Capitolo 15

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Lara aveva dovuto spostarsi da sola con i mezzi pubblici per tornare a casa, i suoi genitori non sarebbero rientrati prima di sera, la madre di Ethan doveva occuparsi di alcune faccende e James era a casa di un suo amico, perciò pensò che fosse il momento giusto per tornare a casa e nascondere il regalo di compleanno di Ethan, prima che qualcuno potesse vederlo.

L'indomani gliel'avrebbe consegnato, insieme con le più sincere scuse per il suo comportamento.

Voleva che Ethan tornasse a parlare con lei come aveva fatto qualche settimana prima.
Voleva che gli occhi di lui riprendessero a sorridere quando incontravano quelli di lei.

Era forse chiedere troppo?

Stringeva tra le mani, fiera, il pacchetto del regalo, incartato con un fiocco argento e della carta nera.
Si sentiva stranamente sicura del fatto che ad Ethan sarebbe piaciuto.
O meglio, non vedeva l'ora di osservare la sua espressione quando lo avrebbe scartato.

Era impaziente. Come se in quel pacchetto fosse contenuta la serenità che Ethan aveva perso da qualche giorno a quella parte.

Aprì la porta con il suo mazzo di chiavi e la richiuse cautamente alle sue spalle.

Era già arrivata quasi fuori la porta della stanza quando un rumore la disturbò.

Qualcuno era sotto la doccia.

Sbriciò oltre la finestra e notò l'auto di Ethan parcheggiata nel viale.
Oh, merda!
Non poteva accorgersene prima?
Era troppo eccitata all'idea di avergli preso un fantastico regalo per farci caso.

E adesso?

Doveva nasconderlo prima che Ethan uscisse dal bagno.
Entrò nella stanza e rifletté sul nascondiglio perfetto. Senza dubbio Ethan non avrebbe mai aperto il cassetto del suo intimo, perciò quello era il posto migliore.

Si diresse al lato opposto della stanza, raggiunse il cassetto, lo aprì e...

«Lara?!»
Con uno scatto richiuse il cassetto, senza aver portato a termine il suo scopo... Nascose il regalo dietro la schiena e si voltò.

Ethan era fermo sulla soglia della porta, si era coperto con un asciugamano stretto in vita, mentre con un altro si stava asciugando l'acqua dai capelli.

Lara arrossì violentemente alla vista del suo corpo mezzo nudo e quasi iniziò a tremare.

Che diavolo...
«Che diavolo ci fai qui?» gli urlò contro.
«Scusami, mi dispiace, non ho sentito la porta aprirsi, credevo di essere solo.»
«Beh, non lo sei! Che fai ancora qui?! Esci!»
Ethan stava palesemente trattenendo una risata, poteva vederlo. Era divertito dalla sua reazione?

Il ragazzo puntò l'indice nella sua direzione e Lara rabbrividì al pensiero che potesse esprimere un'opinione sulle sue guance rosso fuoco, o sul suo modo strano e indispettito di urlare.

«I miei vestiti sono lì dentro. Dopotutto, sei stata tu a dirmi che potevo lasciare le mie cose in camera. Se vuoi le sposto.»
Oh, stava indicando la cassettiera, per fortuna.

Che stupida.

Lui aveva ragione. Lara si era allarmata per nulla, in fondo, Ethan non aveva mosso un passo da quando l'aveva vista nella camera.

Eppure il fatto che lui fosse lì, con solo quell'asciugamano a coprirlo, mandò il suo cervello in tilt.
Che situazione imbarazzante.
E che reazione spropositata aveva avuto!

«Scusa... Ehm... Io ...» non appena si rese conto che Ethan doveva raggiungere proprio il posto dove stava lei, iniziò ad inquietarsi ulteriormente.
Doveva passargli accanto e allo stesso non doveva lasciargli vedere il regalo.

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