EVENING

69 LOGAN

Era sempre stato al suo fianco fin da quando si conoscevano, erano la spalla l'uno dell'altro.

Lo aveva visto in tutti i modi.
Lo aveva visto piangersi addosso e disperarsi nei suoi momenti più bui, aveva sentito sulla sua pelle tutto il suo dolore per la perdita della sorella e aveva sentito la sua rabbia... ma lo aveva anche visto innamorarsi profondamente della ragazza che abbassava continuamente il viso ed arrossiva ad ogni occasione. Lei, la sua ancora di salvezza, la sua luce in fondo a quel tunnel di dolore che era la sua vita prima di lei: Heaven.

Logan ⚪

È un'altra mattina in cui mi sveglio e guardo il soffitto perso nei miei pensieri. Non sapevo che cosa significasse svegliarsi al mattino senza nessuno affianco. Non lo sapevo, fino a che non l'ho provato.

Da quando Lexie se ne è andata, il mio cuore è rimasto fermo. Freddo come il ghiaccio.

Quella notte in cui tutti ci svegliammo per accompagnare Heaven all'ospedale, non sapevamo ancora che le nostre vite avrebbero preso strade diverse. Darcy era nata, Harry era felice, Heaven anche... come del resto lo eravamo anche Lexie ed io.

Ci abbiamo provato e riprovato, a crearci una famiglia tutta nostra... ma tutto è andato storto. Lei se ne è andata via, lasciandomi solo.

Il ricordo di Lexie mi faceva vivere e morire allo stesso tempo. Il ricordo di quella prima sera in cui ci eravamo incontrati alla festa sembra così lontano da non essere mai esistito.
La ragazza che ha condiviso con me la stessa casa e lo stesso letto beandomi del suo sorriso al mattino, era andata via, in un'altra città. I suoi baci, le sue carezze ed il suo modo di fare l'amore... il suo profumo inconfondibile... non c'era più niente sulla mia pelle. Era come se lei non fosse mai esistita.

Forse stavo solo sognando? Mi chiedo.
O forse ho sognato per tutto questo tempo?
Mi chiedo ancora una volta.

Ma non poteva essere un sogno, perché i segni che ho sul cuore sono vividi e presenti ogni giorno da tre mesi ad oggi.

Entro in doccia e l'acqua gelata sembra darmi un po' di tregua dai miei pensieri su di lei. Ora l'unico pensiero che ho, è quello di resistere il più possibile sotto l'acqua fredda per tenere allenato il mio autocontrollo.

***

Suono il campanello due volte e dopo qualche minuto è Heaven a venirmi ad aprire.

«Vieni, entra... santo cielo Logan! Sei tutto bagnato!» Mi rimproverò Heaven.

Il profumo della loro casa era un qualcosa di davvero speciale, mi era sempre piaciuto quel mix di fiori e aromi dolci.

«Hey, come va?» mi viene incontro Harry sorridendomi.

Gli sorrido e lo abbraccio forte sentendomi meglio per un attimo.

«Vado avanti...» gli dico sinceramente.

Lui sembra capire, infatti il suo sguardo si incupisce.
Qualcosa dentro alla mia testa dice qualcosa tipo: è Harry, lui capisce sempre tutto!
Mi rammenta.

«Mettiti questo» mi dice Heaven porgendomi una maglia a maniche corte ed una felpa di Harry.
La ringrazio e mi cambio, lasciandole i vestiti bagnati. Heaven li accetta volentieri e si dirige in bagno, probabilmente li starà andando a mettere nell'asciugatrice.

«Darcy dov'è?» domando ad Harry quando siamo ormai seduti.

«Era al centro commerciale, Heaven è andata a prenderla, dovrebbero essere qui a momenti.» Mi sorride.

Annuisco ed abbasso lo sguardo.

«Logan, ti prego... so che stai male, amico. Ma cerca di tirartene fuori, non posso proprio vederti così» mi confessa, e nei suoi occhi verdi leggo tutta la sincerità delle sue parole.

Harry è davvero un vero amico.

«Ci sto provando» mento. «Solo che è... complicato» sospiro.

«Potrei dirti che ti capisco, ma sarebbe una bugia. Heaven ed io ne abbiamo passate tante, ma l'unica che potrebbe davvero aiutarti è lei.» Mi conferma.

«E come?» gli domando ironico e senza speranza.

«Potrebbe chiamarla» opta Harry alzando le spalle.

«Se mi amava non sarebbe andata via lasciandomi solo durante la notte» puntualizzo.

Harry sta per aprire bocca e ribattere qualcosa quando sentiamo la serratura della porta e Darcy entra seguita da Heaven.

La piccola - che ormai di piccolo ha ben poco - Darcy appena mi vede fa un gran sorriso e corre ad abbracciarmi. Ricambio la sua dolce stretta e ricordo quando la cullavo...

«Tanti auguri Darcy» le dico sorridendo.

«Grazie zio Logan! Sono felice che tu sia qui» mi dice.

Prendo dalla tasca del cappotto che avevo le chiavi della macchina e le porgo a Darcy che mi guarda confusa.

«Nella mia macchina, c'è qualcosa per te» le dico.

Darcy annuisce prendendo le chiavi e correndo verso la porta d'entrata.

***

«Digli la verità, Logan!» sbuffa Harry incrociando le braccia al petto.

«Okay, okay» dico alzando le braccia al cielo, «ero stato io a mangiare tutti i biscotti che aveva preparato Heaven, non era stato tuo padre Darcy» ammetto ridacchiando sotto lo sguardo divertito degli altri tre.

«Tra l'altro... non so nemmeno se mi erano venuti bene» sospira Heaven.

«Erano davvero, davvero buoni» ammetto. «Per questo non ero più riuscito a fermarmi» mi giustifico.

Heaven scuote la testa trattenendo una risata.

«Mi fa strano, pensare che voi tutti siate cresciuti insieme» mormora Darcy.

«Perché?» le domanda Harry.

«Non lo so, per essere uniti lo siete. Ma mi sembra strano pensare a voi da... giovani.» Dice con un sorrisetto.
Ah, quella ragazza è proprio come il padre!

«Vorresti dire che siamo vecchi, adesso?» le domanda Heaven alquanto divertita.

«Non siete proprio vecchi, ma per raggiungere i quaranta il passo è breve» dice con finta indifferenza guardandosi le unghie.

È proprio come suo padre!
Penso sorridendo. Guardo Darcy e mi rendo conto di quanto il tempo sia passato velocemente anche per noi.

«Piccola peste...» assottiglia gli occhi Harry.

«Non temere papà, per me sarai sempre l'uomo più bello del mondo. E anche tu, zio Logan» mi sorride Darcy andando in braccio ad Harry proprio come quando era ancora una bambina.

La serata trascorre così, tra risate e annedoti delle nostre avventure al college, e per un attimo, forse, riesco a non pensare a lei.