EVENING

38

«Che ci fai qui tutta sola?» mi domanda Harry.

Lo guardo dalla testa ai piedi e faccio un sorrisetto: almeno il suo stile non è cambiato.

«Niente» ribatto, «prendo un po' d'aria»

«È da un po' che sei qui. Ti ho vista. Qualcosa non va?» mi domanda sedendosi accanto a me sul muretto.

Mi volto per guardarlo ed il mio cuore sembra impazzito. Averlo a questa vicinanza e non poterlo abbracciare mi uccide.

Vorrei dirgli che ogni cosa non va, che mi manca da morire... ma non posso farlo; quindi alla fine rispondo con un: «Va tutto bene» gli dico tagliando corto.

«A me puoi dirlo» insiste alzando le spalle.

«E perchè proprio a te?» lo sfido guardandolo dritto negli occhi.

«Beh, quasi una settimana fa mi avevi detto che ero il tuo ragazzo» mi ricorda cantilenando.

«Sì, lo avevo detto, ma lascia perdere» dico facendo un gesto con la mano e tornando a guardare di fronte a me.

Harry sospira e si passa una mano fra i capelli. «Okay lasciamo perdere, adesso proverò a formulare un'altra domanda: perché una bella ragazza come te invece che divertirsi ad una festa, è seduta su un muretto all'esterno della confraternita?» mi domanda con uno dei suoi sorrisi con tanto di fossette.
Non resisto davanti a quel sorriso, mi si scalda il cuore ma... non posso.
Devo stare zitta. Zitta.

«Te l'ho detto: volevo prendere un po' d'aria.» sbuffo, ma non per lui, sbuffo per questa situazione. Anche se, non posso fare a meno di ammettere che la sua vicinanza mi fa sentire bene come non stavo da tempo.

"È così difficile starti accanto e non poterti dire quanto io ti ami." penso sospirando.

«Oh, adesso ho capito...» ridacchia lui.

Alzo un sopracciglio e lo guardo.

«È per un ragazzo vero?» dice ghignando, «stai male per un ragazzo!»

Mi vengono in mente le parole di Jane e forse questo è il momento giusto per iniziare il recupero della sua memoria.

«Heaven, giusto?» mi domanda, «sei bellissima, non ti manca niente. E stasera con questo vestito sei veramente... wow. Il mare è pieno di pesci. Perché dovresti stare male per un fottuto idiota quando potresti avere chiunque?» mi dice con un sorrisetto.

Me lo avevi regalato tu questo vestito!
Vorrei urlargli.

«Stai per caso dicendo che ti piace il mio vestito?» gli domando con un sorrisetto.

Harry sembra divertito dalla mia domanda e torna a squadrarmi prima di ritrovare i miei occhi.
«Mi piace, sì» ammette annuendo, «ma non hai risposto a quello che ho detto prima» mi ricorda.

«Oh, giusto. Perchè mi sono innamorata degli unici occhi che non potranno mai più guardarmi come prima» ammetto con un sorriso amaro abbassando il viso.

«Parlami di lui... e non abbassare lo sguardo, è una cosa che mi irrita parecchio. Soprattutto se lo fa una persona che non avrebbe motivo per farlo» mi rimprovera, ma poi fa un sorriso.

«Cosa vuoi sapere di preciso?» gli chiedo.

«Be', parlami di lui. Come è fisicamente?» mi domanda curioso.
I suoi occhi mi scrutano, impazienti di ascoltare la mia risposta.

«Be', lui era... alto, molto alto. Capelli castani e ricci, occhi verdi, labbra carnose e rosse ed aveva dei tatuaggi... tanti tatuaggi. Era bellissimo...» dico alzando le spalle.