Alcune rivelazioni

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I tre ragazzi stavano camminando per la Fifth Avenue. Sotto il sole New Yorkese la tenuta teneva davvero caldo, ma non c'era stato tempo per cambiarsi, e ora Mandy, Connor e Roxana stavano passeggiando tranquillamente per le vie dei negozi, senza essere visti da nessuno.

-Erano davvero necessarie le rune dell'invisibilità?- chiese Mandy. Non che le fosse dispiaciuta, quella precauzione in piú; ma quando Roxana le aveva appoggiato lo stilo sulla pelle aveva sentito una brivido gelato, una brutta sensazione, e il braccio le doleva ancora.
-Una volta arrivati da Taki potremo cancellarle- la risposta dell'altra fu fredda e secca.
Mandy provò a cercarci un po' di felicità, una punta di sarcasmo, ma niente.
Il vuoto piú assoluto.
Non che fosse strano, per lei, avere strani presentimenti; ma in quella ragazza c'era davvero qualcosa che non andava.

I suoi pensieri furono interrotti da una voce maschile -Okay ragazze, siamo arrivati. Prima le signore- Connor si fece di lato mentre parlava, e fece passare Roxana, la quale aprí la porta del ristorante dove stavano entrando, come se fosse sicura che gli altri l'avrebbero seguita.
Un grande cartellone pubblicitario troneggiava all'ingresso: "Ristorante daTaki, dal dodicesimo secolo il migliore in America".
Mandy cercò di immaginarsi l'America nel dodicesimo secolo, ma non fece in tempo a ricordare le lezioni di storia mondana che una giovane ragazza con la pelle blu spinse il trio ad accomodarsi a un tavolino.

-Quella é...-
-Una stregona- Mandy si accorse tardi di aver interrotto la frase di Roxana, che ora la squadrava con gli occhi serrati.
-Lo so perché mio padre é uno stregone, e anche mio fratello Max, che però é grande e sta sempre in giro per il mondo- spiegò con un sorriso tirato, come a volersi giustificare in qualche modo.
-Ma tuo padre non era uno Shadowhunter?- chiese Connor, sinceramente incuriosito.
Lei abbassò gli occhi, mentre lo sguardo di Roxana si illuminava.

Questa si portò i capelli davanti alle spalle con un gesto elegante, poi sospirò cosí rumorosamente che anche i vampiri del tavolo vicino si girarono a guardare -La famiglia di Mandy é... particolare- disse con una smorfia di finto dispiacere -i suoi genitori sono due uomini. Lei é stata adottata- Mandy sentí il mondo caderle addosso e frantumarsi in mille pezzi.
Come faceva a saperlo? E con che coraggio lo aveva detto ad alta voce? Queste erano cose personali, e lei avrebbe perlomeno avuto il buonsenso di tacere.
Seguirono degli attimi di silenzio. Saranno stati qualche secondo, ma per Mandy sembrò un'eternità.
Poi Connor prese parola -Oh, bene, e cosí tuo fratello é uno stregone, mentre tu sei una Cacciatrice. Forte!- il suo tono era incerto, e non si riusciva bene a capire se stesse dicendo sul serio, o se fosse solo un modo per cambiare argomento.

Era comunque una possibilità per uscire da quell'assurdo stato di imbarazzo -Sí. Max fu adottato dai miei genitori quando erano molto giovani. Poi c'era Rafael, anche lui fu preso in custodia dai miei quando era molto piccolo. Mio padre Alexander é sempre stato terrorizzato dall'idea che lo potessero portare all'Accademia, in quanto Nephilim. Lo ha tenuto nascosto, ma poi la verità é venuta a galla e Rafael é dovuto partire. É morto lo stesso anno della mia adozione-
Connor era immobile, con la bocca socchiusa. Guardò Mandy e mormorò -Mi dispiace-
-Non preoccuparti, io non lo conoscevo-
Lui le si avvicinò piano, e le passò il pollice sulla guancia. Quando lo ritrasse era lucido. Una lacrima.
'Sto davvero piangendo? Oh no! Che figura sto facendo!'

Roxana, che non aveva piú detto niente, si alzò di colpo e si schiarí la gola - Io mi sento poco bene. Vado fuori a prendere una boccata d'aria- detto questo se ne andò. Nello stesso istante in cui voltò le spalle Connor era in piedi, con la giacca in mano -Vado a vedere se ha bisogno d'aiuto-
'Sí certo, figurati! Brutta antipatica rovina momenti...'
-Sí certo, fa pure con comodo- disse sorridendo.
Poi lui uscí e lei poté lasciar uscire altre due lacrime. Non sapeva bene perché stesse piangendo. Per Max, il fratello che non vedeva mai? Per Rafael, il fratello che non avrebbe mai visto? O forse per suo padre Alexander, che non l'aveva mai guardata come una figlia, senza nemmeno avere un motivo?
Mandy questo non lo sapeva.

Per lei era come ritrovarsi a ridere senza un' apparente ragione: non sapeva perché lo stesse facendo, eppure continuava. Non perché fosse giusto, ma perché le sembrava l'unica cosa da fare.
Cosí pensava, mentre delle piccole gocce d'acqua salata le rigavano le guance.
In un angolo silenzioso del locale.
Con il mormorio della gente a farle da scudo, estraniandola dal mondo esterno. In silenzio. Sola.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora