Troppo tardi

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Mandy non aveva la piú vaga idea di dove stesse andando.
Era uscita presto di casa, per non rischiare di dover parlare con i suoi, e si era messa a camminare senza una meta.

La temperatura si era abbassata di molto nell'ultimo periodo, l'autunno era ufficialmente cominciato, e per gli Shadowhunters autunno significava: vestirsi a cipolla sopra la tenuta, cielo grigio anche col sole, tirare fuori le coperte pesanti, e soprattutto tanto, tanto, tanto allenamento.
Perché in autunno la luce va via prima, e i demoni si muovono nell'ombra.

Cosí pensava e intanto camminava, un piede dopo l'altro, concentrandosi sul vento che le pungeva la pelle, cercando di ignorare il bruciore che persisteva in tutto il suo corpo anche a distanza di giorno dal tremendo avvenimento.

Stava valutando la possibilità di tornare indietro, quando di bloccò di colpo ed ebbe la sensazione che qualcuno la stesse seguendo.

Inutile specificare che era proprio cosí, ma Mandy non notò nulla di strano e continuò semplicemente a camminare.

Svoltò a sinistra in una via secondaria, ed entrò in uno dei giardini sul retro delle villette.
Lo scelse perché aveva un aspetto familiare, e pensava dentro di sé
'Qui sarò al sicuro'

Inutile specificare che non era affatto cosí.
E di questo Mandy si accorse troppo tardi.

-Ma cosa...- guardò per terra, nel terreno, per identificare cosa avesse appena pestato.

Difficile spiegare a parole il panico che provò nel realizzare che cos'era.
Schegge di vetro, perlopiú, e un coltello, sporco di sangue secco, con il nome "Mandy" inciso sopra.

'Devo andarmene da qui'
Lo pensò, ma non lo fece.
Perché una parte di lei, quella malata e irrazionale, che l'aveva incosciamente condotta fino a lí, aveva altri progetti.

Infilò il coltello nello zaino che aveva in spalla e guardò di fronte a sé.
Il buco nel muro dove un tempo c'era stata una finestra ora era coperto da delle assi in legno.
Ne staccò un paio (con una forza proveniente da chissà dove) ed entrò in casa scivolando dentro.

La cucina era anche peggio rispetto all'ultima volta che l'aveva vista.
Il sangue che copriva quasi interamente il pavimento era completamente secco, e conferiva un tono ancor piú lugubre al contesto.
La fioca e pallida luce che entrava dalle feritoie illuminava a malapena la stanza, quel tanto che bastava a far risaltare i granelli di polvere che danzavano nell'aria.
Il silenzio era cristallino, e maledettamente pesante.
Mandy si ritrovò alla ricerca di qualcosa.

'Devo andarmene da qui'
Aprí le credenze rompendo le sottili ragnatele.
'Devo andarmene ora'
Spostò le sedie e strappò via le tende.
'Che cosa sto facendo?'
Colpí il piatto di minestra appoggiato al tavolo e questo cadde a terra e si ruppe in mille pezzi.
'C'é qualcosa che non va'

-Hai perso qualcosa?- una voce calda e ammaliante la riportò alla realtà.
Una fitta la colpí al petto e iniziò ad allargarsi.

Riconobbe quel bruciore.
Era lo stesso che sentiva prima di perdere il controllo.
La stessa orribile sensazione che compariva nei momenti peggiori, e la abbandonava solo se si abbandonava completamente ad essa.

Provò a combatterla, con tutta la sua forza di volontà, ma fallí, e quella cosa, qualunque cosa fosse, prese il controllo come ogni altra volta.
E l'unica ragione per cui stavolta fu peggio, fu che si rese conto di ciò che stava capitando, senza poter intervenire.

Nella sua testa urlava di scappare, ma il suo cuore ormai era fuori dalla sua portata.
Oscuro, malvagio e fuori controllo.

-Roxana-
-Ciao Mandy, posso esserti d'aiuto?-
-Tu hai fatto questo- aprí le braccia indicando tutto attorno a sé.
-Sí- rispose l'altra semplicemente.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora