Deglutisco a fatica e cerco di respirare lentamente per calmarmi almeno un po'. <<Come.. come sei entrato?>>
<<Non importa come sono entrato.>>
<<Okay..>> La mia voce è tremante. Non riesco a tranquillizzarmi. <<Stai calmo.. okay?>>
<<Sono calmo.>> Si avvicina a me. <<Finalmente posso ammirarti per bene. Anche se ammetto, guardarti di nascosto era più divertente, e mi sembravi un tipo un po' più interessante.>>
<<Perchè sei qui?>>
<<Non ti interessa.>>
Quant'è maleducato. <<Puoi dirmi almeno come ti chiami?>>
Scuote la testa. <<Perchè fai tutte queste domande? Sei insopportabile.>>
<<Sei in casa mia, e hai con te un coltello. Cosa dovrei fare scusa?>>
<<Stare zitta e basta!>> Urla, e io sussulto. <<Serena, giusto? Serena Collins.>>
Annuisco.
<<Amica di Carter, e ragazza di Lucky. Correggimi se sbaglio.>>
<<Non sto più con Lucky..>> Mi siedo sul letto. <<Stiamo cercando di riallacciare i rapporti ma le cose non stanno andando molto bene..>>
<<Però lo frequenti. Sai, ti ho vista spesso con lui.>>
Mi seguiva ovunque quindi!
Cerco nelle tasche il telefono, ma mi viene in mente dopo che ce l'ho nella borsa in salotto. <<Posso almeno chiederti come fai a conoscere Lucky, Carter, e me?>>
Ride, e si appoggia alla scrivania. Per un attimo mi distraggo e ammiro i suoi tatuaggi: sono così strani.. tristi.. senza un senso..
<<Pensavo che il tuo ragazzo fosse sincero con te.>>
<<Scusa ma.. non ci sto capendo nulla. Per favore, lasciami stare. Io non ti conosco, non ti ho fatto niente.. ti prego..>>
Fa un piccolo cenno con la testa e mi mostra il coltello che si sta girando fra le mani. <<Oh,ma io non ce l'ho con te piccola.>> Si avvicina e mi accarezza la guancia. <<Io ce l'ho con Lucky.. e per arrivare a lui devo avere prima te.>>
<<Posso andare a bere un bicchiere d'acqua?>>
Lui mi guarda sospettoso. <<Andiamo.>>
Esco dalla camera con passo lento. Prendo il telefono, quando lui si gira per controllare la porta, e poi mi dirigo in cucina.
Scrivo velocemente un messaggio a Lucky e poi lo inoltro a Carter, Bryan e Meryl. Sono gli unici vicini che potrebbero raggiungermi anche solo a piedi.
Infilo il telefono in tasca e poi prendo un bicchiere d'acqua.
<<Siediti sul divano.>> Ordina, e faccio come mi è stato detto.
<<Puoi sederti anche tu? Magari ti calmi e riusciamo a parlare normalmente..>>
<<Parlare normalmente? Allora tu non hai proprio capito un cazzo! Non ho intenzione di parlare normalmente con te. Voglio che fai venire Lucky, qui, ora!>>
Dopo alcuni minuti di silenzio il campanello suona. Mi tranquillizzo subito e chiedo al ragazzo davanti a me se posso andare ad aprire. Non so mai come può reagire, quindi cerco di fare del mio mieglio per mostrarmi educata e meno nervosa.
<<Chiedi prima chi è.>>
Raggiungola porta. <<Sì?>>
<<Serena, sono Carter. Apri la porta!>> Urla, sbattendo forte i pugni.
La apro velocemente e mi butto fra le sue braccia.
Appena vede il ragazzo davanti a noi spalanca gli occhi. <<Ma che.. Cosa ci fai qui?>>
<<Carter?>> Chiede lui, confuso. <<L'hai chiamato tu vero?>> Alza un po' la voce.
<<Sì l'ho chiamato io. Portami via Carter, per favore.>>
<<Dimmi solo se stai bene..>> Mi chiede, accarezzandomi la guancia e guardandomi intensamente negli occhi.
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...