Unforgettable

Capitolo 4

«A te piacciono i cani?»
Erano appena arrivati fuori casa di Ethan. Lara la guardava come se non ne avesse mai vista una prima, si chiese se anche la sua fosse stata così.

La casa di Ethan emanava un'aura di accoglienza; da fuori non era molto grande, ma appena varcò la porta, Lara si accorse di quanto quella casa fosse bella e curata.
Era stata arredata sapientemente: il salone ampio, con il divano letto nel centro, aveva le pareti costellate di quadri e di fotografie che ritraevano Ethan e suo fratello James, che Lara non aveva ancora conosciuto di persona.
Sulla sinistra si apriva la piccola cucina, con un tavolo abbastanza grande che sembrava fatto apposta per gli ospiti. A destra, invece, avevano costruito un corridoio che portava al garage, reinventato e trasformato in una stanza da letto con un piccolo bagno: lì si sarebbero sistemati John e Claire.

Il salone si chiudeva in un altro corridoio stretto, ai lati del quale vi erano quattro porte in legno, riverniciate da poco: le due sulla sinistra portavano al bagno e alla cameretta di James, come testimoniava la targhetta col nome sulla porta. A destra c'era la camera di Ethan e in fondo quella di Rachel.

«Lara, allora... ti piacciono i cani?» le chiese Ethan per la seconda volta.
Lei si riprese dalla trance nella quale era finita «Mmh...non lo so.»
Come poteva una domanda così semplice causarle tanta confusione?
Effettivamente, non sapeva se le piacessero o meno, non lo ricordava.

Ethan aiutava gli adulti a portare in casa le poche valigie che avevano; quando ebbe appoggiato sul pavimento l'ultima borsa si tolse la giacca e la lanciò sul divano.
«Un po' di ordine, Ethan! Abbiamo ospiti!» la madre lo rimproverò con tono dolce e rivolse un sorriso a Lara mentre portava le borse della spesa in cucina. Ethan sospirò mentre prendeva la giacca e la riponeva sull'appendiabiti accanto alla porta. Quando si voltò, si avvicinò a Lara.

«Facciamo una cosa, riformulo la domanda, ci stai?»
Lei annuì.
«Bene.» si sistemò con le mani nelle tasche «Allora, alla nuova te piacciono i cani? Rispondi così, su due piedi, senza pensarci.»
«Sì, credo di sì.»
Lui le sorrise «Meglio così.» disse accovacciandosi sulle caviglie «Warrior, dove sei?»

Dal fondo del corridoio sbucò una tenera barboncina dal pelo rossiccio che corse tra le braccia del ragazzo appena lo vide. Lui la prese e si alzò da terra.
«Lei è Warrior. L'abbiamo trovata qualche anno fa, per strada, abbandonata da qualche idiota. Puoi accarezzarla se vuoi, non morde.» sorrise.
Lara affondò timidamente la mano nel pelo della barboncina.
«A te piace salvare vite, vero?»

Ethan la guardò negli occhi. Lasciò che Warrior saltellasse verso la sua ciotola di croccantini che Rachel aveva appena sistemato in un angolo.
«Diciamo che odio vedere persone o animali soffrire.»
Lara sorrise.

Poi un dolore alla nuca, talmente forte che le sembrò di perdere l'equilibrio.
Non percepiva più il pavimento sotto i suoi piedi, cercò un appiglio al quale appoggiarsi, poi arrivò...

La visione stavolta riguardava un paio di cuffie, anzi no, una mano che le porgeva una cuffietta bianca, lei la accettava e la portava all'orecchio.

Aspettò di ascoltare la canzone, ma la visione scomparve così come era arrivata.

«Lara, tutto bene?»
Sbattè più volte le palpebre prima di tornare al presente. I suoi genitori e Rachel l'avevano circondata con le loro espressioni scosse.
Ethan le stava reggendo le spalle e si era leggermente abbassato per guardarla in faccia.
Prima di quel momento non si era resa conto che lui fosse più alto di lei; in confronto a Mark, Ethan le era sembrato quasi minuto.

«Lara, stai bene?» le chiese di nuovo. Lei si liberò dalla presa, non voleva arrossire lì, davanti ai suoi genitori.
«Sì, sto bene, scusatemi.»
«Oh, tesoro, no che non stai bene!» la madre la abbracciò non appena fu sicura che la figlia potesse reggersi in piedi da sola.
«Mamma, è tutto ok, devo solo abituarmi a queste...» visioni? «Cose che mi capitano...»