Capitolo 48

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Christine aveva condotto Lara in un angolo della sala-bar al coperto, l'aveva fatta sedere su di una sedia e l'aveva avvolta in un asciugamano.
«Che cosa è successo? Mi hai terrorizzata! Hai urlato come se ti stessero facendo del male, ero così sconvolta... Oh... Mon Dieu ...»
Andava avanti e indietro, senza inerrompere il contatto visivo con l'amica neanche per un istante.

Christine parlava in francese soltanto quando era davvero arrabbiata, o quando era davvero spaventata.

«Christine, per favore, calmati. Respira. Adesso sto bene.»
La rossa si diede una calmata ed inspirò profondamente «Lui ha detto che stavi ricordando...»
«È così, mi è già successo altre volte.»
«Credevo che la memoria ti fosse tornata.»
Lara annuì «Sì, lo credevo anch'io.»
Christine scosse la testa sbuffando «Beh, spiegami almeno cosa ti è successo, cosa hai visto?»

Lara spiegò ogni cosa, da quello che si era detta con Ethan nella piscina, al suo ricordo e quindi a quello che era successo una settimana prima dell'incidente.

«Una cosa non capisco ... Come mai non hai ricordato questo episodio la prima volta che ti ha baciata?» la rossa portò un indice sotto il mento, concentrandosi con un'espressione pensierosa.
Lara alzò le spalle «Perché l'altra volta era diverso: Ethan era insicuro, restìo, ho dovuto forzarlo quasi ... Adesso no.» disse in tono ovvio, seppur arrossendo visibilmente.

Christine sembrò finalmente rilassarsi «Bene.» sospirò «Hai bisogno di asciugarti i capelli, vuoi che prenda i tuoi vestiti puliti?»
«No, aspetta, tra poco Mike spegnerà le candeline. Voglio ancora divertirmi in piscina con voi.»
Christine sorrise «Ottimo! Allora ci vediamo fuori, c'è qualcuno che sta aspettando di parlarti da tempo.» indicò con il pollice l'apertura nella vetrata che divideva il salone e l'esterno, lì se ne stava Ethan, mezzo nudo e con i capelli ancora bagnati: un gruppo di ragazze lo stava squadrando dalla testa ai piedi, mentre ridevano, rosse in volto.

Lara non fu l'unica a rendersene conto «Dovresti marcare il territorio, prima che qualcuno possa pensare di mettere le mani sul tuo musicista.» Christine le sussurrò nell'orecchio, coprendosi le labbra con le mani.

Lara arrossì, un po' per le parole dell'amica, un po' a causa della visione del ragazzo in costume.

Diavolo!
Lo aveva già visto in quello stato, ma non ci avrebbe mai fatto l'abitudine.

Ethan la vide guardare nella sua direzione e le sorrise; Christine le diede una spinta e la incoraggiò ad andare a parlare con lui.

«Hey.» la salutò.
«Hey.» Lara abbassò la testa, incapace di guardarlo sul serio, nelle condizioni in cui era lui.
«Come stai?»
«Adesso sto bene.» sorrise.
Ethan sospirò «Non mi scuserò mai abbastanza per come mi sono comportato con te, ma sono contento che tu abbia ricordato.»
«Non devi scusarti. È stata anche colpa mia, non è così?»
Ethan abbassò lo sguardo senza rispondere, sapeva a cosa si riferisse Lara.

«Dopo che mi hai baciata la sera del ballo, ti ho detto che se lo avessi fatto prima dell'incidente sarebbe stata l'unica cosa che non avrei dimenticato ... E invece...»
«Devo dirti che è stato un brutto colpo capire che non ricordavi quello che per me è stato il più bel momento della mia vita.» sorrise malinconicamente.
Lara si chiuse nelle spalle «Credevi che non contasse nulla per me, giusto? È questo il motivo per cui ti sei allontanato da me?»

Ethan le accarezzò una guancia con il pollice «Mi dispiace.»
Si guardarono negli occhi per un tempo indeterminabile, poi Lara decise di far chiarezza una volta per tutte.
«Non è così. Tutto quello che ti ho detto quella sera, quello che ti ho ripetuto in questi mesi, è tutto vero.» cercò di suonare il più convincente possibile, mentre lui continuava ad accarezzarle il viso.
«Lo so.»
Quando Ethan pronunciò quelle parole, a Lara parve che un grosso macigno si fosse appena sollevato dal suo cuore.

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