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Una mano mi accarezza dolcemente la guancia mentre mi sveglio, mi sembra di aver dormito parecchio da quando siamo partiti. Apro gli occhi con calma e ancora prima di mettere a fuoco qualcosa, vedo il volto di Harry vicinissimo al mio mentre mi sorride.

«Ti sei svegliata finalmente, hai dormito per tutto il viaggio» mi informa.

«Me ne sono accorta...» mormoro ancora assonnata. «Dove siamo?» gli domando sbadigliando.

Harry mi sorride e mi fa cenno di scendere dalla macchina. Con una lentezza quasi straziante, slaccio la cintura di sicurezza e mi stiracchio prima di uscire dall'auto.
Mi guardo intorno e vedo un quartiere ben messo, tante ville e villette a schiera dai colori caldi mi stanno circondando in questo momento. Ognuna di esse è rigorosamente addobbata da luci natalizie e piccoli e grandi babbo Natale. Sorrido istintivamente alla vista delle numerose decorazioni, e penso che potrei stare per ore affacciata alla finestra a guardare le lucine natalizie intorcigliate ai rami, mentre si accendono e si spengono, o cambiano colore, di sera.
Non ricordo molto bene se i miei genitori avessero mai fatto qualcosa del genere, di solito, chiamavano qualcuno che se ne occupasse. Avremmo potuto farlo tutti e tre insieme, come l'albero di Natale in fin dei conti, ma non è mai successo e la cosa mi rattrista molto.

A interrompermi dai miei pensieri è Harry, che prende la mia mano mentre ci incamminiamo verso una di queste ville. L'esterno della casa è curato nei minimi dettagli, e mi stupisco subito appena vedo una marea di fiori colorati in pieno inverno. Sul lato destro della casa riesco ad intravedere dei rampicanti che arrivano fino al tetto, insieme a qualche fiore viola; ne rimango completamente incantata, il colore dei fiori mette ancora più in risalto il colore esterno della casa: giallo.
Di sicuro, ai proprietari di questa casa devono piacere molto le piante e i fiori, mentre io, non so nemmeno tenere in vita una misera piantina per più di due settimane.
Harry bussa alla porta ed il mio cuore inizia a battere più forte.

Dopo qualche secondo la porta si apre ed una bellissima donna viene ad aprirci la porta. I suoi capelli sono scuri e le arrivano alle spalle, incorniciando un viso dolce ma altrettanto segnato dal tempo. Gli occhi blu sono grandi e pieni di gioia mentre la vedo guardare verso Harry. Il sorriso è contagioso ed è uguale a qualcuno che conosco molto bene. In questo momento, realizzo che la donna che mi sta abbracciando in questo momento è la madre di Harry.

«Finalmente ti conosco!» si lascia andare un gridolino di gioia. «Mio figlio mi ha parlato tanto di te» dice guardandomi.

«Signora Stone il piacere è mio. Mi chiamo Heaven» mormoro imbarazzata e felice allo stesso tempo.

«Oh, chiamami Anne cara! Signora Stone mi fa sentire vecchia» ridacchia la madre di Harry. «Su, avanti entrate. Qua fuori si muore di freddo» ci invita ad entrare facendoci strada.

Harry mi guarda sorridendo ed io ricambio.

«Già ti adora» bisbiglia al mio orecchio.

Ma solo ora mi ricordo di una cosa importante.

«Harry non ho portato nessun regalo con me! Avresti dovuto avvisarmi» piagnucolo.

«Ci ho pensato io, non ti preoccupare. Ho anche preparato la tua valigia» mi informa sorridendo maliziosamente.

«Perché stai sorridendo in quel modo?» gli domando inarcando un sopracciglio.

«Oh, mi sono occupato personalmente non solo del tuo vestiario, ma anche della tua biancheria intima» mi fa l'occhiolino e arrossisco immediatamente. «Vorrei farti così tante cose in questo momento Heaven...» sussurra spingendomi lentamente contro al muro, il suo corpo premuto contro al mio, «ma ora dobbiamo andare di la. Rimanderemo questo a più tardi» mi promette contro le mie labbra prima di staccarsi da me, l'assenza del suo corpo contro al mio mi causa un brivido di freddo. Harry è così...
La sua voce è capace di ipnotizzarmi e portarmi oltre al limite. Grazie a lui ho conosciuto posti ed ho provato sensazioni di cui non sapevo neanche l'esistenza.

