Eravamo sull'aereo da mezz'ora. Ariana era appoggiata alla mia spalla che mi accarezzava il braccio mentre mia figlia si era addormentata.
So che la Svezia è uno Stato molto lontano dall'America ma Ariana non ha fatto altro che dirmi che voleva abitare lì,più precisamente in una zona tranquilla di Stoccolma.
Non avrebbe sopportato le continue domande dei paparazzi e i flash delle loro macchine fotografiche. Le accarezzai la guancia e cercai di tirarla su di morale con questo gesto ma ricevetti solo un piccolo sorriso.
《 So che stiamo passando un periodo molto difficile ma non sopporto vederti così. 》Mormorai dopo un po' di tempo passato in silenzio e sentì un sospiro da parte sua.
《 Non è così facile dimenticare tutto... 》Mormorò e io sgranai gli occhi. Era la prima volta che la sentivo parlare fluidamente dopo la morte del fagiolino.
《 Lo so perfettamente ma ora che ci trasferiamo a Stoccolma voglio vederti più tranquilla. Okay? 》Le dissi sperando di ottenere un sì come risposta. Lei alzò lo sguardo per guardarmi e annuì poco dopo,facendomi sorridere.
《 Credi che qualcuno ci possa fare del male anche in Europa? 》Domandò,quasi sussurrando,come se mi stesse dicendo un segreto. Io scossi la testa,sicuro della mia risposta.
《 No. Non saremo da soli. 》Le risposi,spostandole successivamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio,sfiorando l'orecchino di diamanti che le avevo regalato un anno fa.
《 E chi ci sarà? 》Domandò lei confusa,prendendomi la mano per osservare i miei tatuaggi. Molto spesso la vedevo fissarmi le braccia,quasi ipnotizzata dai miei tatuaggi che per me non avevano nessun significato particolare.
《 Installerò delle telecamere nella nuova casa e nei dintorni ci saranno delle guardie che ci controlleranno. 》Dissi semplicemente e lei inarcò un sopracciglio per la sorpresa.
《 Non puoi rovinare la vita di altre persone per rendermi più tranquilla,Juss. 》Mi rimproverò e io sospirai,distogliendo lo sguardo dai suoi occhi color nocciola.
《 Credimi,sono molto felici di controllarci. In fondo è il loro lavoro,questo lo devi capire 》Lei annuì e si posizionò meglio nel mio petto. Eravamo nella prima classe nell'aereo e c'era tutto quello che ogni uomo della Terra avrebbe desiderato.
《 Hai fame? 》Cambiai argomento per tranquillizzarla e lei annuì,leccandosi le labbra alla vista del carrellino pieno di cibo che trasportava una hostess.
《 Volete ordinare qualcosa,signori? 》Ci chiese gentilmente la hostess e io annuì,ordinando poi due primi e due secondi. Mangiammo il tutto mentre Ariana si sforzava a mangiare,visto che non faceva ciò da molti giorni.
《 Com'è il pesce? 》Mi domandò poco dopo e io mi girai a guardarla,vedendo i due piatti completamente vuoti. Sorrisi contento e finì di ingoiare il boccone.
《 Buono,lo vuoi? 》Le domandai sapendo perfettamente la risposta. Faceva sempre così quando aveva più fame del solito e se mi guardava con occhi da cerbiatta non potevo dirle di no molto facilmente.
《 Se non hai più fame,si 》Si leccò le labbra più volte e io risi leggermente.
《 Mangialo pure. Ne ordinerò un altro 》Le risposi e lei annuì contenta,prendendo poi il piatto dalle mie mani e iniziando a mangiare.
《 Hai preso le pastiglie? 》Le domandai,ricordandomi che doveva prendere ogni giorno la pillola per la depressione mentre mangiava. Lei storse il naso e scosse la testa,facendomi sospirare. Cercai nelle mie tasche il piccolo contenitore e quando lo trovai,le porsi una delle pillole.
《 Hanno un brutto sapore... 》Mormorò,prendendo con titubanza dalle mie mani la capsula.
《 Ariana,le devi prendere. Servono per aiutarti,se no la situazione peggiorerà 》
《 Ma io non sono depressa...Sei tu che sei convinto che io lo sia 》Sbottò,prendendo un grosso respiro e ingoiando la pillola. Prese subito dopo un bicchiere pieno d'acqua per togliersi dalla bocca il tipico sapore amaro delle medicine.
