Fare ordine non é mai semplice

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Era tutto il giorno che Alec cercava di capire cosa ci fosse di strano.
Di solito era Magnus che si dimenticava degli anniversari, dei compleanni e di qualsiasi altra data. Poi se ne ricordava all'ultimo e ti faceva un regalo magnifico, organizzava una festa assurda in 0.32 secondi e si faceva perdonare con uno sguardo.
Eppure quel giorno c'era qualcosa di diverso. La casa, in effetti, era diversa.
Il loft di Magnus era diventato piccolo, e la famiglia Lightwood-Bane si era trasferita in un bellissimo appartamento ad Idris anni prima.

Alec aveva passato la mattinata a guardarsi intorno: tutto in ordine. Troppo in ordine.
Le tende magnificamente raccolte in modo da far entrare la luce, i tappeti ricordo dei loro viaggi in India in una nuova originale composizione, che li faceva sembrare pezzi di tetris incastrati lungo il pavimento, i mobili erano stati spolverati, e brillavano come nuovi.
Era Magnus che pensava a quelle cose, ma nell'ultimo periodo si occupava sempre meno della casa, per concentrarsi sul lavoro e su Mandy. Tuttavia quel caldo martedí di giugno, lo stregone aveva (chissà poi per quale motivo) deciso di riordinare tutto.

Alec si avvicinò alla cassettiera il salotto, sopra la quale erano stati riposti strani souvenir e delle foto.
Si soffermò un momento sulle immagini: la prima cornice era dorata, un regalo di nozze da parte di Isabelle, dentro c'era uno scatto del loro matrimonio. Tutta Alicante aveva voluto partecipare. Robert e Maryse avevano storto il naso all'inizio, ma poi ne erano rimasti contenti. Jace e Clary erano la coppia dell'anno, e sembrava quasi che 'il gran giorno' fosse il loro... Izzy splendeva come un raggio di sole, non che qualcuno si aspettasse di meno da lei; aveva portato Simon come fidanzato ufficiale, e i suoi genitori l'avevano presa abbastanza bene. Magnus era piú bello del previsto. Quando quel giorno lo vide per la prima volta si sentí male. Avevano avuto gli occhi di tutti puntati addosso tutto il tempo, ma lui guardava Magnus, e il resto non aveva importanza.

Fece un piccolo sorriso e scostò lo sguardo verso destra.
Una cornice di glitter blu 'Al solito' pensò, contornava una foto della sua famiglia. Lui, Magnus, Max e... Rafael. Il suo cuore si fermò. Riprese a battere dopo qualche istante, mentre cercava di ricacciare indietro le lacrime. Aveva sofferto troppo per questa storia, era il momento di andare avanti. Guardò con occhi lucidi l'ultima fotografia.

Una cornice che non aveva mai notato prima, viola, con dei piccoli fiori blu disegnati agli angoli. E al suo interno una bambina, con dei grandi occhi verde scuro, i capelli biondi legati in due trecce che le ricadevano sulle spalle. Un sorriso sincero, un luccichio di gioia nello sguardo. Mandy.
Alec strinse forte i denti. La vedeva lí, sorridende, in quello scatto. E non riusciva a fare a meno di chiedersi come potesse essere felice. A qualche centimetro da quella foto ve ne era una di Rafael, e lei rideva.
Suo figlio era morto, e lei rideva.

La porta di casa si aprí ed entrò Magnus di gran carriera. Alec scacciò via i pensieri negativi giusto in tempo per girarsi a guardarlo. Vestito con un completo giallo fluo lo stregone lo salutò dalla porta -Dormito bene?- chiese mentre si dirigeva verso la cucina per appoggiare le buste della spesa sul tavolo.
-Tutto in ordine- rispose lui -fin troppo in ordine...- aggiunse sottovoce.
Magnus parve non sentire.

Iniziò a spostare gli alimenti in frigo e Alec gli si affiancò -Non ti preoccupare, faccio io. Hai riordinato tutta la casa stamattina, sarai stanco- fece per prendere una bottiglia verde dal sacchetto ma lo stregone lo fermò -Alexander- lo guardò -Non sono stanco se lavoro per la mia famiglia- sorrise e sfilò la bottiglia dalle mani dell'altro, che rimase un attimo bloccato. Riprese il controllo e si mise di fronte al compagno -Non devi fare tutto tu- prese il vino e lo ripose in frigo. Poi lo chiuse e si voltò. Si ritrovò addosso due occhi felini che lo squadravano -Grazie- Alec sorrise leggermente, allungò la mano verso un'altro pacchetto e Magnus gli afferrò il braccio. Lui lo guardò di scatto con aria interrogativa.
-Qualcosa non va?- chiese il Cacciatore.
-Forse dovresti sederti-
I due andarono in salotto e lo stregone indicò all'altro una sedia. Alec si sedette e si guardò attorno. Forse stava per scoprire il motivo di quei cambiamenti.

-C'é un motivo- iniziò Magnus -per il quale ho deciso di riordinare la casa- mentre parlava gurdava lo Shadowhunter, che invece cercava di evitare il suo sguardo in tutti i modi.
-Ho deciso di fare ordine dove vivo, per fare ordine anche con chi vivo- Alexander non stava capendo molto, e l'altro se ne accorse -Quello che intendo dire é che vorrei che risolvessimo qualche questione irrisolta- allungó il braccio e posò la mano su quella del Cacciatore.
Lui lo guardò.

-Cosa c'é che non va con Mandy?- Alec ritrasse la mano instintivamente rispondendo stizzito -Niente. Va tutto bene-
-Non sei credibile, lo sai vero?- Magnus lo fissava con i suoi occhi gialli, poi sospirò -Lei ha bisogno di noi. Di tutti e due. Siamo la sua famiglia, Alexander- Alec si mordicchiava il labbro inferiore, mentre cercava un argomento a cui aggrapparsi.
-Perché ti ostini a non parlarmene? Io ti ho detto tutto di me. Ti ho raccontato di secoli di vita, di persone che non hanno mai visto una macchina, o uno smartphone. Ti ho detto tutto ciò che riguardava il mio passato, per averti nel mio presente. E tu ora non vuoi spiegarmi perché ce l'hai tanto con nostra figlia...-
-Basta- lo interruppe bruscamente Alec -se sapessi cosa dirti te lo direi, ma non ho idea del perché mi faccia male vedere Mandy. Che tu ci creda o no- aveva parlato guardando fisso il tavolo e ora che aveva alzato lo sguardo si era accorto di quando Magnus fosse visibilmente irritato
-Infatti no, non ci credo- si alzò e andò verso la cucina quando suonò il telefono di Alec.

Questo rispose dopo un attimo
-Pronto Jace?- la sua espressione si incupí ancora di piú -D'accordo... Sí, arriviamo subito- riagganciò e corse verso l'entrata, presa una giacca dall'attacapanni e aprí la porta. Magnus lo guardò e non dovette chiedere nulla che l'altro gli rispose
-Una battaglia a New York. Celine e Mandy sono coinvolte- in un secondo Magnus era sul pianerottolo.
Alec afferrò l'arco appeso al muro nell'ingresso ed uscí.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora