Capitolo 29

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Corse su per il vialetto di casa Bay, con i polmoni in gola e i battiti a mille.
«Mamma! Papà!» li chiamò a gran voce, contenta di essere per una volta portatrice di buone notizie.
Anzi, di fantastiche notizie!
Da quel momento in poi nessuno avrebbe più dovuto preoccuparsi per lei, era tornata ad essere la Lara che tutti conoscevano, consapevole di aver acquisito una salda fiducia in sé stessa.
Armata dei suoi ricordi e della sua coscienza, urlò ancora una volta per richiamare l'attenzione dei suoi genitori.

«Che diavolo succede?» James si precipitò fuori dalla sua stanza, i capelli rossicci riflettevano la luce delle lampadine che illuminavano la casa, e sembravano fatti di fuoco.
Quando posò lo sguardo su Lara, il volto si modificò assumendo i lineamenti della preoccupazione.
Lara, invece, si perse negli occhi scuri di lui, nelle lentiggini che gli spruzzavano le guance.

James Bay. Il fratellino di Ethan, nato quando avevano appena iniziato le scuole elementari.
Ethan era così entusiasta di avere un fratellino. Aveva portato Lara con sé il pomeriggio in cui Rachel era tornata a casa dall'ospedale, erano davvero molto piccoli, e anche molto amici; perciò, Ethan voleva che Lara fosse la prima a conoscere il suo fratellino.
Erano praticamente inseparabili.
«James!» Lara gli corse in contro come se l'avesse visto per la prima volta dopo anni di assenza.

Beh...

Dopotutto, era proprio così.

Si fiondò sul ragazzino, abbracciandolo come avrebbe fatto una sorella maggiore a cui mancava il fratello.
James, seppur alto quanto lei, fu costretto ad indietreggiare per non perdere l'equilibrio a causa dell'impeto nell'affetto di lei.
«James! Mi ricordo di te! Sei nato a dicembre, quasi a Natale. Eri così piccolo e avevi una coperta blu che copriva il tuo corpicino. Ethan era così felice di averti! Hai sempre avuto quelle lentiggini evidenti sul naso.»
Disse d'un fiato.

James le diede qualche pacca sulla spalla, mentre metabolizzava l'accaduto. Quel ragazzino era intelligente, Lara sapeva che aveva capito quello che era successo, infatti...
«Ti è tornata la memoria?» azzardò.
«Sì, è così. La coperta che aveva ricamato la nonna per te era di un blu elettrico.» Rachel aveva portato una mano sulle labbra.
Le sue pupille tremavano, mentre gli occhi si riempirono di lacrime.
Anche John e Claire l'avevano raggiunta nel corridoio, dove era ancora accanto a James.

«Mamma...» sussurrò con un filo di voce «Tu e Rachel eravate amiche non è così?» fece volare lo sguardo tra le due donne: nel ricordo che aveva appena avuto su James neonato era presente anche sua madre.

Un altro cassetto della sua memoria si aprì e riversò il suo contenuto nel foglio bianco della sua mente.
Claire la teneva per mano mentre si dirigevano al centro commerciale, un sabato pomeriggio, in uno dei rari momenti in cui la madre era libera dal lavoro.

La piccola Lara si nascose dietro le gambe della donna non appena le due incontrarono le persone con cui avevano appuntamento per mangiare il gelato.
Rachel era giovane e bellissima.
I capelli rossi e luminosi erano lunghi e ondulati, e i suoi occhi conservavano ancora la luce di entusiasmo che di lì a pochi anni dopo sarebbe andata scemando.
Insieme alla donna c'era un bambino della sua età, alto quanto lei e un po' magro, con i capelli neri, lunghi quanto bastava per coprirgli le orecchie. Aveva un meraviglioso paio di occhi azzurri e grigi, sembravano dello stesso colore degli iceberg che Lara aveva visto nei documentari che amava la mamma, perciò decise di riferirsi ad essi con il colore del ghiaccio.

Fu la prima volta in cui lo vide.
Da quel momento, fino alle scuole medie, Lara Wells ed Ethan Bay erano stati molto uniti.

Ma poi le cose erano cambiate di colpo: i genitori di Lara non avevano più tempo per la loro figlia, presi com'erano dal lavoro.
Ethan da qualche tempo si era allontanato dalla ragazza, si era fatto silenzioso e triste e aveva stretto nuove amicizie.

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