S.O.S Brooklyn

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-Cerco Catarina Loss-

La segretaria al banco informazioni squadrò Magnus dalla testa ai piedi, forse chiedendosi cosa dovesse volere un tale soggetto da un'infermiera.

-Il suo turno finisce tra un'ora, temo dovrà aspettare-
-Sa dirmi dove posso trovarla?-
-Le ripeto che il turno finirà tra..-
-Ho una certa urgenza, sono certo che la signorina Loss accetterà di scambiare il proprio turno con qualcun'altro-

La donna lo guardò male, poi scrisse qualcosa sul computer di fronte a sè e gli indicò una sala a pochi metri.
-Può aspettarla qui mentre arriva-

Magnus la ringraziò e si sedette su una delle sedie in metallo nella sala d'attesa.

Osservò le altre persone attorno a sè, uno dei suoi passatempi preferiti da che potesse ricordare.

Un signore baffuto, con un orrendo cappello a bombetta e un sigaro spento tre labbra, lo guardava torvo, appoggiato alla parete della stanza.

Al suo fianco tre sedie erano occupate da una donna e due bambini, suoi figli probabilmente.
La signora indossava un colorato vestito a fiori coperto da un giacchetto di pelle nera.
'Curioso abbinamento' si limitò a pensare Magnus.

Uno dei bambini, avrà avuto sui 5 anni, si agitava sulla sedia annoiato, stuzzicando il fratello che non reagiva se non con qualche sbuffo.

Si sentì quasi imbarazzato nel realizzare la quantità di persone che quei due gli ricordarono.

Si guardò di fianco e si rese conto di essersi seduto vicino a una coppia di giovani.

Una ragazza con dei graziosi boccoli scuri che le ricadevano sulle spalle, e un ragazzo con i capelli sparati, e un casco da motociclista sotto il braccio.

Lei indossava un vestitino giallo nettare, 'Pizzo san gallo' constatò, e si accarezzava la pancia leggermente in rilievo.
Il fidanzato la guardava sorridendo, con la stessa gioia impaziente dei bambini quando stanno per aprire i regali di Natale.

La stessa gioia che aveva visto in Alec, quando aveva preso per la prima volta Max tra le braccia.

-Spero sia importante- una voce femminile lo riportò alla realtà.

Catarina, ancora con il camice da infermiera addosso, lo attendeva a braccia conserte -Mi hai appena fatto perdere un intervento al telencefalo, e guadagnare un pomeriggio di pulizia delle camere-
-Qualcuno dovrà pur pulirle- le fece notare lui -E tu sei sempre stata disponibile ad aiutare-

Lei non lo guardò nemmeno mentre si apprestava a firmare il fascicolo delle presenze appeso al muro -Al contrario tuo, no? Quand'è stata l'ultima volta che hai fatto una buona azione, Magnus?-

Lo stregone sembrò pensare a qualcosa, poi si voltò verso la coppietta.

-Congratulazioni- disse poggiando una mano sulla pancia della ragazza.
-Praesidium- sussurò stringendo le palpebre, ed entrambi i giovani assunsero un'aria interrogativa.

-Sarebbe un bel nome- disse -No? Troppo eccentrico?-
I due si scambiarono uno sguardo vagamente divertito.

-Veramente- spiegò la ragazza
-pensavamo di chiamarla Camille-
Il sorriso beffardo di Magnus gli morì sulle labbra.

-Camille è...- guardò i neo genitori negli occhi, e fu certo di leggervi bontà -... è davvero un bel nome.
Vi auguro un futuro di gioia e serenità-
-Grazie- rispose il ragazzo guardando dolcemente la compagna.

A quel punto Magnus si avviò verso Catarina -L'ultima volta che ho fatto una buona azione- finse di pensarci sù -Oh, giusto: ora-
La stregona alzò gli occhi al cielo e lo seguì fuori dall'ospedale.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora