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Harry ed io rimaniamo così per un po', le sue braccia mi danno conforto e mi danno tutto ciò di cui ho avuto bisogno in questi lunghissimi mesi quando lui non c'era. Solo lui riesce a darmi sicurezza, solo le sue braccia ed il suo tocco sono un qualcosa di ormai così familiare.

«A questo punto dovrei dire qualcosa...» sussurra lui staccandosi dal nostro abbraccio.

«Be', non sei obbligato a dire qualcosa Harry... a volte le parole non bastano per esprimere tutto ciò che una persona si porta dentro» mormoro alzando il viso verso di lui.

«Lo so, ma non so cosa dire, Heaven. Davvero, mi trovo completamente spiazzato in questo momento. Non puoi nemmeno immaginare come io mi senta, ma da una parte è meglio che questo sia successo a me e non a te» dice sospirando.

«Puoi dirmelo» lo rassicuro,
«puoi passare a me tutto il tuo dolore, Harry. Sono forte» gli dico deglutendo.

Mi guarda stupito per qualche istante e si passa una mano fra i capelli.

«Sai Heaven, da quando ti ho vista per la "prima volta" al college ho pensato che tu fossi pazza. Cioè, ho pensato che tu ti stavi approfittando della mia perdita della memoria, quando hai detto di essere la mia ragazza» mi confessa.

«Non farei mai una cosa del genere!» sbotto.

Lui alza un dito come a dirmi di tacere.

«Lasciami finire. Ho pensato a questo, ma poi ho iniziato a fare dei sogni strani» mi guarda, «in questi sogni c'eri tu, ma in realtà anch'io ero lì con te in qualcuno di questi, ma erano decisamente confusi e troppo veloci. Ma ora che ho più o meno capito quale sia la verità, penso che quei sogni fossero solamente flashback e frammenti della mia memoria che aspettavano di tornare al loro posto» mi spiega brevemente.

«Cosa hai visto in quei sogni? Puoi raccontarmelo?» gli domando fissandolo dritto negli occhi.

«Beh... non lo so esattamente, sono molti piccoli pezzetti perciò ti dirò quello che ricordo. Quando si presentavano all'inizio non riuscivo a riconoscere i volti delle persone, ma poi quando sono arrivato qui e ho rivisto te e i ragazzi, le cose sono cambiate; sono certo di avere visto una te più giovane e diversa, in un'altro c'eravamo io e te dentro ad una macchina e in un'altro ancora io ti baciavo. L'ultimo che ricordo penso sia il più brutto ed il più triste, e non sono sicuro che tu voglia davvero saperlo» ammette.

Piccoli pezzetti di ricordi dice, la cosa non mi stupisce molto, Jane me lo aveva detto. Questo vuol dire che Harry sta iniziando a recuperare i suoi ricordi.
Non sono realmente sicura di volere sapere l'ultimo sogno che Harry mi ha accennato, se è così brutto. Ma se lui non avesse voluto delle risposte su di esso, non me lo avrebbe nemmeno detto. Harry ha bisogno di risposte e merita di sapere, l'unica cosa che posso fare è aiutarlo.

«Harry, ti prego dimmelo...» sussurro, preparandomi al peggio.

Harry rimane a fissarmi per qualche secondo indeciso sul da farsi, ma alla fine annuisce.

«Il mio corpo era a terra dentro ad un ufficio e tu eri inginocchiata affianco a me mentre urlavi e piangevi» sussurra abbassando lo sguardo.

Rimango immobile, i miei pensieri tornano a quel giorno, il più brutto della mia vita. I miei occhi si fanno lucidi ed il dolore che ho provato è ancora fresco nonostante sia passato del tempo e nonostante Harry sia proprio davanti a me.

