CAPITOLO 53

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<<Allora? Cosa posso offrirti, bellezza?>>

<<Non voglio niente, o almeno, non da te.>>

Il ragazzo tatuato si siede sullo sgabello accanto a me e fa un sorriso. Non un sorriso gentile, un sorriso malizioso. <<Perchè pensi che io sia il cattivo?>>

<<Non saprei come definirti. Ti sei presentato a casa mia con un coltello l'ultima volta, e mi seguivi. Dimmi, qual'è il tuo problema?>>

<<Te l'ho fatta prima io la domanda.>> Poi ordina due drink al barman.

Mi sistemo. Appoggio una gamba sopra all'altra e raddrizzo la schiena. <<Non ho detto che tu sei il cattivo.. non lo penso, semplicemente non so perchè sei fissato con me.>>

Cambia discorso. <<Cosa ci fai qui tutta sola?>>

<<Avevo bisogno di starmene un po' con me stessa.>>

Il ragazzo dietro al bancone appoggia due cocktail sul ripiano grigio, e poi lascia lo scontrino accanto ai due bicchieri colmi di liquido rosa.

<<Grazie comunque.>> Indico il bicchiere.

<<Non c'è di che.>> Paga e poi inifila il portafoglio nella tasca posteriore dei suoi jeans. <<Quindi sei qua perchè volevi stare sola..>>

<<Già.>>

<<Potresti essere sincera ogni tanto Serena.>>

Quanto mi mette ansia.

<<Comunque bevi.>>

Appoggio le labbra sulla cannuccia ma poi mi blocco. <<Non posso, scusa.>>

<<Nessuno rinuncia mai ad un drink!>> Alza un sopacciglio.

Mi tocco la pancia e spingo il bicchiere verso di lui. <<Bevilo anche tu.>>

<<Sei proprio pazza.>>

Mi faccio forza, e inizio a chiederli tutto quello che avrei voluto chiedergli giorni fa. <<Perchè sei qui? Come fai a conoscermi? A conoscere Lucky? Carter?>>

<<Una domanda per volta.>> Ride e poi si mette a giocherellare con il piercing alla lingua. <<Queste cose dovrebbe dirtele il tuo amato fidanzato. Non io. E' lui che deve decidersi ad essere sincero con te.>>

<<Non siamo fidanzati.>>

<<Dovrebbe essere sincero con te lo stesso.>> Gesticola con le mani.<<Cazzo, vorrei spaccargli la faccia a quel coglione.>>

<<Okay, va bene. Destino vuole che devo restare all'oscuro di tutto.>>

Voglio andarmene via da qua dentro.

Mi alzo e raggiungo la porta, ma il ragazzo tatuato mi ferma. <<Sei molto di compagnia.>>

<<Non ti conosco, okay? Non so chi sei, non so neanche come fai a sapere il mio nome. L'unica cosa che so è che fai parte del passato di Lucky. Questa è l'unica cosa che so. Dimmi, cosa dovrei fare? Restare qui?>>

<<Bene.>> Si siede sullo sgabello accanto alla porta. <<Serena Collins. Avanti. Cosa vuoi sapere?>>

Lo guardo con espressione incerta. Non so chi è, non so se è sincero o meno.

Ma se è qua ci sarà un motivo, no?

Incrocio le braccia e le porto al petto. <<Perchè sei qui?>>

<<Tel'ho già detto. Lucky deve pagarla.>>

<<Perchè segui me se ce l'hai con lui?>> O almeno, seguiva me. Inizialmente mi faceva abbastanza paura, ma ora che ci parlo mi sembra un ragazzo abbastanza.. normale? Non di certo pazzo.

O forse giusto un po', dato che mi aveva puntato un coltello contro.

Comunque sia mi sembra ferito, triste, apatico..

<<Perchè seguo te? Semplice. Solo così riesco ad arrivare a lui.>> Sospira, e poi prende il pacco di sigarette in mano. <<Vuoi una?>>

<<No grazie.>>

Esce fuori dal locale e io lo seguo. L'aria ormai gelida mi fa venire la pelle d'oca.

<<Cosa ti ha fatto? Perchè ce l'hai tanto con lui?>> Chiedo ancora.

<<Sicura che questo vuoi saperlo da me? Non lo guarderai più con gli stessi occhi.>>

Voglio saperlo? Sì, certo che voglio.

<<Dimmi, per favore..>>

<<Come la prenderesti se tu venissi a scoprire che tua sorella è stata uccisa dal tuo migliore amico?>> Fa un tiro di sigaretta, e scioccata guardo il fumo disperdersi.

A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora