La Spada Mortale

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-D'accordo, é abbastanza- un colpo secco di martello risuonò per la Sala. L'Inquisitore, Robert Lightwood, stava presediendo agli interrogatori.
'Brutta storia' quello doveva essere il pensiero fisso di tutti i presenti.
Magnus e un altro stregone assunto dal Conclave avevano dovuto cancellare la memoria a una quindicina di mondani; tutti quelli che avevano assistito alla lotta.

Roxana era stata interrogata per prima, ma era molto scossa non erano riusciti a capire nulla di ciò che diceva.

Connor era stato il secondo, e aveva fornito la maggior parte delle informazioni utili: perché si trovassero lí, chi avesse lanciato l'idea, cosa fosse successo alla giovane Spiderhood.
Riguardo a quest'ultimo punto si erano riscontrate un po' di difficoltà, in quanto il ragazzo era rimasto semi-incosciente per la maggior parte della rissa.

Celine non aveva quasi parlato. Il che era da ammirare, perché era piú che complesso riuscire a tenere la bocca chiusa con la Spada Mortale in mano. Non che avesse mentito, ma tutte le volte che Robert le faceva una domanda, lei stringeva forte i denti e tutto ciò che usciva dalla sua bocca era qualche parola sibilata. Per lo piú si trattava di imprecazioni e insulti. Tipico di Celine.

Ora però l'Inquisitore si era abbastanza stancato, cosí terminò l'interrogatorio e la ragazza posò la Spada sull'apposito sostegno. Guardò di traverso il nonno e si allontanò cercando di non dare a vedere come le mani le bruciassero. Si sedette in prima fila, affianco a sua madre, che la strinse forte a sé, mentre suo padre le appoggiava una mano sulla spalla sorridendole dolcemente.
Era evidente quanto fosse fiero.

Il martello di legno dell'anziano Lightwood batté due volte sul ripiano davanti a lui -Mandy Bane, é il suo turno per testimoniare- tutti i presenti si girarono verso la parte sinistra della stanza.
La minuta ragazzina dai capelli biondi si alzò in piedi, e procedette a passi piccoli e veloci verso il seggio dei testimoni. Un uomo con i capelli tenuti indietro dal gel la guardava preoccupato, stringendo un pugno.

Tutti piú o meno conoscevano la storia della famiglia Bane: padre stregone e padre Shadowhunter, tre figli di cui uno in missione, uno deceduto durante l'Ascensione e un' ultima minore. Un' esile e calma Cacciatrice apprendista che tutti ricordavano solo di vista.
Mandy.

Mentre la ragazza si apprestava ad impugnare la spada, l'Inquisitore lanciò uno sguardo gelido alla Corte, ma nessuno sembrò comprenderne la ragione.
La giovane tentò di sollevare la spada con una mano, ma non la smosse nemmeno di un millimetro. Allora la strinse forte con entrambe le mani e riprovò. Questa volta ci riuscí, ma era evidente quanta difficoltà stesse facendo a tenerla sollevata.
Celine sentí il nervo della mano contrarsi 'Ma quanto ci mette a passare?' pensò, ma quando Mandy rispose alla prima domanda, capí che quel dolore non era il suo.
Ogni parola che usciva dalla bocca della Parabatai le faceva tremare il braccio. Era come se stesse sentendo le stesse sensazioni dell'altra, intense come fossero proprie. Cercò di tener ferma la mano, ma la runa sul polso iniziò a bruciare e dovette tapparsi la bocca per non urlare. Nessuno, per fortuna, sembrò accorgersene. Tutti erano concentrati sull'interrogatorio.

