CAPITOLO 52

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<<Ripeto:che cazzo ci fai qua?>>

<<Non sono affari tuoi. E comunque stavo per andarmene.>>

Prendo Lucky per un braccio, cercando di fermarlo. <<Non abbiamo finito di parlare.>>

<<Non c'è più niente da dire Serena.>>

<< Invece c'è molto da dire.>> Inisisto. Non voglio che se ne vada.

Carter si appoggia alla porta di casa mia e guarda Lucky dall'alto al basso. <<Per me puoi pure andartene, ma se devi finire di fare le tue scenate fai pure, posso aspettare.>>

<<<Smettila!>> Urlo a Carter, e lui sobbalza. Mi guarda con espressione confusa, e lo capisco. Non gli ho mai dato contro ma deve lasciarmi prendere le mie decisioni e lasciarmi degli spazi. I miei spazi.

<<Scusa?>>

<<Hai sentito bene Carter.>>

<<Che cazzo hai in testa?>> Agita le braccia. <<Sono venuto qui per parlare con te cazzo!>>

<<Bene, e io ho altro da fare. Possiamo benissimo parlare domani.>>

Carter inizia ad agitarsi, io invece cerco di stare calma. Non serve a niente arrabbiarsi, agitarsi.. devo stare calma, solo così riesco ad affrontare i problemi senza fasciarmi troppo la testa.

<<Ma ti senti quando parli? Ti ho portato questo!>> Tira fuori il test di gravidanza. <<L'hai lasciato a casa di Meryl. E adesso tu lo prendi e lo vai a fare.>>

<<No Carter. Basta mettermi pressioni.>>

<<Non ti sto mettendo pressioni, Serena. Lo sto facendo per il tuo bene.Perchè lo sai meglio di me che siamo arrivati ad un punto che bisogna iniziare a prendere decisioni. Devi scoprire se sei incinta e decidere il da farsi!>>

<<Io me ne vado.>> Lucky scende dagli scalini ed si avvia verso il cancello di casa mia.

<<Ecco bravo vattene.>> Ribatte il ragazzo accanto a me.

<<Io lo seguo.>>

<<Serena resta qua.>> Mi prende per il braccio e mi fa voltare verso dilui.

<<No!>> Mi dimeno. <<Devo parlargli!>> Mi guardo intorno, ma purtroppo non lo vedo già più.

<<E'tardi, non puoi girare a quest'ora da sola.. non in queste condizioni..>>

<<Che intendi Carter? Hai paura che tuo figlio possa risentirne?>> Poi, mi volto.

Inizio a correre.

Fa molto freddo ma fortunamente piove piano.

Non vedo più Lucky, così imbocco la strada per andare a casa sua. Le piccole goccioline mi cadono sul viso e si confondono con le mie lacrime, il vento mi accarezza la pelle..

Corro più veloce che posso, ma poi mi fermo.

Ho il fiatone, non riesco a respirare e ho freddo.

Mi siedo sul parciapiede, giusto per riposarmi un po'. Le persone che passano mi guardano come se fossi un fantasma. E' incredibile come, anche a quest'ora, New York sia sempre in festa. Persone che guardano le vetrine, ragazzi che escono dai locali, ragazze che ridono e scherzano..

E poi ci sono io: qui, seduta per terra, senza sapere dove andare.

Ho fatto male a trattare male Carter, ma avevo bisogno di seguire il mio cuore per una volta. Avevo bisogno di ragionare con la mia testa senza che nessuno mi dicesse cosa fare.

Ora però, devo pensare a cosa fare: ho perso Lucky di vista. Non posso andare a casa sua, non a quest'ora.

Decido di entrare nel locale accanto a me, giusto per scaldarmi un attimo. Dentro è pieno di ragazzi che bevono e ragazze ubriache che ballano senza maglia.

Ballano, gridano, cantano.. e poi subito dopo prendono un sorso del cocktail che hanno in mano.

Direi che potevo scegliere un locale migliore.

Mi siedo al bancone, e tiro un sospiro.

<<Posso offrirti qualcosa?>> Chiede una voce al mio orecchio.

Appena mi volto mi cade il mondo addosso.

Perchè proprio adesso?


A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora