CAPITOLO 14

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Dopo aver mangiato la pizza con mio fratello e gli altri, io e Carter abbiamo deciso di vederci. Volevo sfogarmi per la faccenda di Lucky; oggi quando se ne è andato era parecchio nervoso.

Mentre camminiamo mi guardo intorno. E'incredibile come il tempo ha cambiato ogni cosa, è incredibile come io sia stata travolta da una tempesta che mi abbia resa così debole..

Il destino fa davvero paura, un po' come l'amore.. ma l'amore, quando ti colpisce il cuore, ti distrugge. Come facciamo a essere così attratti da un qualcosa che fa così tanto male? Qui non si parla di fumo o di alcool, qui si parla di una cosa astratta, che tu non vedi ma senti, una cosa che ti tiene vivo ma nello stesso tempo ti senti morire.

Guardo quei bimbi con le proprie mamme che giocano, guardo i ragazzi, poco più piccoli di me, che escono dal cinema e programmano la serata andando in qualche pub o pizzeria, guardo gli anziani, che camminano lentamente per le strade tutte illuminate da semafori, lampioni.. e poi guardo me, qui, infelice e con un pizzico di speranza per il futuro.

<<In poche parole si è presentato a casa tua per spiegarti bene ciò che è successo..>> Carter scuote la testa. <<Che cretino.>>

Ci sediamo davanti all'Empire State Building, e ammiro la sua bellezza, così alto, così illuminato, così pieno di gente..penso che sia la cosa più bella di Manhattan.

<<Tu non sai quanto mi manca. Oggi quando l'ho visto pensavo di svenire. Era così bello..>> Distolgo lo sguardo da lui. <<Era stupendo.>>

<<Ehi Serena! Pulisciti la bocca, hai ancora la bava!>> Scoppia a ridere il ragazzo accanto a me.

<<Non posso negarlo. Era bellissimo.>>

<<Come fa a piacerti quel..>>

Lo interrompo, perchè so che ciò che voleva dire era parecchio offensivo. <<Mi piace e basta.>>

<<Che gusti pessimi.>>

<<A proposito..>> Decido di parlargliene. <<Stamattina sono uscita da scuola perchè dovevo andare a prendere in macchina dei libri. C'era un ragazzo, e mi ha messo davvero molta ansia. Seguiva ogni mio movimento con lo sguardo, mi fissava.. Lucky era con me e sembrava abbastanza nervoso.>>

Carter inizia ad agitarsi. <<Ricordi com'era?>>

<<Aveva molti tatuaggi, era moro..>>

Il ragazzo seduto vicino a me mi accarezza il viso e quando cerca di dirmi qualcosa, una voce dietro di noi ci interrompe.

Carter alza gli occhi al cielo. <<Guarda un po' chi c'è. Lucky!>>

<<Ciao Carter.>> Lui mi fa un cenno di saluto con la testa. <<Non è che potresti levarti dalle scatole? Vorrei stare un attimo solo con Serena.>>

Carter si alza e poi gli lancia un'occhiataccia. <<Attento a ciò che fai Smith.>>

Saluto Carter e poi poso il mio sguardo sull'Empire.

<<Sei pensierosa?>>

Mi volto e guardo Lucky. E' di profilo, e anche lui guarda quel grattacielo altissimo davati a noi.

<<Un po'. E tu perchè sei qui? Sei stato a casa mia poche ore fa, e ora mi tocca rivederti?>>

<<Ti ho vista, così ho pensato di venire qua.>>

<<Ero con Carter.>>

<<Ora non più.>> Sorride.

Tiro un respiro. <<Mi capita spesso di essere triste sai?>> Mi volto per guardarlo.

I suoi occhi incontrano i miei. <<Capita anche a me..>>

<<Che motivo hai di esserlo? Non ti manca nulla Lucky, hai tutto.>>

<<Non ho te, Serena.>>

<<Perchè l'hai fatto Lucky? Perchè ti sei preso tutto il mio amore?>>

Lui strofina le mani sui suoi pantaloni. <<Ti sei pentita di avere fatto l'amore con me?>>

Mai, mai potrei pentirmi. In quel momento mi ha fatto stare così bene..<<No Lucky, non mi sono pentita.>>

Mi accarezza la mano. <<Ti fidi di me?>>

<<Non più.>>

<<Proveresti una volta a sbagliare facendo la cosa che desideri davvero? Perchè lo so che lo vuoi.>>

Lo guardo con espressione confusa. <<Non capisco..>>

<<Vieni.>> Mi prende la mano e mi trascina verso l'Empire.

Una ragazza, molto giovane e con i capelli raccolti in una treccia viene verso di noi. <<Avete bisogno ragazzi?>> Chiede, con tono molto formale.

Lucky tira fuori delle banconote. <<Vorrei prendere una stanza, per una notte.>>

Non sono mai stata dentro all'Empire. Il cuore mi si riempie di gioia.

La testa mi dice di non farlo, ma il cuore dice tutto il contrario.

La ragazza porge un bigliettino a Lucky con su scritto il numero della stanza e il piano.

<<Lucky io non..>>

<<Shh..>> Mi appoggia un dito sulle labbra. <<So che non ti fidi più di me, ma per stasera fallo, okay? Ho bisogno di te Serena, e tu hai bisogno di me.>>

Ha ragione, è sbagliato. Ma voglio seguire il mio cuore..

Sì, il cuore. Perchè il mio cuore batte solo ed esclusivamente per lui.

A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora