CAPITOLO 35

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Deglutisco a fatica e cerco di respirare lentamente per calmarmi almeno un po'. <<Come.. come sei entrato?>>

<<Non importa come sono entrato.>>

<<Okay..>> La mia voce è tremante. Non riesco a tranquillizzarmi. <<Stai calmo.. okay?>>

<<Sono calmo.>> Si avvicina a me. <<Finalmente posso ammirarti per bene. Anche se ammetto, guardarti di nascosto era più divertente, e mi sembravi un tipo un po' più interessante.>>

<<Perchè sei qui?>>

<<Non ti interessa.>>

Quant'è maleducato. <<Puoi dirmi almeno come ti chiami?>>

Scuote la testa. <<Perchè fai tutte queste domande? Sei insopportabile.>>

<<Sei in casa mia, e hai con te un coltello. Cosa dovrei fare scusa?>>

<<Stare zitta e basta!>> Urla, e io sussulto. <<Serena, giusto? Serena Collins.>>

Annuisco.

<<Amica di Carter, e ragazza di Lucky. Correggimi se sbaglio.>>

<<Non sto più con Lucky..>> Mi siedo sul letto. <<Stiamo cercando di riallacciare i rapporti ma le cose non stanno andando molto bene..>>

<<Però lo frequenti. Sai, ti ho vista spesso con lui.>>

Mi seguiva ovunque quindi!

Cerco nelle tasche il telefono, ma mi viene in mente dopo che ce l'ho nella borsa in salotto. <<Posso almeno chiederti come fai a conoscere Lucky, Carter, e me?>>

Ride, e si appoggia alla scrivania. Per un attimo mi distraggo e ammiro i suoi tatuaggi: sono così strani.. tristi.. senza un senso..

<<Pensavo che il tuo ragazzo fosse sincero con te.>>

<<Scusa ma.. non ci sto capendo nulla. Per favore, lasciami stare. Io non ti conosco, non ti ho fatto niente.. ti prego..>>

Fa un piccolo cenno con la testa e mi mostra il coltello che si sta girando fra le mani. <<Oh,ma io non ce l'ho con te piccola.>> Si avvicina e mi accarezza la guancia. <<Io ce l'ho con Lucky.. e per arrivare a lui devo avere prima te.>>

<<Posso andare a bere un bicchiere d'acqua?>>

Lui mi guarda sospettoso. <<Andiamo.>>

Esco dalla camera con passo lento. Prendo il telefono, quando lui si gira per controllare la porta, e poi mi dirigo in cucina.

Scrivo velocemente un messaggio a Lucky e poi lo inoltro a Carter, Bryan e Meryl. Sono gli unici vicini che potrebbero raggiungermi anche solo a piedi.

Infilo il telefono in tasca e poi prendo un bicchiere d'acqua.

<<Siediti sul divano.>> Ordina, e faccio come mi è stato detto.

<<Puoi sederti anche tu? Magari ti calmi e riusciamo a parlare normalmente..>>

<<Parlare normalmente? Allora tu non hai proprio capito un cazzo! Non ho intenzione di parlare normalmente con te. Voglio che fai venire Lucky, qui, ora!>>

Dopo alcuni minuti di silenzio il campanello suona. Mi tranquillizzo subito e chiedo al ragazzo davanti a me se posso andare ad aprire. Non so mai come può reagire, quindi cerco di fare del mio mieglio per mostrarmi educata e meno nervosa.

<<Chiedi prima chi è.>>

Raggiungola porta. <<Sì?>>

<<Serena, sono Carter. Apri la porta!>> Urla, sbattendo forte i pugni.

La apro velocemente e mi butto fra le sue braccia.

Appena vede il ragazzo davanti a noi spalanca gli occhi. <<Ma che.. Cosa ci fai qui?>>

<<Carter?>> Chiede lui, confuso. <<L'hai chiamato tu vero?>> Alza un po' la voce.

<<Sì l'ho chiamato io. Portami via Carter, per favore.>>

<<Dimmi solo se stai bene..>> Mi chiede, accarezzandomi la guancia e guardandomi intensamente negli occhi.


A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora