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Qualche mese dopo

Sdraiata sull'erba, ascolto interessata Harry, che è intento a leggermi una poesia che ha trovato in internet: aveva detto che dovevo assolutamente ascoltarla, perché secondo lui mi sarebbe piaciuta parecchio, ed aveva ragione.

«Avevi ragione, è bellissima» gli dico sinceramente.

Lui mi guarda e mi regala uno dei suoi bellissimi sorrisi con tanto di fossette.

«A che pensi?» mi domanda dopo qualche secondo. Nel frattempo, si stende vicino a me sulla coperta che ci siamo portati dietro.

«Penso che tra poco saremo genitori» ammetto, alzando lo sguardo su di lui.

«Lo siamo da mesi, ormai» mormora spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Sì, ma intendo... per davvero» sorrido lievemente.

«Ah. Be', ce la caveremo, Heaven» mi rassicura prendendo la mia mano per stringerla con la sua. Abbasso lo sguardo verso le nostre mani unite e trattengo una risatina: le mani di Harry sono molto più grandi delle mie. Con la mano libera disegno i contorni dell'ancora che ha tatuata sul polso.

«Le tue lentiggini stanno andando via» dice facendo una smorfia.

«Grazie A Dio!» ribatto ridacchiando.

«Mi piacciono: anche Jennifer le aveva. D'estate si notavano molto di più, ma a lei non piacevano. Era così testarda ed impuntata che le copriva con il fondotinta» mi confida sovrappensiero. Gli stringo più forte la mano per rassicurarlo.

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, non voglio forzare Harry a parlare: ormai lo conosco fin troppo bene, a volte ha bisogno di restare solo con i suoi pensieri, in silenzio.
Ed io, pur di stargli vicino, rimango ad ascoltare il suo silenzio.

«Ci pensi mai a come è cambiata la nostra vita?» mi domanda guardando davanti a sè. Il sole sta iniziando a tramontare e tra un po' farà troppo freddo per rimanere qui.

«Sì...»

«Sei felice con me?» mi domanda con un mezzo sorriso.

«No...»

Harry si volta di scatto e leggo la paura dentro ai suoi occhi.

«Non sono felice, ma è solo perché sono la persona più felice del mondo con te» lo rassicuro con un sorriso.

Il suo sguardo si addolcisce e avvicina le sue labbra alle mie, prima di farle scontrare in un bacio senza fine.

«Vieni» mi dice Harry alzandosi in piedi e porgendomi una mano. Si sta facendo buio, ed io rimpiango di non aver portato con me una felpa più pesante. Afferro la sua mano e mi alzo in piedi anch'io.

«Vuoi che ti porti in braccio, fino alla macchina?» mi domanda una volta che ha finito di piegare la coperta.

Lo guardo e scoppio a ridere scuotendo la testa. «Harry sono incinta, non invalida» gli ricordo divertita.

Mesi dopo

Mi sveglio di scatto nel cuore della notte sentendo le lenzuola bagnate sotto di me, non mi sono fatta la pipì addosso: mi si sono rotte le acque.

Guardo immediatamente Harry che dorme tranquillo al mio fianco, mi dispiacerebbe svegliarlo, non lo sveglierei se questa non fosse davvero un emergenza.

«Harry...» lo chiamo scuotendolo.

«Mmh...»

«Harry svegliati mi sono rotte le acque!» dico in preda al panico.

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