Quando Dave mi ha vista mi è saltato addosso. Era al settimo cielo, così mi ha subito trasportato in un pub e mi ha offerto da bere.
<<Bryan, finalmente hai fatto una cosa giusta: mi hai portato tua sorella!>>
<<Non esagerare adesso!>> Bevo un sorso di birra. <<Te la sei sempre cavata anche senza di me!>>
<<Si ma adesso che ci sei è un'altra cosa.. ultimamente uscivamo solo io, tuo fratello e Antony. Solo una volta siamo usciti con Lucky, però tra lui e tuo fratello c'era un po' di tensione. Ho saputo cos'è successo, mi dispiace davvero tanto. E' stato proprio uno..>>
Bryan dà un colpo di tosse interrompendo il suo discorso. <<Magari cambiamo discorso Dave..>>
<<Giusto giusto!>> Lancia un'occhiata innocente a mio fratello e poi riprende a parlare con me. <<Come si stava in California?>>
<<Bene, molto bene. Sai, nuovi amici, nuova scuola..>> Al ricordo mi viene la nostalgia. Mi ero affezionata a una ragazza, eravamo diventate molto amiche. Uscivamo spesso, andavamo alle feste e studiavamo tutti i giorni insieme. <<Una vita nuova, riniziare tutto da capo non è stato poi così facile. E tu? Tutto bene?>>
<<Certamente! Posso farti una domanda?>>
<<Sì, dimmi tutto.>>
<<Ma tu e Carter..>> Sapevo che prima o poi ci sarebbe arrivato. <<Insomma.. abitavate insieme.. qualcosa sarà pur successo..>>
<<No Dave.. io e Carter non stiamo insieme.>>
<<Non ha provato neanche una volta a toglierti i vestiti?!>> Spalanca gli occhi.
<<Sappiamo tutti com'è, le battutine non mancavano ma non ha mai affrettato nulla.>>
Il ragazzo davanti a me si porta una mano sul petto. <<Mi meraviglio di lui, seriamente.>>
<<Andiamo a fare un giro?>> Propone mio fratello. <<E' mille volte più interessante che parlare di Carter.>>
Finisco di bere la birra e dopo aver pagato, ovviamente tutto offerto da Dave, usciamo dal pub.
Per tutta la serata non facciamo altro che girare, ridere e scherzare..finchè sono le undici emmezza e mio fratello decide di farcelo notare.
<<Sono le undici emmezza.>>
<<E quindi?>> Chiede Dave ridendo. Da quando siamo usciti dal pub si è bevuto altre tre birre, non è molto sobrio. <<Siamo giovani, liberi! E' presto Bryan, non rompere.>>
Quando sento il tono con cui lo dice inizio a ridere. <<Dave ha ragione. Facciamo ancora un giro almeno!>>
Continuiamo la nostra passeggiata, era da tantissimo tempo che non mi divertivo così.
Certo, con Carter mi divertivo ma sentivo che mancava qualcosa, e quel qualcosa erano i momenti con mio fratello.
<<Ragazzi, che serata.>> Dice Dave coricandosi per terra. <<Mi sono divertito davvero un sacco..non pensavo fossi così simpatica.>>
<<Grazie mille Dave.>>
Bryan si alza dalla panchina e quando si gira la sua espressione cambia completamente.
Mi volto anche io, e solo ora mi rendo conto che siamo davanti casa di Lucky.
Già..casa di Lucky.. quanti ricordi iniziano a farsi spazio nella mia testa.
Prendo la mano di mio fratello e gli sussurro qualcosa all'orecchio. <<Va tutto bene.>>
<<Mi dispiace..>> Si passa una mano fra i capelli. <<Serena,scusa..>>
<<Va tutto bene, forse è meglio se andiamo a casa.>> Prendo la borsa da terra e aiuto Dave ad alzarsi. <<Dave, forza alzati!>>
<<Che noiosi che siete..>> Si alza e sbuffa.
Quando mi volto con l'intenzione di andare a casa sento delle voci e una porta sbattere. D'istinto guardo casa di Lucky e il mio cuore inizia ad accellerare.
Lo vedo solo da dietro. I suoi capelli sono scompigliati ma meno biondi, indossa dei jeans e una felpa nera. Mentre cammina volocemente sul marciapiede prende il cappuccio della felpa tra le mani e lo appoggiasulla sua testa, dopo aver infilato le mani in tasca accellera il passo.
Quanto vorrei incontrare i suoi occhi.
I suoi occhi azzurri dove mi ci perdo ogni volta. Non c'è sensazione più bella nel perdersi negli occhi di una persona che ami, loro non mentono mai, certi sguardi di tolgono il fiato da quante cose possono dire.
Mio fratello circonda le mie spalle con il braccio. <<Andiamo.>> Mi sussurra all'orecchio, e io annuisco.
Mentre ci incamminiamo mi volto ancora una volta, ma questa volta non lo vedo più.
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...