Capitolo 26

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La sveglia non le dava pace: avrebbe voluto afferrarla e lanciarla contro il muro. Il suo corpo era pesante e non voleva alzarsi dal letto.
Era stata una nottataccia.

Aveva dormito poco e il mal di testa non le permetteva di ragionare.

Poi però i ricordi della sera prima la travolsero come un'onda anomala e la trascinarono via dalla comodità delle lenzuola.

Aveva avvisato Rachel che Ethan era andato alla festa di un suo amico con altre persone, senza specificare di chi si trattasse.
Rachel sembrò contrariata ma non lo diede a vedere in presenza della ragazza; al contrario, James sbuffò e scosse la testa dicendo che il fratello fosse un idiota.

Anche Lara lo pensava.

Ma se ne stette zitta e andò a chiudersi in camera, rimuginando sulle sue parole finché la stanchezza non ebbe la meglio.

Si preparò in fretta e furia temendo di aver fatto tardi, eppure, dalla finestra riusciva a scorgere l'auto di Ethan ancora parcheggiata nel viale. Evidentemente, era rientrato tardi e ancora non era riuscito a svegliarsi.

«Lara, puoi prendere l'auto per andare a scuola. Altrimenti arriverai in ritardo.»
Rachel le porse le chiavi non appena Lara aveva messo piede fuori la porta.

Incrociò le sopracciglia «Ethan non viene?»
La donna piegò il labbro in una smorfia «Non è tornato a casa.»
Lara sgranò lo sguardo «Non è tornato a casa?»
Rachel notò il tono preoccupato della ragazza «Oh, non preoccuparti, mi ha mandato un messaggio dicendo che avrebbe dormito da Michael.»

Lara scosse la testa, afferrò le chiavi dell'auto e partì.
Era arrabbiata. Aveva una brutta sensazione a riguardo, non sapeva spiegarsi il motivo, ma sapeva che Ethan aveva mentito.

Parcheggiò l'auto al posto dove di solito la lasciava Ethan e si precipitò nella scuola, di fretta, un po' per evitare il ritardo, un po' perché doveva trovare Mike.

Mentre si faceva largo tra la folla che la strattonava per i corridoi, passò in rassegna i volti di tutti i ragazzi e, fortunatamente, riconobbe quello di Mike fuori la porta di un'aula. Suonò la campanella.

Lara prese a correre gridando il suo nome, aveva solo pochi minuti prima di essere ufficialmente in ritardo. Doveva essere veloce e concisa: «Mike! Mike sono qui!» sventolò la mano in aria e il ragazzo riuscì ad incontrare il suo sguardo.

Le rivolse uno dei suoi soliti sorrisi lucenti «Lara, buongiorno. Qualcosa non va?» le chiese non appena ebbe notato le chiavi dell'auto dell'amico nella mano della ragazza.

Lara lo capì subito...
Avrebbe potuto anche non dirgli niente, ormai Mike le aveva già fatto intendere che non sapesse cosa fosse successo.

Ma Lara pensò che fosse meglio averne la certezza «Mike... Ethan ha dormito da te stanotte?» ansimò per la corsa.

Gli occhi del ragazzo si ridussero a due fessure, mentre il labbro carnoso rimase socchiuso, rivelando il bianco dei suoi denti «Non lo vedo da quando siamo usciti da scuola, ieri.»

Lara annuì debolmente.
Perché faceva così male sentire quelle parole?
Dopotutto, lei lo aveva capito fin da subito che Ethan stesse mentendo, no?

Balbettò un saluto distaccato.
«Lara, cosa è successo?»
«Ne parliamo più tardi. Siamo in ritardo.»
Mike convenì ed entrò in aula.
Lara, invece, riprese a correre e raggiunse il suo posto giusto in tempo.

A metà lezione dovette chiedere un permesso per andare al bagno. Non riusciva a seguire nulla di quello che il professore stava spiegando e non era abituata a distrarsi così facilmente, ma non poteva farne a meno.
Continuava a tornare con la mente a Jane, al suo corpetto di pelle nera, alla mano di Ethan sulla spalla di lei che l'aveva tranquillizzata all'istante.

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