CAPITOLO 21

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Il rumore della chiave nella serratura ci distrae.

Chiudo il libro e, appena entra, guardo mio fratello fisso negli occhi. Steve sembra molto preoccupato.

<<Eccolo. Colui che doveva uscire con Steve e Dave!>> Gli vado incontro, ma non mi considera.

<<Ciao Steve.>>

<<Ciao Bryan! Io e tua sorella abbiamo studiato per tutta la sera, meno male che mi ha spiegato tutto lei se no il test non lo passo.>> Dice in un tono molto divertente. Sono sicura che sta solo cercando di non far parte della tensione che c'è tra me e mio fratello.

<<Che studiosi!>> Sorride il ragazzo davanti a me.

Eh no caro mio. EH NO.

<<Bryan, guardami!>>

Mi guarda. <<Cosa c'è? Ti prego Serena, non sei mia madre, non iniziare a farmi la predica.>>

<<Non ho intenzione di farti nessuna predica! Almeno, se hai altro da fare, dimmi qualcosa, non che mi prendi in giro!>>

<<Dai Serena..>> Il mio amico mi accarezza la spalla. <<Vado a casa. Ciao ragazzi.>>

Lo salutiamo e poi seguo mio fratello in cucina. Si prende un po' di succo e poi mi guarda.

<<Quanto la fai tragica Serena..>>

<<Si può sapere che succede Bryan?>>

<<Non succede nulla.>> Sbuffa. <<Ero con Dave, adesso basta fare scenate.>>

Non capisco. Non mi ha mai raccontato così tante bugie, deve per forza succedere qualcosa.. questo comportamento non è da lui.

<<Dave è da suo cugino.>>

Mio fratello posa il bicchiere sul lavello e poi va in camera dandomi uno spintone.

<<Si può sapere che ti prende?!>> Urlo, mentre lo seguo.

<<Non sopporto quando fai tanto la responsabile, quando fai tanto quella 'devi essere serio' se poi tu sei la prima a non esserlo.>>

Apro la bocca per parlare ma lui mi interrompe. <<Potrei dirti la stessa cosa allora..>>

<<Cosa?>>

<<Dov'eri quella sera che ti ho chiamato un sacco di volte e tu non mi hai risposto, e poi l'indomani ti scambiavi le occhiatine con Lucky? Wow, magicamente diventiamo tutti amici di Lucky. Posso immaginarlo dov'eri e cosa stavi facendo quando io ti chiamavo! Continua a farti usare da quel coglione, ma poi non venire a lamentarti, ma soprattutto a piangere da me! Ti serve che ti faccia del male per la seconda volta? O sei abbastanza grande da capire che devi stargli lontano?>> Si mette a ridere. Una risata sarcastica. <<Quindi smettila Serena, perchè fai solo che ridere.>>

Non ho intenzione di dirgli dov'ero. La prenderebbe davvero molto male.

<<Sai cosa ti dico? Vai in camera. Mi hai rotto.>>

<<Anche tu mi hai rotto. Non hai nessun diritto di trovarmi da dire, nessun diritto! Io faccio ciò che mi pare, quando mi pare, dove mi pare e con chi mi pare!>> Esclama.

<<Sei tu il primo che mi trova da dire, Bryan.>>

<<Io che ti trovo da dire?>> Alza il sopracciglio. <<Ma se io ti lascio sempre fare quello che vuoi!>>

Incrocio le braccia e le porto al petto. <<Si, e quando faccio ciò che voglio poi ti lamenti per ciò che faccio. E se non lo faccio, ti lamenti perchè non lo faccio.>> Alzo le braccia in aria, esasperata. <<Che poi, cos'hai sempre da lamentarti? Tu sei sempre stato il figlio perfetto, ti fanno sempre fare ciò che vuoi, perchè non ti accontenti?>>

<<Non spreco più fiato per parlare con te!>> Infila le mani in tasca e poi si volta. <<Non ti sopporto più, Serena, sul serio. Fatti gli affari tuoi.>>

Scuoto la testa ed entro in camera sbattendo la porta. Mi infilo le cuffiette e appoggio la schiena al muro. Scivolo per terra e mi prendo la testa tra le mani.

Perchè sono tornata? Speravo che fosse stato tutto più facile, che fosse stato tutto meno doloroso.

A STORM INSIDE ME 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora