CAPITOLO 42

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Mi appoggio al lavandino mentre mi porto una mano al petto.

Il cuore batte all'impazzata, e non riesco a calmarmi..

<<Cosa c'è che non va?>> Mi tocca la fronte. <<Sei pallida, mi stai preoccupando.>>

<<Non lo so.. io..>> Prendo la sua mano e la stringo forte. <<C'è qualcosa che non va Carter..>>

<<Stai male? Cosa ti senti? Vuoi che chiamo l'almbulanza? Non so.. vuoi un bicchiere d'acqua?>>

Scuoto la testa.

<<Ti senti svenire? Cosa ti senti?>> E' più agitato di me.<<Insomma.. spiegami cazzo. Sto impazzendo.>>

<<La cosa è molto più grave..>> Ho la voce rotta e tremante. Mi sto trattenendo dal non piangere, anche se è molto difficile.

<<Chiamo qualcuno, basta.>>

<<No, Carter!>> Esclamo. E lui posa subito il telefono.<<Calmiamoci..>>

<<Come faccio a calmarmi se tu non mi dici che cos'hai?!>>

Inizio a camminare avanti e indietro. Carter invece è appoggiato al muro a braccia incorciate mentre aspetta che io dica qualcosa.

Il problema è che non so cosa dire.

Tiro un respiro profondo, e inizio a parlare, perchè so benissimo che Carter sta per sclerare.

<<Che giorno è oggi?>> Chiedo, con tono più naturale possibile.

<<Oggi è.. il trenta. Perchè?>>

<<Ecco..io..>>

Ma Carter non mi lascia finire di parlare. <<Okay, io non so cosa sta succedendo ma tu mi stai davvero preoccupando. Sei pallida, strana, e balbetti in continuazione. Mi stai mettendo un'ansia assurda. Sono davvero preoccupato Serena. Adesso ti trucchi, e poi andiamo in ospedale. Non so.. magari hai la pressione troppo bassa..o che cazzo ne so..>>

<<Carter, no. Io sto benissimo. Lasciami finire di parlare per favore.>>

<<No. Tu non stai bene. Insomma.. guardati.>> Parla velocemente.<<Cioè, nel senso, sei bellissima, ma sei pallida, mi sembri debole. E poi prima hai avuto un giramento di testa..>>

<<Ho un ritardo.>> Dico, prima di farlo finire di parlare e per non tirare le cose alle lunghe.

<<Un ritardo.. si.. beh.. può essere..>> Poi però, alza lo sguardo di scatto e mi guarda dritto negli occhi. <<Aspetta. Un cosa?>>

<<Un ritardo Carter.>> Mi siedo in terra, perchè sto tremando. <<Il ciclo..>> Specifico. <<Solitamente mi viene giusto oppure ritarda solo di qualche giorno..>>

<<Dimmi che stai scherzando.>> Adesso è lui quello pallido.

<<No cazzo. Sono seria!>>

Fa un respiro profondo e chiude gli occhi.

Quando li riapre si passa una mano fra i capelli e scuote la testa. Si guarda intorno. Guarda ovunque, ma non incontra i miei occhi.

Ho bisogno di sapere che lui c'è, nonostante tutto. Ho bisogno di rassicurazioni. Ho bisogno di sentirlo vicino a me in questo momento..

So che è arrabbiato, e da una parte lo sono anche io.. ma non perquello che ho fatto, ma per il semplice fatto che quando c'è di mezzo Lucky non penso a nient'altro se non a lui.

Le lacrime mi rigano il viso, e d'istinto mi tocco la pancia.

Carter si inginocchia davanti a me e mi prende il viso tra le mani, accarezzandomi le guance. <<Quindi tu..>

<<Io?>>

<<Mi stai dicendo che forse sei incinta? E lì dentro c'è mio figlio?>>Parla piano, come se non volesse farsi sentire da nessuno.

<<Sì.>> Dico solo, perdendomi tra le braccia di Carter.


A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora