Capitolo 24

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Parcheggiarono l'auto nel viale davanti la casa di Ethan e si incamminarono verso la porta.
«Oh, ho dimenticato una cosa in macchina. Tu precedimi, la temperatura si è abbassata, non aspettarmi qui fuori.»

Lara annuì. Era tardi, perciò aprì cautamente la porta...
John era seduto sul divano, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo arrabbiato.
«Sei in ritardo. Cosa avevo detto a Mark? Avresti dovuto...»
«Mi dispiace papà, non mi sono resa conto dell'ora, io...»
«Non mi interessa! Avevo detto a Mark che...»
«Mi dispiace John, è colpa mia.» Ethan comparve improvvisamente alle spalle di Lara.

Il padre della ragazza, che intanto si era alzato dalla sua comoda posizione, si zittì immediatamente.
Claire fece irruzione nel salone con lo sguardo assonnato, sbadigliando e strofinandosi l'occhio destro «John, per favore, abbassa la voce. Lara è in ritardo solo di mezz'ora.» si voltò per guardare la figlia «Mark è andato via?»

Lara scosse la testa «No, non ero con Mark. Sono tornata con Ethan.»
Claire alzò le spalle «È successo qualcosa?»
«No, noi...»
«Ci siamo trattenuti con Christine e Michael e non ci siamo resi conto dell'orario. Mi dispiace, avrei dovuto fare più attenzione.» la interruppe Ethan.

Quando non si trattava di mentire a Lara, era davvero bravo a raccontare le bugie.
Claire sembrò addolcirsi e si congedò lanciando un sorriso ad Ethan.

Anche i muscoli di John si rilassarono «Va bene, ragazzo, non preoccuparti, non c'è bisogno di scusarsi. Di certo non è colpa tua, anzi, grazie di aver riportato Lara a casa.» l'uomo gli diede persino una pacca sulla spalla, dopodiché si riferì alla ragazza «La prossima volta avvisami se torni più tardi con Ethan. Così non mi preoccupo.»

Prossima volta... Con Ethan...

Dopo quello che era appena successo, Lara non poté fare a meno di arrossire.
Come mai suo padre aveva cambiato umore repentinamente?

Un attimo prima, quando credeva che Lara avesse fatto tardi a causa di Mark, era furioso. Quando poi Ethan gli aveva spiegato che Lara era con lui, si era rasserenato.
Che aveva?
Insomma, per il padre di una ragazza non dovrebbero essere tutti i ragazzi il principale problema?

«Buonanotte, ragazzi.» li salutò.
«Buonanotte.» risposero all'unisono.

Quando fu andato via, Ethan si protese verso Lara, stampandole un bacio sulla guancia «Buonanotte.»

Lara rimase pietrificata mentre lo guardava andare via e chiudersi in bagno per spogliarsi.

Dio! Voleva proprio ucciderla.

*

La mattina seguente Ethan aveva il turno al fast food, inoltre, la sera doveva suonare a quel locale a Downtown, perciò Lara non aveva avuto modo di parlargli.

Aveva un terribile bisogno di parlare di quanto era successo la sera prima.
Non aveva avuto il coraggio di dirlo neanche a Christine, nonostante la ragazza avesse insistito per farsi raccontare quello che avevano fatto una volta soli.
Lara voleva capire se per Ethan si trattasse solo di un bacio, o di qualcosa di più. Era stata una stupida a parlargli in quel modo, a confessargli i suoi sentimenti ... O meglio ... A confessare i sentimenti che "credeva" di provare per lui prima dell'incidente.

La domenica non andò meglio.
Lara riuscì a bloccare Ethan nel tardo pomeriggio, prima che scappasse ancora di casa con la chitarra in spalla.
Per tutta la giornata aveva avuto l'impressione che la stesse evitando.
Perciò, appena poté, Lara lo fermò «Ethan, devo parlarti.»
Ethan scosse la testa «Non ora, Lara. Devo scappare, devo andare a suonare al locale.»
«Potrei venire con te.»
Scosse ancora la testa «Non è un luogo adatto ad una come te.»

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