Corro verso mio fratello. Meryl e Robert cercano di spostarlo, ma lui non cede.
<<Bryan basta!>> Urlo. Ma lui sembra che non faccia caso ai miei urli. <<Basta!>>
Prende Lucky per il colletto e lo sbatte contro il muro. <<Tu mia sorella non dovresti neanche toccarla!>>
Lucky lo spinge e si pulisce il labbro sanguinante e gonfio. <<Okay, ora basta.>>
<<Basta?>> Ride mio fratello. <<Avrei dovuto spaccarti la faccia prima!>>
<<Ha ragione Lucky. Basta.>> Meryl lo prende per il braccio e lo allontana da me e Lucky.
<<Mi porti un po' di ghiaccio?>> Chiedo a Robert, che annuisce subito.
<<Che cazzo ti salta in mente, eh?>> Mi avvicino a Bryan. Non ha il diritto di picchiare Lucky. Anche se, ammetto, che Lucky poteva evitare quella provocazione.
Se non avesse aperto bocca, a quest'ora non saremmo arrivati alle mani.
<<Mi stai chiedendo cosa mi salta in mente Serena?! Ma hai sentito che cazzo ha detto?>>
<<Sì!E se solo avessi chiesto spiegazioni, o evitavi di saltargli addosso picchiandolo, era meglio. Non è vero Bryan. Possibile che devi sempre alzare le mani? Io e Lucky non abbiamo fatto nulla!>> Poi mi rivolgo al ragazzo biondo accanto a me. <<Non è solo colpa sua, ma anche tua.>>
<<Non è colpa mia se lui prende tutto sul serio.>>
Robert arriva con il ghiaccio e lo porge a Lucky che ringrazia con un cenno di capo e lo appoggia sulla parte dolorante.
Dopo alcuni secondi di silenzio, il campanello suona.
Meryl va ad aprire, e appena la porta si spalanca mi sento già molto meglio nel vedere Carter.
<<Oh, è arrivato anche l'altro.>>
<<Però, che tensione che c'è qui dentro.. cosa sta succedendo?>> Carter si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia.
<<Tensione, dici?>> Robert sorride. <<Si nota così tanto?>>
Carter annuisce e poi guarda Lucky. <<Ehy amico. Ti hanno per caso picchiato?>>
<<La smetti di fare domande Carter?>>
<<Come vuoi.>>
Meryl lo guarda storto. <<Posso chiederti cosa ci fai a casa mia?>>
<<Serena ieri sera mi ha detto che si fermava a dormire qui,così sono venuto.>>
<<Oh che bello!>> Esclama mio fratello. <<Vedo che anche tu sei sempre in mezzo,come questo qui!>> Indica Lucky sospirando.<<Non vi sopporto più.>>
<<Voglio ricordarti che se non era per me a quest'ora la tua cara sorellina era sulla bocca di tutti. Per una volta stai zitto, e apprezza il bene che fanno se no il pugno che hai tirato a Lucky tra pochi secondi arriva anche sulla tua faccia!>>
A volte m stupisco di quanto Carter sia diretto.
Mi piace però il suo carattere. E' sincero, e persone così ce ne sono davvero poche. E' sempre meglio una verità che fa male, invece di una bugia che illude.
<<Possiamo anche andare.>> Sbotta Lucky.
Io e Carter lo raggiungiamo fuori dalla porta. Salutiamo tutti, e poi ci incamminiamo verso la macchina di Carter.
<<Beh..>> Lucky ci guarda. Ha le mani in tasca. <<Vieni con me?>>
<<Da te?>> Vorrei andare, ma non ne sono poi così tanto sicura perchè so cosa potrebbe succedere, e non voglio.
Non voglio perchè so benissimo che ci sono ancora tanti problemi, non voglio perchè un biriciolo di dignità ce l'ho ancora. <<No, scusa, devo andare a casa.>>
<<Va bene. Allora vi saluto.>>
Carter lo saluta con un cenno della mano e io faccio lo stesso, poi entriamo in macchina.
Dopo alcuni minuti di silenzio, decido di parlare. <<Ti chiedo scusa, ma oggi non ho voglia di andare in giro..>>
<<Non avevo in mente di fare quello infatti.>> Svolta verso un parco enorme.
<<Perchè siamo qui?>>
<<Devo parlarti Serena, e devo farlo ora.>>
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...