Dopo lunghissimi giorni di studio, finalmente è arrivato il sabato.
Sabato sera.
Questo significa che si esce, e ci si diverte. Almeno.. ci provo, visto le complicazioni che ci sono in quest'ultimo periodo, ma cerco di non pensarci e di restare serena.
Meryl ha organizzato una piccola festa a casa sua, nulla di che, solo una serata tra amici e rimaniamo tutti a dormire lì.
Suono il campanello, e subito dopo Meryl corre ad aprire la porta. <<Ciao Serena!>>
<<Ciao Meryl!>> Entro, e saluto con un cenno di mano gli altri. <<Ciao ragazzi.>>
<<Vieni, dammi pure la giacca, e serviti pure.>>
<<Grazie, gentilissima.>>
<< Ah Serena.. ascolta..>> Mi accarezza il braccio. <<Ho invitato anche Carter stasera. Ho pensato che ti facesse piacere averlo qui.>>
<<Oh, si certo.>>
Mi sorride. <<Dovrebbe arrivare a breve.>>
Annuisco, e vado da mio fratello. Sta mangiando un panino e bevendo la birra insieme a Dave.
<<Eccooolaaa!>> Esclama Dave. <<Come stai tesoro?>>
Okay, è già ubriaco. <<Tutto bene Dave, grazie mille.>>
<<Come mai sei arrivata così tardi?>> Mi chiede Bryan, con la bocca piena.
<<A differenza tua, io ho studiato tutto il pomeriggio, e poi ho aiutato la mamma.>>
<<Serena! Vieni un secondo?>> Meryl mi chiama dalla cucina, raccomando a Dave di non bere troppo, e poi raggiungo la mia amica.
In cucina, con lei, c'è anche Lucky. Mi blocco un attimo per ammirarlo.
Con quei pantaloni bianchi strappati, e quella maglietta attillata mi verrebbe voglia di fargli qualunque cosa, ma cerco di non pensarci troppo.
Anche lui mi guarda, mi guarda fin troppo, e se non smette scoppierò a piangere da un momento all'altro.
Decido,infine, di fare la cosa giusta. <<Ciao Lucky.>>
<<Ciao.>> Poi, posa i bicchieri che aveva in mano. <<Ti aiuta lei no?>>
<<Sì, tranquillo. Vai pure con gli altri.>>
Mi passa accanto e io tiro un lungo sospiro. <<Che devo fare?>>
<<Mi aiuti a mettere i bicchieri nel vassoio? Io prendo il vino, e poi portiamo tutto di là.>>
<<Va bene.>>
<< Come va con Lucky?>> Mi chiede Meryl, mentre stappa la bottiglia. <<Vi vedo così.. distaccati.. è ancora arrabbiato con te?>>
<<Sì..il punto è..>> Sbuffo. <<Ha tutte le ragioni per esserlo. Sono davvero una persona di merda Meryl..>>
<<Perchè? Non hai fatto nulla. Evidentemente è un po'..>> Sorride. <<Mmh.. geloso!>>
Dimenticavo, lei non sa di tutto ciò che sta succedendo. Cerco di cambiare discorso, perchè non mi fa bene parlare di Lucky.
Mi sento solo in colpa, e basta.
<<Posso portarli i bicchieri?>>
<<Si si andiamo!>>
In salotto, poso il vassoio sul tavolo, e Meryl mi raggiunge con una bottiglia di vino in mano.
<<No Meryl! Ho bevuto troppo birra, non puoi presentarti con il vino!>> Esclama Dave ridendo e barcollando. <<Però non fa niente. Versa pure che brindiamo al tuo fidanzamento con Bryan!>>
<<Prendete i bicchieri che passo con questo buon vino!>>
Il campanello suona, e Meryl corre alla porta. <<Questo dev'essere Carter!>> Quando apre la porta, Carter entra salutando tutti. <<Giusto in tempo. Prendi un bicchiere!>>
Si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia. <<Ciao, come stai?>>
Prendo il bicchiere. <<Come vuoi che stia?>>
<<Acolta..ti devo dare una cosa..>>
Ma la mia amica ci interrompe. <<Scusate se vi interrompo.>> Versa il vino nel bicchiere di Carter e poi nel mio. <<Ora che avete tutti il vino possiamo brindare.>>
D'istinto mi tocco la pancia, e poso il bicchiere sul tavolo. <<Meryl mi daresti un po' d'acqua?>>
<<Acqua?>> Mi chiede alzando un sopracciglio, e Lucky guarda la mia mano sulla pancia. Velocemente la tolgo.
<<Non sto molto bene..>>
<<Va bene, ti vado a prendere una bottiglia d'acqua.>>
Mentre aspetto Meryl Carter mi prende da parte, e si piazza davanti a me in modo che nessuno ci veda. <<Tieni.>>
Mi porge la scatola del test di gravidanza. Lo guardo con espressione sorpresa, non mi aspettavo che me la portasse proprio qui.
<<Carter, tiprego..>>
<<L'ho preso io, perchè so che tu non avevi il coraggio. Mettilo in borsa e quando te la senti lo fai. Okay?>>
Tiro un respiro profondo. <<Sì, okay.>>
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A STORM INSIDE ME 2
FanfictionE' scappata da New York per paura. E' scappata perchè non aveva scelta, il dolore l'aveva schiacciata e lei non riusciva più a respirare. I giorni in California passavano ma i ricordi no, non riusciva a farseli scivolare dalla pelle: Lucky era tut...