A breve inizierò il college, così ho passato la mattinata a parlare con la preside del test d'ingresso.
Nel mio stesso college ci saranno Robert, Lucky, Meryl, Nina, Dave, Bryan e Beth, così mi ha detto mio fratello, quindi devo prepararmi psicologicamente.
Antony invece è rimasto bocciato.
<<Sono così felice di averti qui, con me.>> Bryan mi accarezza la guancia. Era da tanto tempo che non passavamo le giornate così: Seduti sul divano a guardare film, a ridere, scherzare, solo io e lui.
<< Anche io, molto. So che non riuscirai mai a perdonarmi.. ti devo tutte le mie scuse per essere scappata così..>>
<<A dire il vero un po' ti capisco. So quanto ti ha ferita la situazione.. quando il mondo ti crolla addosso la prima cosa che pensi è scappare prima di essere schiacciata del tutto. Giusto?>>
<<Esatto..>> Annuisco con fare dispiaciuto cercando di non ricordare ciò che è successo. <<Mi ha fatto bene stare per un po' in California..continuerò a frequentare Carter.>> Continuo la frase appena vedo l'espressione confusa di mio fratello. <<Da amico ovviamente! Mi fa stare bene quel ragazzo, sai.. non dovresti odiarlo, è solo grazie a lui se ho scoperto tutto.>>
<<Iniziavo già a preoccuparmi, il pensiero di te e lui da soli..conoscendolo..>> Scuote la testa. <<Non mi piace come persona, però se mi dici che con te si è comportato bene ti credo e proverò a non avercela più con lui.>>
Mi guardo un po' intorno, e solo ora mi rendo conto di quanto io sia stata stupida a mollare tutto così.
Mi è mancata questa città, tanto. Mi è mancata questa casa, mi è mancato tutto.
Decido di rompere il silenzio, non dovrei neanche farla una domanda del genere a mio fratello, ma non ce la faccio più a fare finta di niente.
<<Lucky come sta?>>
A quella domanda Bryan si irrigidisce. <<Dopo tutto quello che ti ha fatto..>>
Lo interrompo. <<Lo so, lo so! Sono una stupida a chiederti di lui ma cerca di capirmi Bryan, lui è stato la cosa più bella, nonostante tutto.>>
Mi prende la mano e la intreccia alla mia. <<E' stato difficile per lui abituarsi alla tua assenza. Arrivava a scuola distrutto. Ammetto che anche per lui è stato difficile.>>
<<Ha fatto un sacco di cose alle mie spalle, ha filmato la nostra prima volta, lo ha fatto con Meryl mentre stava con me e ha filmato la scena mentre lo faceva con lei. Come credi mi sia sentita io? Se non era per Carter probabilmente tutta la scuola..>> Faccio un respiro profondo. <<Hai capito.>>
<<Si, ha esagerato. Pensi che sia stato facile per me andare a scuola e fare finta di niente? Abbiamo litigato molte volte, non litigava solo con me, ma anche con i compagni, anche con i professori! Ogni volta che qualcuno tirava fuori il tuo nome o iniziava a parlare di te lui crollava.. non è più il mio migliore amico ma.. sai.. a volte capita di parlare.>>
L'immagine di Lucky a pezzi mi fa male, ma se penso a ciò che mi ha fatto non me ne frega nulla, anzi.
Mi ricordo come stava il giorno che l'ho lasciato da solo con i suoi sensi di colpa, non l'ho mai visto in quello stato.
<<Che cuore che hai! Sicuramente più buono del mio!>> Esclamo ridendo e lui fa lo stesso.
<<Dici?>> Mi fa l'occhiolino. <<A proposito.. stasera vado a farmi un giro con Dave.. vieni? Antony mi ha dato buca.>>
Non è una novità.
<<Certo che vengo! Dove andiamo? Al centro commerciale a fare un po'di shopping?>> Chiedo ironicamente. Odia fare shopping insieme a me, ogni volta che glielo chiedo va nel panico.
<<Oh dai Serena!>> Bryan si alza e si sistema i pantaloni. <<Davvero vuoi perderti la bellezza di New York di sera?>> Allarga le braccia e gesticola con fare teatrale.
<<Bryan, so com'è Manhattan di sera! Sai, ci abito!>> Scoppiamo a ridere entrambi e quando mi alzo, non so perchè, l'ansia inizia a dare peso al mio stomaco. <<Bryan..>>
<<Che succede?>> Aggrotta le sopracciglia.
<<E se incontro Lucky?>>
Mio fratello si avvicina a me. <<Manhattan è enorme, dici che ce lo troviamo proprio davanti?>>
Scaccio via il pensiero e lo abbraccio. <<Ti voglio bene.>>
<<Ti voglio bene anche io, Serena.>>
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...