Il viaggio è stato davvero pesante e il pensiero di tornare, forse, lo è ancora di più.
Sono consapevole del fatto che prima o poi lo rivedrò. Questo pensiero mi spaventa, e non poco.
Appena arrivo all'ospedale entro velocissima insieme a Carter e chiedo subito notizie di mia madre e dove si trova.
<<Lei sarebbe?>> Mi chiede un'infermiera in tono arrogante. <<Sa, non possiamo fare entrare sconosciuti, tantomeno persone con trecento bagagli..>>
<<Prima di tutto sono la figlia. E poi è ovvio che non mi porto le valigie in camera, ma le lascio qui.>>
La donna riccia continua a spostare lo sguardo da noi alle valigie, dalle valigie a noi. <<Che cazzo c'è?!>> Sbotta il ragazzo accanto a me. <<Siamo appena scesi dall'aereo! Cosa si aspetta? E' ovvio che abbiamo le valigie. Senta, è un'urgenza e se ne deve fottere di queste cazzo di valigie. Qui c'è una ragazza che vorrebbe vedere la madre!>>
Spalanco gli occhi e lo guardo con espressione sorpresa. <<Puoi stare calmo?>> Le sussurro in un orecchio.
<<No!>>Esclama.
Dopo aver sbuffato e avermi squadrata da testa a piedi si decide a dirmi dove si trova mia mamma.
Corro subito su per le scale, e quando arrivo davanti alla stanza, dopo aver fatto un sospiro apro la porta con forza, mentre Carter rimane fuori.
Bryan appena mi vede corre ad abbracciarmi. <<Serena, finalmente!>>
<<Bryan!>> Lo abbraccio forte. <<So che sei arrabbiato con me, ti chiedo scusa. Mi sei mancato così tanto..>> Poi mi giro verso mia madre. <<Mamma! Cosa combini?>>
<<Va tutto bene tesoro. Mi sono sentita male, i dottori dicono che è stato un piccolo infarto.>>
<<Oh Dio..>>
<<Ora sto bene, mi dimetteranno presto.>> Mi rivolge un sorriso e io non posso fare a meno di darle un bacio e di accarezzarle i capelli. <<Riposati.>>
Mio fratello mi fa cenno di uscire.
<<Cosa ci fa questo qui?!>>
<<Calmati.>> Alza una mano Carter. <<L'ho accompagnata, non agitarti.>>
<<Preferivo non vederti.>> Poi, Bryan si rivolge verso di me. <<Come si stava in California?>>
<<Bene, molto bene.>>
<<A scuola si sentiva la tua mancanza, sai? Anche Meryl lo diceva nonostante il vostro litigio.>>
Meryl..il solo pensiero di rivederla mi fa venire il nervoso.
<<Non te ne andrai un'altra volta, vero?>>
Voglio stare vicino a mia mamma, vicino a mio papà e vicino a mio fratello. Voglio recuperare il tempo perso. <<No.. puoi stare tranquillo.>>
<<E..>> Si gratta la nuca sussurrando: <<Tra te e Carter c'è qualcosa? Dimmi di no ti prego.>>
Scuoto il capo. <<Una semplice amicizia e basta.>>
<<Mi stavo già preoccupando. Non vedo l'ora di riaverti a casa.>> Mi cinge in vita.
Lo abbraccio forte. <<Sono qui ora.>>
A sciogliere il nostro abbraccio però è una voce maschile dietro di me.
<<Bryan come sta tua mamma?>>
Quando mi volto lo sguardo di Robert si fa serio. <<Serena..?>> Poi sbianca appena vedere il ragazzo accanto a me. <<Carter..?>>
<<Ehi amico! Come stai?>>
Robert,con gli occhi spalancati, ci guarda. <<Bene solo che.. non mi aspettavo di vedervi, ecco..>>
Carter si avvicina a lui dandogli una pacca sulla spalla. <<Non sei felice di rivederci? Non ti siamo mancati neanche un po'?>>
<<Se devo essere sincero no. Non sono felice, e non mi siete mancati per niente.>>
<<Hai visto? Sono arrivata. Sana come un pesce!>> Gli facciol'occhiolino per prenderlo un po' in giro. <<Dai, corri, avvisa tutti del mio arrivo!>>
Rivederlo mi ha dato un senso di angoscia, tristezza.
<<Tranquilla, lascerò che tutti abbiano la stessa sorpresa che ho avuto io. Cosa ci fai qui?>>
<<Qui c'è casa mia. Tranquillo, sono scappata perchè avevo paura di andare avanti e non sono riuscita ad affrontare i problemi ma ora non sarà più così.>> Dico schietta. Poi mi volto verso Bryan che ci sta fissando con le mani in tasca. <<Va bene se torno più tardi? Vado a sistemarmi a casa.>>
Annuisce, e dopo averlo salutato scendo le scale, prendo le valigie accanto al distributore dell'acqua ed esco insieme a Carter.
Ci sediamo su una panchina vicino ad un locale e, mentre aspettiamo un taxi, noto alla mia destra un gruppo di ragazzi e ragazze, proprio lì in mezzo ci sono Meryl e Nina ma non mi notano.
Meglio così.
Ci sono tutti, tutti tranne lui. Tutti tranne Lucky.
<<Lui non c'è..>> Sussurra Carter. Annuisco e tengo lo sguardo fisso sulla strada.
Dovrò pur scoprire il suo segreto, dovrò affrontarlo prima o poi.
Ancora mi volto verso il gruppo, come se volessi avere per la seconda volta la certezza che lui non è lì.
Sento un vuoto incolmabile al cuore.
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...