**

Harry mi ha fatto conoscere suo padre Desmond, le sue zie ed i suoi cugini: devo dire che sono tutti molto simpatici, ora capisco da chi abbia preso il senso dell'umorismo. All'inizio mi sentivo tremendamente in imbarazzo ed Harry, mi ha aiutata tenendomi la mano e stringendola di tanto in tanto; ma l'imbarazzo è durato meno del previsto, dato che i suoi genitori e i suoi parenti sono stati così alla mano da farmi sentire a mio agio.

Mentre siamo intenti a chiacchierare il campanello suona, ed Harry e Anne, si guardano alzandosi nello stesso momento per andare ad aprire.

Rimaniamo tutti in silenzio come se fossimo nell'attesa di qualcuno, il clima leggero che c'era fino a qualche minuto fa ora sembra essersi dissolto.
La zia di Harry, seduta sul divano di fronte al mio mi sorride mentre guarda alle mie spalle e tutto accade in pochi secondi, mentre mi rendo conto che c'è un profumo che conosco molto bene nell'aria... profumo di mamma! Mi volto di scatto e mia madre è proprio dietro di me, insieme ad Anne e Harry che sorridono felici. Trovo un barlume di speranza negli occhi di Harry, e appena lo guardo annuisco appena con la testa.
Mi alzo e vado ad abbracciare forte mia madre, lasciandomi cullare dalle sue braccia.
Mia madre è bellissima nel suo vestito beige abbinato ai tacchi e alla giacca. I suoi capelli sono raccolti in uno chignon alto ed il suo viso è truccato accuratamente.

«Ciao bambina mia» sussurra mia madre guardandomi dalla testa ai piedi «sei bellissima Heaven!»

«Grazie mamma, lo sei anche tu» ribatto con un lieve sorriso.

Non sono mai stata abituata a qualsiasi tipo di commento carino da parte sua nei miei confronti, ma, devo dire che la cosa mi piace. Forse, mi mette in soggezione e mi imbarazza un po' allo stesso tempo, proprio perché non sono abituata. Ma questo, non toglie di certo il fatto che mi sento felice e spensierata in questo momento. Passerò il mio primo Natale insieme alle persone che amo di più, e vorrei tanto che anche Logan e Lexie potessero essere qui, invece che a crogiolarsi sotto al sole delle Canarie.

Anne abbraccia mia madre ed entrambe vanno verso la cucina insieme.
Devo essermi persa qualcosa, decisamente.

«Sorpresa...» bisbigia Harry al mio orecchio abbracciandomi da dietro.

Sorrido e mi volto verso di lui. «Grazie mille Harry, lo apprezzo molto. Sono davvero felice che tu mi abbia portata qui» mormoro prima di lasciargli un bacio sulle labbra.

«Ti amo» mi dice.

***

Il pranzo scorre splendidamente ed i genitori di Harry, insieme agli altri parenti, mi raccontano tantissimi annedoti di quando lui era piccolo, facendomi venire il mal di stomaco per le risate. Il mio preferito in assoluto è stato quello che ha raccontato Anne: Harry a dodici anni ha rischiato di incendiare la casa per scaldare un pezzo di pizza.

Quando il clima in casa Stone diventa più tranquillo, ho già aiutato Anne a sparecchiare la tavola e a fare la lavastoviglie.

«Sono così contenta che mio figlio ti abbia trovata» mormora Anne quando siamo da sole in cucina, ha gli occhi lucidi.

«Penso di essere io quella fortunata a dire la verità. Harry è meraviglioso» ribatto sincera sotto al suo sguardo amorevole.

«Si vede che ti ama. L'ultima volta che è tornato qui, il mio cuore aveva iniziato a battere di nuovo. Sono stata davvero male, non trovo neanche le parole per descrivere tutto il mio dolore, e anche quello di mio marito. Credevamo davvero di aver perso anche l'ultima cosa che ci stava più a cuore, oltre alla mia Jennifer. Ma quel giorno, la speranza si è riaccesa in me, appena ho aperto la porta e ho trovato Harrison vivo, davanti ai miei occhi» mormora mentre calde lacrime le cadono dagli occhi, «è merito tuo Heaven, quel giorno mi ha raccontato che si era innamorato di te. Qualcuno lassù lo ha graziato perché era con te che doveva stare. Vedervi così felici ed uniti oggi, mi riempie il cuore di felicità» mi confida.

Le sue parole hanno un grande effetto su di me: stavo piangendo anche io, ancora prima di realizzarlo. Senza pensarci due volte la stringo fra le braccia. Per quel poco che la conosco, ho capito che Anne è una donna e una madre meravigliosa.

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