Le dita di Carter mi sfiorano la spalla nuda.
Apro gli occhi e di fronte a me c'è Carter. Ha le labbra socchiuse, i capelli spettinati, e sta dormendo profondamente. Lo osservo per un bel po', se aprisse gli occhi in questo momento mi crederebbe pazza,ma è bellissimo.
E'rilassato, tranquillo..
Il petto di muove lentamente, e penso subito a me e lui ieri sera. Mi sono addormentata sul suo petto, dopo aver fatto l'amore.
Guardo la sveglia: sono le sei del mattino. E tra due ore devo andare ascuola.
Scendo dal letto lentamente, cercando di non svegliarlo.
Prendo la sua felpa e la indosso: profuma di lui.
Mi preparo un tè caldo, e poi mi siedo sullo sgabello. E' stato bellissimo, Carter mi ha fatto stare benissimo. Ho passato una notte stupenda, ma non voglio illuderlo che tra noi possa nascere qualcosa, perchè per ora non sono pronta.
Però, mi sento diversa. Sento di non stare male quanto prima..
Quando mi sono scese alcune lacrime Carter l'ha notato. Non potevo dirgli che in quel momento pensavo a Lucky, gli ho detto semplicemente che stavo ancora male per tutti i casini successi, ma so che non ci ha creduto.
Sento dei passi, mi giro, e Carter appare dietro di me. E' senza maglia, e indossa solo i boxer.
Mi raggiunge passandosi una mano tra i capelli. <<Buongiorno.>> Mi lascia un bacio sulla guancia.
<<Buongiorno.>> Sorrido. <<Mi sono servita da sola.>> Alzo la tazza.
<<Fa'pure.>> Si siede anche lui, e mi appoggia una mano sulla coscia. <<Allora? Ti vedo bene stamattina.>>
<<Dopo la nottata..>> Distolgo lo sguardo da lui. <<Insomma..>> Mi mordo il labbro, nascondendo un sorriso. <<E' stato..meraviglioso.>>
<<Anche per me lo è stato Serena.>> Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. <<Eri stupenda.>> Si avvicina a me e inizia a baciarmi il collo.
<<Anche tu eri stupendo..>> Resto senza fiato per un attimo, e poi mi alzo. <<Mi accompagneresti a scuola più tardi? Bryan mi porta tutto lì.>>
<<Certo.>> Si alza anche lui, è un po' imbarazzato.
<<Potrei farmi una doccia?>>
<<Oh sì. Se ti senti sola, puoi sempre farla con me.>>
<<Si potrebbe anche.>> Scoppio a ridere e lui fa lo stesso.
Dopo esserci preparati, e dopo avermi fatto il solletico per ore, saliamo in macchina. Fortunatamente parliamo con tranquillità ma non di quello che è successo. Ogni tanto mi accarezza la gamba, ma nulla dipiù.
Arrivati davanti a scuola scendiamo dalla macchina e raggiungiamo mio fratello: è vicino a Meryl e a Nina. <<Buongiorno a tutti!>>
Meryl ci sorride. <<Ciao Serena, ciao Carter.>>
<<Come mai siete insieme voi due? E dove hai dormito?>>
<<Ero in albergo. Non stavo bene, e sono andata lì.>>
<<Potevi avvisarmi.>>
Carter tossisce, e io lo guardo. Sta sorridendo, un sorriso malizioso.<<Già, quando sono andato a prenderla era praticamente nuda.>>
<<Non ero nuda! Avevo la tu..>> Guardo mio fratello che mi guarda storto. <<Lasciamo perdere.>>
<<Ciao ragazzi. Ciao Carter, ciao Serena.>> Lucky ci raggiunge. Dio quanto è bello. Non riesco a smettere di guardarlo. Ha dei pantaloni bianchi strappati, una felpa, e una giacca di jeans. Mi sento male.
Non riesco a guardarlo negli occhi. <<Beh, io entro già.>>
<<E'presto, possiamo stare ancora un po' fuori.>> Mi fa notare Meryl. Devo evitare Lucky, se no finirò per scoppiare a piangere quando incontrerò i suoi occhi.
<<Lo so ma..>>
<<Come stai?>> Mi chiede Lucky.
Carter però, risponde al posto mio. <<Sta bene.>>
<<Ieri mi è arrivato il messaggio dove mi chiedevi di venire a casa tua. L'ho letto dopo, e quando sono arrivato non c'eri..>>
<<Non era nulla di importante.>> Guardo per terra. Io davvero non ce la faccio..
<<Ragazzi andiamo.>> Mio fratello prende per mano Meryl ed entrano a scuola, seguiti da Nina.
<<Ci vediamo allora.>> Carter mi bacia sulla guancia e poi si incammina verso la macchina.
<<Sei sicura che va tutto bene? Sei strana..>> Mi chiede Lucky, cercando un contatto fisico con me. Come può comportarsi così, dopo la litigata che abbiamo avuto?
<<Sì.>> Avanzo il passo, e quando mi giro per guardarlo, sposta lo sguardo da me a Carter.
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...