Capitolo 40

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Lara non si era mai resa veramente conto di quanto fosse noiosa la scuola senza l'energia travolgente di Christine al suo fianco.

Era partita solo da poche ore e Lara non aveva passato neanche un giorno intero senza di lei, ma quel lasso di tempo che era trascorso era abbastanza per stabilire che la mancanza della sua amica non era indifferente.

All'improvviso le sembrò che nell'istituto gli studenti si fossero moltiplicati, ora che non c'era nessuno a distrarla percepì la pressione degli sguardi altrui, mentre camminava da sola verso il suo armadietto, aspettando che Michael si facesse vivo da un momento all'altro.

«Perché hai quella faccia?» le chiese comparendo dal nulla.
«Che faccia?»
«La faccia di una che ha appena incontrato un alieno.»
Lara soffocò una risata e poi guardò altrove «Mi stanno fissando tutti.»
Mike si guardò intorno, constatando la veridicità delle parole della ragazza «Lo fanno sempre, non te ne sei mai resa conto?»
Lara alzò le spalle.

Sapeva che tutti la fissavano di solito, ma ciò non le aveva mai dato fastidio, adesso invece era asfissiante.
Era come se, solo con lo sguardo, le strappassero la pelle da dosso per scavare a fondo nella sua anima fino a giungere al motivo per cui lei fosse sola.

Avrebbero dovuto farsi gli affari loro, come lei badava solo agli affari suoi.

Mike le attenuò la sensazione di disagio che sentiva nello stomaco.
«Hai ragione. È solo che sono insistenti.» si chiuse nelle spalle.
«Sono curiosi.»
«Curiosi?»
«Curiosi di sapere come ti comporterai senza i tuoi amichetti.»
mimò con le dita due virgolette per sottolineare l'ultima parola.
Lara sbuffò «È assurdo. Io sono sempre io. Indipendentemente da chi mi sta intorno.»
Mike le sorrise dolcemente «Non tutti sanno chi è Lara Wells. In realtà siamo davvero in pochi a conoscerti sul serio.»

Si avviarono all'uscita continuando a chiacchierare su come procedevano le ultime lezioni e Lara sentì che il peso sulle sue spalle si era finalmente sollevato.

Michael doveva essere una sorta di benedizione per lei, decisamente il migliore amico maschio che si era ritrovata. Se Christine lo avesse saputo sarebbe andata su tutte le furie, credendo che lui potesse spodestarla in quanto ad amicizia e Lara avrebbe riso guardandola diventare rossa come i suoi capelli.

Era concentrata su pensieri riguardanti Christine quando qualcuno attirò la sua attenzione: una figura esile teneva gli occhi bassi e il capo abbandonato in avanti, con la schiena appoggiata ad un lampione spento nel parcheggio della scuola.

James era fermo a pochi passi da un posto auto vuoto, quello in cui di solito Ethan parcheggiava.
«James?!» chiamò il suo nome non appena gli fu abbastanza vicina.
Il ragazzino parve essere colto alla sprovvista, ma piegò ugualmente le labbra in un sorriso stanco «Ciao, Lara.»
«Che ci fai qui?»
James si avvicinò a lei cautamente, aveva lo zaino sulle spalle e l'aria stanca, affaticata «Hai visto mio fratello?»

Le parole sembrarono corrodergli le labbra tanto che furono velenose; Lara se ne rese conto e non poté fare a meno di preoccuparsi «Non l'ho proprio visto, mi dispiace.»

James borbottò tra i denti quella che pareva un'imprecazione, mentre scuoteva la testa.
«Che problema c'è?»
«Oggi e domani le mie lezioni finiscono prima e devo tornare a casa con quell'idiota di mio fratello. Ma la sua auto non c'è e non riesco a rintracciarlo.»
Lara si morse il labbro.

Che diavolo gli stava succedendo?

Non era da Ethan un comportamento simile, perciò aveva senso preoccuparsi, ma Lara non poteva trasmettere le sue ansie a James che era già instabile emotivamente.
Gli poggiò una mano sulla spalla «Ha la testa altrove, lo avrà dimenticato...» cercò di tranquillizzarlo.

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