-Qual é il tuo nome?-
-Mandy Bane- la ragazza si bloccò di colpo, come se qualcuno le avesse tolto la parola -Mandy Bane... Lightwood- tra le persone che stavano assistendo alla scena, nessuno ci fece caso. Celine invece sentiva un groppo alla gola, come se la saliva la stesse soffocando. Guardò l'amica, e dalla sua espressione capí che anche lei stava sentendo la stessa cosa.
-Quanti anni hai?-
-Quattordici e mezzo- questa volta le parole uscirono facilmente.
-Che cosa é successo stamane, nel mondo dei mondani?-
Celine sentí la gola bruciarle
-Io... Ecco... Noi stavamo...- Mandy si appoggiò al ripiano davanti a lei. Tra la gente si diffuse un mormorio leggero.
Il sudore le stava bagnando la tenuta, e Celine si rese conto che il alcune delle candele nella Sala si erano spente. 'Dí la verità Mimi, dí la verità' si ripeteva le parole in mente come un mantra e, per un momento, le sembrò di vedere la Parabatai guardare verso di lei.
-Confermo tutto... tutto ciò che hanno detto gli altri t...testimoni- la voce le tremava e il volto pallido aveva assunto un colorito violaceo.
-Dunque, lei conferma il fatto che la signorina Roxana Spiderhood sia stata posseduta da un demone, come da resoconto?- le parole erano come spilli e trafissero Celine da parte a parte. Il respiro di Mandy si fece piú debole, e gli occhi le si incorociarono per qualche istante -Io non... Non credo che... Non ne sono sicura...- era evidente come stesse facendo fatica a respirare, ma nessuno intervenne.

L'Inquisitore scese dal suo piedistallo e le si avvicinò -Che cosa c'é che non vuoi dirci, Mandy?- lo aveva detto a bassa voce, e nessuno sembrava aver sentito. Nessuno tranne Celine, ovviamente.
Per lei era come essere lí con la Spada in mano e, vedendo il volto contratto e sofferente dell'amica, per un momento volle davvero essere lí al suo posto. Lei avrebbe fissato Robert negli occhi, e lo avrebbe guardato talmente male da farlo tornare subito sul suo trono. Ma Mandy non era cosí.

La scena stava diventando sempre piú straziante: l'uomo che le si affiancava e le ripeteva la domanda all'orecchio, con uno sguardo inscalfibile. La piccola che stringeva i denti, e cercava di tenere gli occhi aperti.Le lacrime le rigavano il volto e la pelle era orribilmente spiegazzata ai lati della bocca.
Quello non era un interrogatorio: era una tortura!

Celine cercò di alzarsi per dire qualcosa, ma la vista le si appannò e ricadde sulla sedia. Un fischio assordante le esplose nella testa e, quando riuscí finalmente a risollevare le palpebre, si accorse di essere tra le braccia di suo padre, all'aperto.

Cercò di alzarsi ma Jace la bloccò sulle sue ginocchia -Stai ferma, sei quasi svenuta là dentro- Celine si massaggiò lentamente le tempie, mentre si metteva lentamente a sedere. Era strano stare in braccio a suo padre, non le capitava spesso.
Quando fu in grado di alzarsi in piedi barcollò leggermente all'indietro, poi si ricompose -Mandy? Dov'é? É ancora con Robert?- si guardò attorno e scoprí di essere sugli scalini di fronte alla Sala: non avevano fatto molta strada. Clarissa le si affiancò e cercò di tranquillizzarla accarezzandole i capelli. Celine si scostò bruscamente.
Lei non era tranquilla e non aveva intenzione di esserlo. Non fino a quando non avesse visto Mandy.

Provò a correre verso il portone ma Jace le si parò davanti alla velocità di un fulmine -Mandy é dentro con i suoi genitori e la zia Izzy, non devi temere-
'Facile parlare' pensò 'tu non hai sentito quello che sta provando ora' provò a superarlo di lato ma lui fu piú veloce e la bloccò per le braccia
-Celine- la sua voce era piú severa del solito -basta- la ragazza lo guardò arrabbiata, ma non c'era nulla da fare. Poteva solo aspettare che quel maledetto processo finisse.
Cosí si lasciò cadere sui gradini, massaggiandosi la runa parabatai sul polso sinistro 'Ce la puoi fare Mimi' pensò socchiudendo gli occhi 'so che ce la puoi fare'.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora