3.

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Questa mattina ho avuto davvero bisogno di passare il correttore sotto alle mie occhiaie. Non ho dormito un granché questa notte, sono rimasta sveglia a pensare ad Harry e al motivo per cui lui si trovi qui, proprio nello stesso college che frequento io. Chissà se anche lui avrà passato la notte a pensare a me, il solo pensiero mi manda un brivido lungo la spina dorsale. Sto viaggiando troppo con la fantasia, forse.

Una volta finite le mie lezioni di oggi, come concordato qualche ora fa mi trovo alla caffetteria del campus con Lexie.

Arrivo prima io e prendo posto ad uno dei tavolini fuori ad aspettarla. È già una fortuna che io abbia trovato un tavolo libero a quest'ora, dato che di solito sono tutti occupati.
Non trovo strano il fatto che tutti gli studenti vengano qui, ma trovo strano il fatto che quasi il 70% degli studenti venga sempre qui per bere il caffè tutti alla stessa ora. Ormai mi sono abituata a questo, è come se fosse un mantra un po' per tutti. La caffetteria è un punto di ritrovo per tutti.

Lexie arriva e posa la borsa su una delle sedie e si siede, dopo essersi stiracchiata. Oggi indossa un vestito a fiori ed un paio di stivaletti marroni. Devo dire che sta molto bene.

«Oggi sono stanchissima Hev, il corso di fisica mi ha completamente...»

«Stancata?» la interrompo io. «Forse dovresti studiare di più Lex, se non vuoi perdere l'anno!» l'ammonisco.
Potrei sembrare sua madre in questo momento, ma in mia difesa dico che lo faccio solamente per lei e perché le voglio bene. Mi dispiacerebbe davvero se Lexie perdesse l'anno.

«Hev» sibila a denti stretti la mia amica, «io non ci capisco un bel niente! E non capisco nemmeno il fatto di dover essere obbligata a frequentare questa materia. Insomma, a cosa potrebbe mai servirmi in futuro?» mi domanda alzando un sopracciglio.

«Beh, non saprei di certo, forse hai ragione. Ma qui siamo al college Lexie e se vuoi passare l'anno sei obbligata ad impegnarti. Non fai un piacere a nessuno, se non a te stessa» ribatto alzando gli occhi al cielo.
Anche io sono obbligata a frequentare lezioni di cui non mi interessa niente, ma se voglio laurearmi in letteratura inglese sono costretta a studiare ogni cosa pur di non essere bocciata.

«E va bene!» comunica sbuffando. «Parliamo d'altro: so che te l'ho chiesto anche ieri... ma... hai incontrato qualcuno di interessante?» ammicca lei stravaccandosi comodamente sulla sedia.

Alla sua domanda mi blocco con la tazza di caffè in mano.
Forse dovrei dirle di Harrison?
È la mia migliore amica, quindi in teoria dovrei dirglielo. Giusto?

Alla fine sospiro rassegnata, pronta a raccontarle lo strano fatto di ieri sera.

«Ieri...» comincio guardandola, «quando sono andata via da casa tua ho incontrato una vecchia conoscenza proprio qui, nel parcheggio del campus» le dico accavallando le gambe.

«Cosa?!» sbotta lei sputandomi quasi addosso il suo caffè. «E me lo dici solamente ora?! Chi è?» mi chiede curiosa. Lexie è sempre stata così... a prima vista potrebbe sembrare una persona invadente, ma anche io sarei curiosa, se fossi al posto suo.

«La mia prima ed unica cotta. Ecco chi è Lex. Non c'è nulla di così eclatante da dire su di lui» taglio corto, mentendole spudoratamente.
Forse non è stata una buona idea quella di raccontare l'accaduto a Lexie. Mi rendo conto di essere ingiusta con lei, sono stata io alla fine a dirle di Harry, non posso lamentarmi ora.

«Eh no! Così la fai troppo facile, sai che ti conosco Heaven! Tu mi nascondi qualcosa!» mi punta il dito contro la mia migliore amica.

Sospirando rassegnata inizio a raccontarle del Prom e della mia innata sfortuna, mostrandole anche la foto di me ed Harry insieme.
Mi domando come faccio a tenerla ancora sul telefono.

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