Compagni di viaggio

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'Vado, l'ammazzo e torno' pensò Celine.
'No, troppo banale' giudicò poi.
'Meglio un vado, la torturo, l'ammazzo e torno con la sua testa come trofeo' annuì tra sè soddisfatta 'Grande idea Celine, grande idea'

Proseguì lungo il perimetro di casa Lovelace mentre pensava a tutti i modi per catturare Roxana e farla pentire di non essere morta, quel giorno, in biblioteca.

I suoi ragionamenti furono interrotti da un baccano tremendo in lontanza.
Si fermò e svoltò a destra, anzichè continuare dritto, come avrebbe dovuto.

Fece ancora qualche passo in direzione del rumore, e si rese conto che si trattava di risate e gridolini.

Raggiunta l'origine del fracasso, spostò l'edera che le impediva la vista, scoprendo il cortile dei Lovelace.
'Avrei dovuto immaginarlo'

Adam e Jordan si stavano inseguendo urlando cose prive di senso.
Alzò gli occhi al cielo, ma sotto sotto quella scena le procurò una strana malinconia.

Non era mai stata una bambina da giochi di ruolo. Appena raggiunta l'età necessaria, la prima cosa che fece fu cominciare il proprio addestramento.

Aveva giocato con i peluches di Mandy, un paio di volte, ma lei aveva smesso di prestarglieli da quando l'aveva scoperta intenta a decapitare il Signor BooBear.
'Povero orso'

Scrollò le spalle e si voltò per andare finalmente dove doveva, ma un urlo più stridulo degli altri le fece cambiare idea.

Guardò nuovamente verso i propri cuginetti, proprio mentre Adam sollevava una pala da giardino sulla testa di Jordan, che gridava senza però spostarsi.

-Adam! Metti giù quell'affare- sussurò ad alta voce, cercando di farsi sentire solo dal diretto interessato.

Il bambino continuava a muovere l'attrezzo da giardino in aria, col rischio incombente di darlo in testa al fratello.

-Oh per l'Angelo!- imprecò la rossa, realizzando di dover intervenire.

Si aggrappò alla ringhiera da cui stava osservando la scena, e si arrampicò agilmente fino in cima, poi saltò giù atterrando dall'altra parte.

Corse verso i piccoli, e tolse la pala dalle mani di Adam, un attimo prima che questa cadesse sul capo di Jordan.

-Celine! Non si rubano i giochi!- si lamentò lo scalmanato, mentre l'altro, ignaro di quello che aveva appena rischiato, li guardava divertito.

-Non si picchiano i propri fratelli, Adam- lo rimproverò lei.
Questo incrociò le braccia e la guardò con sguardo furbo -Dici sul serio?-

Celine sbuffò -No, ovvio che no. Volevo solo provare ad educarti, piccolo mostro-
Adam rise.

-Bene- disse infine la Cacciatrice gettando la pala per terra.
-Non uccidetevi, ci vediamo- li salutò, avviandosi verso la ringhiera.

-Dove vai?- chiese Jordan, curioso.
Celine iniziò ad arrampicarsi senza guardarlo -A casa-

-Non è vero- disse Adam.
Lei raggiunse la cima e si girò a guardarlo -Invece sì- ribattè.

-Non ti crediamo, dì la verità o lo diciamo agli zii-
-Voi non direte proprio niente- decretò l'altra tornando di nuovo a terra con un balzo.

Adam le sorrideva con la stessa espressione di poco prima, e Jordan cercava di imitarlo, fallendo.

Celine capì subito che la minaccia era reale, e fu subito invasa dal terrore che i suoi genitori potessero chiuderla in casa e farle il terzo grado.
La sola idea le diede il brividi e la convinse a vuotare il sacco.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora