Mugolai appena e aprì gli occhi. Notai che non ero in camera mia e non conoscevo la casa. Aspetta,adesso che ci penso sono nella casa di Dylan! E lui mi ha stuprata. Guardo la mia intimità e vedo Dylan accasciato a terra che russava rumorosamente. Sono ricoperta di sangue e mi allarmo. Non conoscevo quasi nulla del sesso e pensavo che la prima volta non facesse così male. Guardando il sangue,mi venne da piangere e infatti piansi silenziosamente. Mi sentivo sporca,usata,non ero l'orgoglio dei miei genitori. Sentivo un macigno schiacciare il cuore e sapevo che mio papà si sarebbe incazzato di brutto,quando verrà a scoprire di questa cosa. Picchierá brutalmente il mio ex ragazzo e lo manderà all'ospedale,ne sono certa. Mi alzai a fatica da terra e mi rialzai le mutandine,cercando di non farmi male. Questo fu impossibile quando mi dovetti allungare per prendere i jeans. Sentì una fitta molto dolorosa nel ventre e pungere nella mia intimità. Mi asciugai le lacrime che avevano cominciato a scorrere sulle mie guance e mi misi i jeans molto lentamente,alzandomi leggermente da terra per farli passare dal sedere. Presi il mio telefono dalla borsetta,che anch'essa era a terra,e cercai di digitare la password. Cercai nella rubrica il numero di mamma,almeno lei avrebbe capito. Portai il telefono all'orecchio e sentì cinque squilli consecutivi. Dopo la segreteria,che tanto odiavo. Un ricordo mi ritornò in mente. Mia mamma era sull'aereo per raggiungere l'Italia. Aveva un concerto a Milano,volevo tanto andarci perché adoro il cibo italiano e principalmente la sua cultura. L'unico numero disponibile era quello di mio papà. Sospirai appena e schiacciai la cornetta verde,per poi mordermi il labbro quando sentì il tono freddo e distaccato di mio papà.
Justin: Cosa c'è?
Io: V-v-vieni subito a c-casa di D-
Justin: Di?
Io: Dylan *SCOPPIA A PIANGERE*
Justin: Che è successo,Eleonora?
Io: Mi ha v-violentata! *IN PREDA AL PANICO*
Justin: Cazzo,io lo ammazzo. *SI SENTONO STRANI RUMORI*
Justin: Non preoccuparti,piccola,arrivo subito.Riagganciai subito e mi misi le mani nei capelli,singhiozzando forte. Dylan stava ancora dormendo,fortunatamente. Non ha sentito la chiamata e nemmeno i miei pianti. Mi accorsi che non avevo il reggiseno,ma solo succhiotti e lividi dovuti alle prese troppo forti intorno alle mie spalle per tenermi ferma. Mi rimisi il reggiseno e la maglietta,sentendo subito dopo la porta cadere violentemente. Era mio papà. Scoppiai a piangere ed ad urlare,mentre lui si inginocchiava e mi controllava la faccia,forse rassicurandosi che non mi abbia picchiato. Mi abbracciò,senza stringermi troppo e cominciò ad accarezzarmi i capelli,mentre io continuavo ad urlare e a piangere. Volevo solo ritornare a casa.
《 Ti ha picchiato? 》Mi disse,respirando affannosamente per controllare la rabbia che sicuramente aveva cominciato a scorrergli nelle vene. Io annuì debolmente e abbassai di poco la maglietta,rivelando un succhiotto e un livido piuttosto violaceo sulla clavicola. Lo vidi stringere i pugni e guardare Dylan che si era svegliato. Guardava mio papà con occhi pieni di terrore e sbiancò visibilmente quando lui lo prese per il colletto della camicia e lo appese al muro.
《 Osa ancora toccare mia figlia e ti giuro sulla sua testa che ti spezzerò tutte quelle misere ossicine che ti ritrovi. Chiaro? 》Disse,urlando alla fine della frase e sussultai appena,cercando di rimettermi in piedi. Vidi solo mio papà dare un pugno in pieno viso al ragazzo,per poi venire da me e prendermi in braccio,portandomi sicuramente in macchina. Infatti,mi fece sedere nel sedile del passeggero,allacciandomi la cintura. Erano movimenti che io non potevo fare per il troppo male. Salì in macchina e partì verso casa o forse verso l'ospedale. Nessuno dei due voleva cominciare a parlare,io perché ero troppo debole e spaventata,lui forse perché non aveva niente da dire se non farmi la ramanzina.
《 Prova ancora ad avvicinarti a lui,a scuola,che ti rinchiudo in casa. 》Disse e io annuì spaventata. Anch'io non volevo più avvicinarmi a quel mostro,non volevo più avere niente a che fare con lui. Mi toccai il polso dove c'era una striscia rossa che bruciava da impazzire e sentì lo sguardo di mio papà bruciarmi la pelle. Deglutì a fatica la saliva e mi concentrai a guardare il paesaggio che scorreva sfocato per distrarmi.
《 Non sono più vergine 》Mormorai più a me stessa che a lui e lo vidi annuire sconfortato. Io volevo perdere la mia verginità con la persona che amavo,non con uno stronzo come Dylan. In poco tempo,arrivammo a casa e io scesi lentamente dalla macchina. Mugolai quando sentì un'altra fitta al ventre e mi rimisi seduta sul sedile,mordendomi il labbro inferiore e cercando di trattenere le lacrime. Mio papà sembrò capirlo e infatti venne ad aiutarmi,mettendo un mio braccio intorno alla sua spalla e una mano sul mio fianco sinistro per alzarmi. Chiuse la portiera e la macchina,poi camminammo a piccoli passi verso la porta. L'aprì senza fatica e andammo in salotto,dove mi sedetti.
《 Come ti senti? 》Mi chiese mio papà,una volta sedutosi nel divano accanto a me. Non lo sapevo nemmeno io come mi sentissi. Certo,sporca.
《 Non lo so nemmeno io. Usata mi sa che è la parola giusta. Poi...beh,triste e arrabbiata,perché volevo farlo con la persona giusta 》Dissi amaramente,sorridendo appena alla fine della frase. Avevo la testa che mi scoppiava,ero sicura di avere la febbre. Lo vidi annuire leggermente e mi prese la mano,stringendola forte,come per darmi conforto. Avevo bisogno di una persona che non mi facesse sentire come mi sento adesso,voglio una persona che mi faccia sentire viva. Volevo sfogarmi con qualcuno ma non sapevo chi. Forse Gigi era la persona più adatta. Ovvio,è la mia migliore amica!
《 Era la prima volta che ti picchiava? Voglio la verità,non difenderlo 》Mi disse guardandomi negli occhi e io sospirai,consapevole che l'aveva ovviamente scoperto. Me lo voleva far dire,non gli bastava saperlo. Scossi la testa,abbassandola e cominciando a mordermi il labbro inferiore. Mi aspettavo una sua sfuriata,invece non fece niente. Mi guardò soltanto.
《 E perché non ce l'hai detto? Ti potevo aiutare 》Mi disse,forse dispiaciuto nel non essere riuscito a far qualcosa. Mi sentì tremendamente in colpa e mi diedi dei pizzicotti leggeri sul braccio senza alcun motivo.
《 Come potevi aiutarmi,papà? Sei sempre così distaccato con me,non so più che fare 》Sbottai esasperata,dando voce ai miei pensieri che mi tormentavano da più di un anno.
《 Io sono così,non posso farci niente 》Disse in tono duro. Ci deve essere qualcosa che lo tormenta da trattare male sia me che la mamma. Si,la mamma piange sempre per questa cosa e a papà sembra non fare né caldo né freddo. Li sento litigare quasi ogni giorno e mi fa star male vedere la mia mamma ridotta in quel modo per quel mostro.
《 Va beh,è impossibile parlare con te. 》Sbottai di nuovo e lo vidi stringere i pugni per la rabbia. Non posso fare finta di niente,si vede che è proprio frustrato. Visto che non si decideva a parlare ma restava a guardarmi in cagnesco,continuai a parlare,sfogando tutta la mia rabbia.
《 Te la prendi anche con la mamma,non posso più vederla piangere. Sai una cosa? Vattene a fanculo e restaci 》Me ne pentì subito dopo della parte finale della frase,perché sentì la guancia bruciare violentemente. Misi tutte e due le mani nella guancia su cui mio papà aveva dato lo schiaffo e mi misi a piangere forte,facendolo sospirare e alzare dal divano. Mi prese il polso ma io mi liberai dalla sua presa e mi chiusi a chiave in camera. Non mi buttai sul letto come era mio solito,perché ero piena di lividi e ferite che mi facevano molto male. Anzi,mi misi seduta a continuare il libro che avevo lasciato in sospeso. Mi immersi nella lettura,amavo tanto leggere. Ho letto tutta la Saga di Twilight e After,li ho letteralmente divorati. Sono libri che mi piacciono tantissimo,veramente. Vedete,non trovo le parole per descriverli. Sono magnifici!! Stavo leggendo il secondo capitolo del "Miglio Verde",quando il mio cellulare vibrò,segno che era arrivato un messaggio. Sbuffai leggermente e presi il cellulare,digitai la password e controllai WhatsApp. Era un messaggio di mio papà,che diceva:
"Vieni in cucina,facciamo la pizza"
Sospirai e deglutì,avevo paura che ricominciasse ad urlare e a farmi del male,come del resto Dylan aveva fatto. Stavo vivendo il sogno che avevo fatto il giorno prima. Mio papà e Dylan mi picchiavano e mi umiliavano. Un altro messaggio mi arrivò.
"Se non l'hai capito,è un ordine"
Papà,vattene gentilmente a fanculo. Voglio leggere e leggerò. Ricominciai a leggere. Passarono i minuti ed ero già al terzo capitolo,quel libro era droga. Sentì bussare incessantemente la porta e sbuffai ancora una volta,andando ad aprire. Mi ritrovai davanti mio papà,che mi trascinò per il polso per tutto il corridoio. Mugolai appena quando strinse leggermente di più la presa e lui subito si fermò. Mi asciugai le lacrime e lo guardai intensamente negli occhi.
《 Voglio acquisire un po' della tua fiducia. Quindi,facciamo la pizza insieme 》
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Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]
FanfictionPrequel ----》Jariana~I can't live without you. Ariana e Justin hanno 33 e 37 anni. Eleonora ha 15 anni ed è una comune adolescente,felicemente fidanzata con un ragazzo che la farà soffrire. Il compito di genitori è molto duro e spesso ci sono delle...