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Dopo quasi 8 mesi, mi ritrovo davanti alla Dion's ed il primo pensiero che mi viene in testa mi riporta indietro nel tempo, a quella fatidica notte di Ottobre. La notte in cui ho perso colui che ho amato e che ancora tutt'oggi amo sopra ogni cosa. Due settimane dopo la morte di Harrison, ho ricevuto una sorpresa inaspettata, quella che mi ha dato la forza di rialzarmi: aspettavo un bambino.
Una parte di lui cresceva dentro di me. Ero incinta di un mese e due settimane, il tempo combaciava perfettamente al giorno della mia prima volta. Ho pianto tantissimo quel giorno. Ho pianto di gioia, ho pianto per il dolore incancellabile, ho pianto per il ricordo di quel giorno dove il nostro bambino è stato concepito con amore.
Un'amore impossibile da spiegare. Un'amore impossibile da dimenticare.

Ogni giorno era come se stessi in una realtà parallela, ma decisamente diversa. Immaginavo un'appartamento spazioso arredato proprio come quello che lui condivideva con Logan, ma un po' più familiare e con le nostre foto appese alle pareti.
Io sarei stata sdraiata sul divano con il mio pancione ed Harry sarebbe tornato a casa e avrebbe baciata sulle labbra, avrebbe baciato il mio pancione e mi avrebbe sussurrato all'orecchio che ero bellissima e che non vedeva l'ora che il nostro piccolo nascesse. Immaginavo una vita felice, perchè la mia purtroppo non lo era più da quella sera.

Arrivata al sesto mese, anche la cosa che ho custodito e amato con tutta me stessa ha deciso di abbandonarmi.
Aborto spontaneo causato da stress.

Qualcuno sa cosa si prova quando tutto quello in cui credevi ti viene tolto da un momento all'altro e non puoi farci nulla?

Qualcuno sa cosa si prova quando il tuo mondo crolla e tu rimani intrappolata e schiacciata sotto alle macerie?

Vado spesso a trovare Jennifer al cimitero, dove sono stati seppelliti anche Harry ed il piccolo Edward.
È diventata la mia seconda casa.
Passo intere giornate a piangere e a parlare con loro, sperando che mi sentano. Racconto a tutti e tre la mia giornata, dico a Jennifer che mi sarebbe davvero piaciuto conoscerla, chiedo perdono ad Harry per non avergli mai detto che lo amavo e chiedo perdono a mio figlio per ogni cosa.
Perché devo soffrire così tanto?

L'unica cosa positiva della mia ormai triste ed inutile vita è che ho riallacciato i rapporti con mia madre.
O meglio, sto conoscendo mia madre per la donna meravigliosa che è veramente. Per tutti questi anni ha dovuto comportarsi in questo modo per proteggermi, ha dovuto essere come mio padre la voleva.
Dopo mesi passati a conoscerci davanti ad una tazza di caffè al campus o a casa, un giorno un agente della polizia ci chiama e ci comunica che mio padre è un malato mentale. Lo psicologo del carcere ha avuto un bel da fare con lui e anche se dicono che si sia calmato, l'ergastolo non glielo leva nessuno. Sarebbe troppo pericoloso e quasi mi viene da ridere dalla rabbia per le loro parole. Quel giorno, quando parlavano di una possibile scarcerazione per lui, sono andata di matto e ho detto che un malato mentale non sarebbe in grado di mandare avanti un'azienda come la Dion's come ha fatto lui per tutti questi anni. Mio padre, credeva di essere furbo a fingersi pazzo, ma queste cose non attaccano più. Dopo svariati interrogatori che lo hanno distrutto psicologicamente, ammette le sue colpe e confessa che avrebbe voluto che io mi suicidassi.

Ritrovarmi qua davanti dopo quasi 8 mesi e sapere che proprio in questo posto ho perso l'amore della mia vita è straziante, le lacrime minacciano di uscire da un momento all'altro.
Il motivo per cui mi trovo qui è che devo firmare molte scartoffie per intestare la Dion's non solo a me, ma anche a mia madre. Socie in affari, ma la gestirà lei mentre io me ne ritornerò a Los Angeles, alla UCLA.

Mia madre non ha apprezzato molto la mia decisione, aveva pensato e avrebbe voluto che fossi rimasta con lei a casa e avrei trovato un'altra università più vicina. Ma credo che lei già sapesse che non lo avrei fatto, che non sarei rimasta a casa con lei.
Nonostante il fatto che ci siamo riavvicinate, che le voglio un gran bene e che mia madre sia l'unica persona di "famiglia" che mi è rimasta, per me non è abbastanza.
Non avevo mai capito il concetto di famiglia fino a che non avevo incontrato Harry, Logan e Lexie.
Loro sono la mia famiglia, l'unico posto in cui mi sentirei sempre a casa.
Ora a Los Angeles, divido l'appartamento con Logan e Lexie.

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