<<Serena..>> Carter mi guarda con espressione preoccupata. <<Rispondi.>>
<<Io..>> Scuoto la testa. <<No..>>
Prende il telefono e me lo porge. <<Devi rispondere.>>
<<Va bene..>> Sospiro. Mi faccio forza e rispondo. <<Pronto.>>
<<Ciao..>> La sua voce è stanca, rotta.
<<Ehi Bryan.. è da tantissimo che..>>
Mi interrompe. <<Lo so Serena. So che è da tantissimo che non ci sentiamo. Come stai?>>
<<Tutto bene. Tu?>>
<<Io bene ma..>> Fa un pausa. <<Serena devi venire, prendi il primo volo e raggiungici. La mamma non sta bene, è in ospedale.>>
Un peso inizia a posarsi sul mio stomaco. <<Cos'è successo?>> Non mi sono mai sentita in colpa di essere partita, ma adesso il senso di colpa inizia a farsi sentire.
<<Si è sentita male.. devi venire assolutamente.>>
Inizio ad agitarmi ma soprattutto a preoccuparmi. <<Preparo tutto e vengo. Ti faccio sapere quando c'è il primo volo!>> Faccio per chiudere la chiamata ma sento ancora la sua voce.
<<Mi manchi..>>
Una lacrima mi riga il viso. <<Mi manchi anche tu, tanto. Ci vediamo presto.>> Poso il telefono sul tavolo e mi dirigo subito in camera.
Carter mi segue. <<E' successo qualcosa?>>
<<Dobbiamo tornare a New York! Mia mamma si è sentita male!>> Inizio a prendere le valigie e butto tutti i miei vestiti dentro. <<Beh..tu non sei costretto e venire.. torno a New York per un mio problema, non voglio coinvolgerti.>>
<<Certo che verrò. Ti sei dimenticata che ho una casa a Manhattan?>> Carter mi prende la mano e mi accarezza il viso. <<Sei pronta a ricominciare?>>
Scuoto la testa. <<No. Non sono pronta a vederlo, non sono pronta..>>
A dire il vero l'ultima cosa che volevo era ricominciare proprio adesso. Sì, avevo pensato di tornare, ma non così presto.
<<Appena vedrai Lucky probabilmente sentirai il cuore esplodere, tutto il dolore ti percorrerà il corpo e la tua rabbia aumenterà, beh, sappi che io ci sono, sappi che se vorrai un abbraccio io ci sarò.>>
Annuisco. <<Non fai altro da quando sono qui.>>
Quante volte io e Carter ci siamo addormentati abbracciati, stavo male e accanto avevo solo lui.
Quando avevo le mie crisi e ogni sera piangevo lui mi stringeva fra le sue braccia e stavamo anche ore in quella posizione. Ne avevo bisogno e mi sentivo davvero tanto al sicuro quando lui mi sussurrava sempre 'ci sono io.'
E' sempre riuscito a farmi stare bene.
<<Mi fa piacere farlo.>>
<<Grazie, davvero.>> Lo abbraccio. <<Grazie di essermi stato accanto, grazie di esserti preso cura di me.>>
<<A che servono gli amici?>> Mi sorride. <<Adesso però devi ricominciare, e se cadrai ti salverò io.>>
Grazie a lui sono riuscita a creare una corrazza sul mio cuore, mi ha insegnato a difendere la persona che sono, mi ha insegnato ad amarmi di nuovo.
<<Sono sicura che Lucky avrà già un'altra..>> Il solo pensiero mi crea un vuoto al cuore.
<<Basta,basta pensarlo se no inizi a starci male e crollerai appena lo vedrai.. Questo>> Inidica il mio cuore. <<Non è più rotto, non è più distrutto, è solo ferito, probabilmente ti rimarrà una cicatrice enorme con tanti ricordi, ma tu avrai la meglio su tutto.>>
<<Certo, i ricordi..>> Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo. <<Sono quelli che ti impediscono di essere felice!>>
<<Nessuno merita le tue lacrime, ricordatelo. Ora però sbrighiamoci. Abbiamo fretta.>> Mi lascia un bacio sulla guancia, si volta e si dirige verso il bagno.
Le sue parole mi hanno sempre aiutata ad andare avanti.
Lui mi ha sempre aiutata a percorrere la mia strada senza fermarmi davanti agli ostacoli.
Mi siedo sul letto e mi prendo la testa fra le mani.
E così, la chiamata di Bryan ha avuto su di me un nuovo inizio.
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...