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Una volta finito di salire i gradini di quella scalinata che sembrava non finisse più, ci troviamo davanti ad uno spettacolo. Un semplice terrazzo contornato da una ringhiera in mattoni da cui si ha una splendida visuale della città illuminata.
Mi volto a fissare Harry ed il suo sguardo non può essere spiegato a parole.

«Non è la prima volta che vengo quì a Manhattan, ma ogni volta è sempre come la prima...» dice sorridendo.

Sembra che Harry riesca a leggermi nella mente e questa cosa mi piace e mi terrorizza allo stesso tempo.

«Questo panorama è mozzafiato!» esclamo felice prendendo posto vicino a lui un po' titubante.

Ho paura di sedermi sopra al muretto, impacciata come sono potrei cadere in basso e morire. Lui sembra capire anche questo.

«Non cadrai. Te lo assicuro. Non metterti con le gambe a penzoloni, siediti lateralmente» mi spiega facendomi vedere.

Una volta che siamo entrambi seduti, rimaniamo per un po' in silenzio guardando la città sotto di noi: un insieme di luci e di vita.
Sembra tutto così piccolo e in questo momento, con lui al mio fianco il mondo sembra farmi meno paura.

«Una volta mi hai detto che uno dei tuoi tatuaggi significa che troverai sempre la strada di casa. Qual'è la tua casa?» gli domando.

«La mia casa è dove ci sono le persone che amo di più» mi spiega con il suo accento inglese.
Pensavo che mi avrebbe risposto semplicemente che casa sua è dove è nato: L'Inghilterra. Invece ha detto che la sua casa è dove ci sono le persone che ama di più. Anche lui ha un cuore, anche se non vuole farlo vedere. Ma allora qual'è il motivo dei suoi cambi d'umore così frequenti?

«E tu?» mi domanda. «Qual'è la tua casa?»

Già... Me lo sto chiedendo anch'io.
Abbasso la testa e penso a tutto quello che è successo.

«Non penso di avere una casa. Non appartengo a nessun posto» dico in un bisbiglio.

Lui mi alza il viso con due dita e mi prende la mano per stringerla con la sua. Rimango sorpresa per il suo gesto così dolce, un senso di felicità si impossessa di me facendomi dimenticare per un attimo tutta la rabbia e la delusione che ho dentro.
Lui mi sorride ed il mio mondo si ferma.

«Mi confondi parecchio» ammetto senza pensarci due volte. Le mie parole sono uscite spontanee dalle mie labbra.

«Ti fa paura questo?» mi domanda in un sussurro, guardandomi dritta negli occhi.

Non rispondo, troppo presa a mantenere il contatto visivo.
Harry si avvicina a me, le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie. Respira piano e riesco a sentire il suo alito caldo che profuma di menta e tabacco. Basta un attimo, un solo attimo e le sue labbra si posano dolcemente sulle mie. Non c'è nulla di volgare o malizioso. È un bacio normale, ma ricco di significato. Ricco di affetto e parole che non riusciamo a dirci in questo momento.
Il bacio che ho tanto desiderato alla fine è arrivato. Ho aspettato per così tanto tempo questo momento, l'ho immaginato così tante volte nella mia testa che non mi sembra vero che alla fine sia accaduto sul serio.

«Devo dirti una cosa...» sussurro titubante.

Harry aggrotta la fronte e mi guarda. «Ho sbagliato qualcosa?» mi domanda.

«No» rido, «questo... è stato il mio primo bacio» gli confesso.

Lui si apre in un sorriso bellissimo e scuote la testa.
«Dici sul serio?» mi chiede stupito.

«Sì» gli confermo. Ed è la verità.

«Ma come è possibile?» mi chiede visibilmente confuso.

«Perché questo è il bacio che desideravo fin dai tempi del liceo. Sei sempre stato tu Harry. Il tuo bacio è stato l'unico che io abbia mai desiderato» ammetto sentendomi sempre più vulnerabile davanti ai suoi occhi.

«Tu mi hai aspettato per così tanto tempo, Heaven?» mi chiede curioso.

«Ti ho sempre aspettato, Harry. Solo che avevo smesso di crederci...» dico guardandolo mentre si apre in un sorriso.

«Sono felice che tu abbia aspettato. Non sapevo cosa potesse provare un ragazzo in situazioni come questa fino ad ora, ma è davvero... una cosa dolce. Come te Heaven» dice sorridendomi.

Il mio cuore improvvisamente inizia a pompare più velocemente del solito, sembra come se stesse per uscirmi dal petto. Possibile che tutto questo sia realtà? O sto solamente sognando?

Harry mi prende il viso fra le mani e mi bacia un'altra volta. Questo è un bacio diverso, passionale e profondo più di qualsiasi altra cosa. Non importa cosa accadrà tra di noi dopo questo, so che in questo momento io sono sua e lui è mio.

«Mi piacevi anche tu al liceo, comunque» mi confessa una volta staccatosi dalle mie labbra.

«È perché non ti sei mai fatto avanti? Mi avevi solamente invitata al Prom...» dico un po' delusa.

«Sì ti ho invitata, ma probabilmente non ne avevo il coraggio di farmi avanti...» dice alzando le spalle.

«Per scoparti le altre il coraggio lo avevi però» affermo con una smorfia incrociando le braccia al petto.

«Loro volevano solo quello da me. Tu sei diversa. Tu volevi il mio cuore. Come puoi paragonarti a loro?» mi chiede infastidito.

«Erano molto più carine di me.» Affermo delusa. «Al liceo non ero poi così bella, era come se fossi invisibile ai tuoi occhi e a quelli di tutti.»

«Più carine di te? Questo lo dici tu. Anche al liceo eri bella, ora sei ancora più bella di allora. Ma non paragonarti a quelle ragazze, posso confermare che tu sei molto meglio.» Mi rassicura sorridendomi.

Sfila il pacchetto di Marlboro dalla tasca dei suoi jeans e mi offre una sigaretta che accetto volentieri. Solo io e lui, il fumo che esce dalle nostre labbra ed il caos del mondo che va avanti anche senza di noi. Non mi chiedo per quanto durerà, voglio godermi il momento che tanto ho aspettato. Lui mi stringe forte a sé ed insieme guardiamo l'orizzonte proprio davanti a noi.

«Hai mai pensato alla tua vita quando sarai più grande?» gli chiedo.

«Veramente non ho mai avuto programmi ben definiti. Vivo la mia vita alla giornata, non voglio pianificare nulla. Non so se domani ci sarò ancora quindi, per quanto possa sembrare banale questa frase voglio vivere il presente e prendere tutto ciò che arriva. E tu invece?»

«Veramente il mio progetto era sempre stato quello di finire il college, dopo di che non ho ancora in mente nulla. Forse pensavo di cambiare vita, magari cambiare totalmente posto... Mi piacerebbe viaggiare e vedere altri posti...» gli spiego e sento per la prima volta nella mia vita un senso di libertà che mai avevo sentito.
So per certo che con lui posso essere me stessa.

«Affermazione molto interessante. Anche se un po' mi rattrista. Pensavo di esserci anche io nel tuo futuro» scherza lui guardandomi negli occhi.

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