Capitolo 41

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Tre telefonate, due messaggi ed Ethan non aveva risposto a niente di tutto ciò; Lara aveva persino telefonato a casa sua, ma dall'altro capo del telefono aveva risposto Rachel.
La donna, dalla voce, sembrava stanca e provata, probabilmente a causa del lavoro e quasi sicuramente a causa del figlio maggiore.

La ragazza decise di lasciar perdere. Non voleva far preoccupare Rachel più di quanto non lo fosse già; perciò scelse di occuparsi di Ethan quando aveva l'opportunità di incontrarlo di persona, ovvero a scuola.

Attese lo scorrere del fine settimana come una bambina che aspetta l'arrivo del Natale, fiduciosa che il lunedì avrebbe segnato un nuovo inizio.

L'ultimo lunedì della sua vita da liceale era finalmente arrivato, cosa sarebbe potuto andare storto?
Christine era tornata dalla Francia e a scuola Lara poteva respirare nuovamente la spensieratezza che le concedeva l'amica.

Mentre si avviava verso l'aula di inglese con Mike e Christine al suo fianco, fece un resoconto di quello che le aveva portato quest'anno.
All'inizio si trattava di un anno scolastico come tutti gli altri, ma poi l'insistenza di Mark e le sue maniere sempre più brusche l'avevano portata alla conclusione che sarebbe stato meglio lasciarlo; poi però quel dannato incendio le aveva portato via la memoria, la casa e la sua vecchia vita e aveva dato al ragazzo una possibilità per ingannarla.
Ma quella tragedia le aveva concesso anche del tempo con Ethan, il che aveva fatto maturare in lei sentimenti sepolti sotto il peso dell'amnesia.
Era buffo come il periodo più sereno e paradisiaco che avesse trascorso, fosse scaturito da un avvenimento tanto triste, ma non tutti i mali vengono per nuocere, no?
Aveva riallacciato i rapporti con i suoi genitori, che prima erano come fantasmi nella sua vita; così come aveva definitivamente dato un taglio alle cattive compagnie, alla sua falsa relazione con Mark e al suo superficiale stile di vita.
In più, però, aveva guadagnato un amico sincero e la conferma che Christine sarebbe sempre rimasta al suo fianco.
L'unica questione che aveva lasciato in sospeso era quella con Ethan Bay: il suo salvatore, il suo porto sicuro e allo stesso tempo il suo mare in tempesta.
Lui le aveva regalato il suo tempo, la sua protezione quando ancora non era armata dei ricordi; le aveva regalato sorrisi ed emozioni sconosciute, le aveva regalato un bacio che aveva scoperto di desiderare da tempo e la confessione dei suoi sentimenti.

E Lara cosa aveva fatto?

Nulla.
Era questo il problema: non aveva fatto nulla per ricordarsi di lui e lo stava perdendo.
Quindi, nei giorni precedenti, aveva parlato con Mike e Christine a fondo, alla ricerca di consiglio su come concludere la questione con Ethan Bay.

«Devi metterlo spalle al muro.» disse Mike.
«Non nel senso figurato, Lara.» Christine le diede un pizzico sulla maglietta, in modo da non farla male.
Lara rise «Non c'è pericolo che io lo faccia.»
Mike, intanto, manteneva il tono serio «Deve fare una scelta.» continuò il suo discorso.

Lara annuì: sapeva cosa fare, lo aveva ripetuto più volte alla sua amica e il piano sembrava funzionare.

«Vai, parlagli.» Christine la spinse oltre la porta della loro aula.
Lara inspirò ed espirò profondamente e...

E vide crollare le speranze davanti ai suoi occhi come neve che si scioglie non appena attecchisce al suolo.

Ethan non c'era.

*

«Che significa che non è venuto?» Michael alzò il tono di voce, stupito dal comportamento indecifrabile del suo amico.
Nessuno lo aveva visto a scuola per l'intera giornata e adesso si stavano avviando agli armadietti, per recuperare le loro cose prima di andare via.
«Significa che non è venuto, Mike! Cosa c'è che non capisci?» Christine era indispettita e arrabbiata; sembrava che potesse folgorare il suo ragazzo da un momento all'altro soltanto con lo sguardo.
«Va bene così, Christine.» Lara cercò di calmarla, rassegnandosi all'idea che non avrebbe avuto altre chance con Ethan.
«No, Lara, non va bene! Mike gli parlerà...»
Mike annuì.
Lara la zittì con un gesto «No. Mike deve cercare di fargli tornare la ragione. Niente di più.»
«Bene.» la rossa schioccò le nocche «Ci penserò io. Avevo avvisato il musicista che se si fosse comportato male con te io lo avrei fatto fuori.»

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