64 - Un nuovo inizio

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"Vieni Liz, è ora di andare al gate."

Seguo zio Bruno e intanto gli domando:

"Questo tuo amico che lavora in aeroporto, deve essere una persona molto influente per riuscire a prenotare un volo privato?!"

"Abbastanza, mi doveva un favore quindi ha avuto la sua occasione per riscattarsi. Il viaggio sarà lungo perché dovrai fare scalo a Parigi ma godrai di tutti i comfort che offrono gli aerei privati. Ti sembrerà di stare in una camera d'albergo. Da Parigi ci sarà un altro aereo privato che ti porterà direttamente a Los Angeles.
In questo momento, non sai quanto ti invidio Liz."

Wow! Mi sembra di essere la protagonista di una favola! Peccato che nelle favole di solito c'è anche il principe azzurro😔.

Camminiamo fino a raggiungere il gate di partenza dove una hostess prende nota dei miei dati personali prima dell'imbarco.
Saluto e ringrazio ancora lo zio e seguo la hostess che mi accompagna direttamente sull'aereo attraversando un finger.
Entriamo nell'aereo. Non è grandissimo ma aveva ragione lo zio a dire che mi sembrerà di stare in albergo.
Su un lato c'è un piccolo bar e un salotto da dove si può guardare un mega schermo e sul lato opposto c'è un tavolo da pranzo. Verso la coda dell'aereo ci sono delle mega poltrone dove poter dormire e per ultimo, vedo una porta che credo sia il bagno.
"Si accomodi dove preferisce, non appena arriverà il secondo passeggero, saremo pronti per partire. Per qualsiasi necessità, può chiamarmi premendo questo pulsante rosso che trova in più punti del velivolo. Le auguro un buon viaggio."

Mentre ringrazio la hostess, mi guardo intorno disorientata da tutto questo lusso.
Sprofondo su una delle poltrone. Mamma mia! Sono più comode del letto di casa mia, il posto ideale per ascoltare un po' di musica.
Cerco nella borsa le mie cuffiette e mi rilasso in attesa della partenza.
Spero che il secondo passeggero non sia la classica persona che ha paura di volare e che attacca a parlare per distrarsi senza smettere un secondo. Non ce la posso fare!
Sento i motori dell'aereo accedersi e delle persone chiaccherare vicino alla cabina di pilotaggio.
Apro gli occhi e mi tolgo le cuffie in attesa di vedere la persona che aspettavamo prima di partire.
Spalanco gli occhi, non credo a quello che vedo, credo di avere le visioni oppure mi sono addormentata e sto già sognando?
La persona che mi viene incontro è Justin.
Io sono pietrificata, provo a darmi dei piccoli schiaffi per verificare che non sia un sogno.

"Liz benvenuta sul mio jet privato!"

"Justin, ma sei proprio tu?" Gli domando.

Lui si avvicina sempre più fino a raggiungermi.
"Si sono io in carne ed ossa." Mi risponde.

Non ha più l'espressione seria dei giorni passati, mi sorride.

"Non è uno scherzo, vero? Cosa ci fai qui Justin, non dovevi essere alla festa stasera?"

"No, non è uno scherzo. Sono qui per te, per portarti a Los Angeles."

"Ma come? Mi avevi detto che dovevi stare lontano da me, che era meglio così!"

"Liz, non hai ancora capito che io non rinuncero' mai a te? Dopo che abbiamo discusso alla festa, ho voluto metterti alla prova per vedere come avresti reagito se mi fossi allontanato da te. Speravo che messa alle strette, avresti pensato al nostro rapporto e capito se io fossi importante per te come tu lo sei sempre stata per me.
E così è stato. Non sai quanta fatica mi è costata stare lontano da te e vederti star male. Ogni volta che tu tentavi di avvicinarti, dovevo costringermi a resistere per aspettare questo momento. È stata una sofferenza guardare i tuoi occhioni smarriti e confusi. Non sai quante volte sarei corso da te per stringerti tra le mie braccia e rassicurarti.
Sono felice che tu abbia scelto di combattere per il nostro amore.
Sono sempre stato in contatto con tuo zio, il mio complice! Mi ha dato subito la notizia della tua partenza e ci siamo mossi per trovare una soluzione. Dovevo essere io ad accompagnarti a Los Angeles per starti vicino. So quanto sia importante per te quest'audizione e volevo darti tutto il mio appoggio."

Continuo a fissare Justin, ascoltando ogni parola.
Dai miei occhi sgorgano delle lacrime liberatorie.
Justin si avvicina a me, mi asciuga le lacrime e mi prende il viso tra le sue mani.
Per istinto unisco le mie mani ai suoi polsi per trattenerlo e impedirgli di allontanarsi da me, mentre Justin avvicina lentamente le sue labbra alle mie.
Il calore e il sapore delle sue labbra mi inebriano il cervello.
Ci baciamo fino a che la necessità di respirare nuovo ossigeno, ci costringe a separarci. Rimaniamo abbracciati con la fronte appoggiata l'uno all'altra fino a che i nostri respiri si fanno più regolari.
Gli occhi di Justin fissi nei miei:
"Liz, io ti amo come non ho mai amato nessun altro. Non posso lasciarti andare."

L'espressione dei suoi occhi è un mix di terrore e di supplica e io non resisto.
Credo di aver desiderato sentire quelle parole, dal primo giorno che ci siamo incontrati, sono in Paradiso e la mia risposta mi esce dal cuore che sento esplodere nel mio petto:

"Justin anch'io ti amo, sono stata una stupida a non credere in te e ti chiedo scusa. La mia paura ha rischiato di rovinare tutto.
Ti prego, possiamo ricominciare da capo?"

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2017 ⏰

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