente che si abbracciassero,Justin non aveva ancora accettato di avere una figlia e si doveva abituare a vederla in casa. Sorrisi e mi misi il pigiama,per poi mettermi sotto le coperte facendo attenzione a non svegliare entrambi. Poco dopo,mi addormentai.

Spazio dell'autrice
Ecco il sequel!! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto!

CONTINUO A 10 VOTI E 5 COMMENTI.

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