《 Il dottore ha detto che presenti tutti i sintomi della depressione,non sono l'unico convinto. 》Le risposi,facendola ammutolire. Sospirò e distolse lo sguardo da me,guardando poi il cielo dal finestrino.《 Mi stai facendo sentire una psicopatica 》Gesticolò con le mani nervosamente e mi trattenni dal ridere per la sua faccia buffa,perché era un discorso molto importante.
《 Non lo sei,ti sto dicendo solo la verità 》Risposi semplicemente e lei sospirò. Passammo due ore nel completo silenzio,lei leggeva un libro mentre io guardavo la televisione che era incollata al sedile.
《 Papà? 》Mi sentì chiamare da mia figlia e mi girai nella sua direzione,vedendola ancora assonnata. Le sorrisi lievemente e allungai il braccio per accarezzarle la testa.
《 Quanto manca? 》Mi chiese con la voce impastata per il sonno e io guardai il mio orologio,vedendo che mancavano più di diciassette ore.
《 Più di 17 ore. Ti stai annoiando? 》Le risposi e lei annuì lievemente,vedendo poi la hostess che trasportava ancora quel carrellino pieno di cibo. Prese un panino al salame e cominciò a mangiare silenziosamente.
《 Guarda la televisione. 》Le suggerì e lei annuì di nuovo,schiacciando il bottoncino per accenderla.
《 Potresti spegnerla,ragazzina? Non riesco a dormire 》Avevo appena chiuso gli occhi che sentì una voce maschile abbastanza grassa dire ad Eleonora di spegnere la televisione.
Mia figlia sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Risi leggermente e battei le mani sulle mie gambe per invitarla a sedersi su di me. Era visibilmente sollevata quando fece ciò che le ho gesticolato e posizionò come più le pareva comodo la testa sulla mia spalla.
Guardammo per qualche ora la televisione fino a quando una voce metallica dall'altoparlante ci comunicò che l'aereo doveva fare un rifornimento e che di conseguenza ci dovevamo fermare nell'aeroporto del New Orleans.
《 Siamo ancora in America? 》Si lamentó Eleonora. Io annuì e svegliai Ariana,che nel frattempo si era addormentata. Mi guardò con occhi stanchi e io le accarezzai una guancia,facendole chiudere nuovamente gli occhi.
《 Ariana,dobbiamo scendere. 》Le informai e lei sospirò,stiracchiandosi poco dopo.
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Siamo arrivati finalmente in Svezia. Stoccolma alle due di notte è praticamente deserta e questo mi fece tirare un sospiro di sollievo,anche perché ero troppo stanco per sopportare le domande dei paparazzi.
Presi in braccio Eleonora che dormiva e la portai dentro la nostra nuova casa,appoggiandola poi nel letto della sua camera. La coprì con le coperte e le diedi un bacio sulla fronte,uscendo di nuovo per prendere le valigie dal taxi.
《 Ti piace? 》Chiesi ad Ariana quando ebbi preso tutte le valigie e ci ritrovammo dentro casa. Lei annuì solamente ma aveva gli occhi che luccicavano dall'emozione vedendo l'interno che era molto più grande rispetto a quello che avevamo a Los Angeles.
《 Vuoi farti una doccia? 》Le chiesi e lei si girò a guardarmi. Più la guardo,più mi fa pena. Non voglio vederla soffrire ne tantomeno sopportare il suo continuo silenzio.
《 Vieni con me? 》Mi domandò,prendendomi una mano e posando un bacio su di essa. Sorrisi e annuì,raggiungendola in bagno per fare una doccia veloce.
Staremo bene.
Sicuro,Justin?
CONTINUO A 30 VOTI,24 COMMENTI E 23.8K VISUALIZZAZIONI.
CONTINUATE A LEGGERE "DANGEROUS LOVE" COSÌ POSSO CONTINUARE.
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Jariana~MISTAKES [#WATTYS 2017]
FanfictionPrequel ----》Jariana~I can't live without you. Ariana e Justin hanno 33 e 37 anni. Eleonora ha 15 anni ed è una comune adolescente,felicemente fidanzata con un ragazzo che la farà soffrire. Il compito di genitori è molto duro e spesso ci sono delle...