«Ricordo ogni minimo dettaglio di quel giorno...» tiro su con il naso e asciugo le lacrime sulle mie guancie.
«È stato il giorno in cui abbiamo dato giustizia a Jennifer. Io e te, siamo partiti da quì e tu mi hai lasciata a casa dei miei genitori. Avrei dovuto recuperare le chiavi della Dion's e poi avremmo preso le prove che avrebbero messo in carcere mio zio e mio padre. Ma qualcosa quel giorno è andato storto, tu eri troppo lontano per vedere qualcosa e anche volendo non avresti potuto salvarmi, loro erano in troppi. Sapevano il nostro piano, quando sono entrata in casa mi hanno colpita alla testa e quando mi sono svegliata ero legata. Sono stata picchiata e minacciata, ma continuavo a pensare a te. Ti hanno teso una trappola e...» mi blocco non riuscendo più a parlare per le lacrime e i singhiozzi. Fa così fottutamente male...

«Shh... Ora è tutto a posto, Heaven. Sono quì» cerca di confortarmi Harry.

«Fa così male ricordare quel giorno. È stato il giorno più brutto della mia vita Harry» singhiozzo portandomi una mano alla bocca per attutire il suono.

Le sue mani fanno su e giù per la mia schiena accarezzandomi.
Poco dopo quando mi sono calmata sono ancora tra le braccia di Harry.

«Dunque è stata questa la mia presunta morte...» bisbiglia.

Penso che non volesse dirlo ad alta voce, ma l'ho sentito. Eppure faccio finta di niente.

«Ho bisogno di tempo...» mormora vicino al mio orecchio.

Aggrotto la fronte e mi stacco da lui guardandolo. Ti prego, non farlo!
Vorrei gridargli, ma non lo faccio.

«Non capisco»

«Ho bisogno di riflettere. Tutte queste informazioni e tutte queste cose sono troppe da assimilare tutte in una volta. Più ti sto accanto e più è peggio Heaven, perchè vedo il modo in cui mi guardi, vedo il modo in cui mi ami e vedo tutto il dolore che hai sofferto quando ti guardo negli occhi. Ed io non sono ancora pronto a tutto questo. So che siamo stati qualcosa, ma non so se riuscirò a guardarti un'altra volta con gli stessi occhi di prima e questo mi fa male. Hai già sofferto abbastanza per me, non serve che tu lo faccia ancora. Mi piacerebbe restare qui... ma non posso, non mi sento bene con me stesso. Ho bisogno di tempo per me, per riflettere lontano da quì. Ma ti giuro che quando sarò pronto verrò a cercarti, Heaven» mi promette.

«Non promettere quello che non puoi mantenere, Harry. Te ne sei già andato via una volta da me» mormoro abbassando il viso, «tanto tempo fa mi feci una promessa simile e poi...»

«Tornerò» dice interrompendomi, alza il mio mento con due dita fino a far scontrare i nostri occhi.

«Fai quello che devi fare, Harry» mormoro alla fine.

«Mi dispiace allontanarmi da te, credimi Heaven. Ma devo farlo se voglio stare bene e far star bene anche te. Un giorno ricorderò ogni cosa, o almeno lo spero. Ogni giorno mi ripeto questa frase» mi sorride.

Avvicina il suo viso al mio e mi lascia un dolce bacio sulle labbra. Sorride e me ne lascia un'altro.

«Allora, alla prossima Heaven» mi saluta.

«Alla prossima» gli rispondo con un lieve sorriso prima di vederlo andare via.

Mi accascio sul letto, mentre penso che questa potrebbe essere l'ultima volta che lo vedo girare per l'appartamento che un tempo condividevamo. La motivazione di Harry è più che plausibile, anche io mi sentirei fuori luogo se fossi al suo posto. Ha ragione quando dice che devo dargli tempo, ma la mia paura più grande è quella di dovermi dimenticare io stessa di lui, anche se è alquanto impossibile.
Se recupererà i suoi ricordi ma non vorrà più stare con me, che cosa farò?

Dentro di me so già la risposta, potrei insistere con lui ma sarebbe la scelta sbagliata. Vorrei essere più egoista verso di lui, ma non ho cuore di farlo... se Harry capirà che il suo posto non è con me, io lo lascerò andare.
È questa la promessa che faccio a me stessa.

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