Un capolavoro

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Mandy corse sotto la pioggia.
Sapeva dove andare: nell'unico posto in cui sapeva che avrebbe trovato speranza.

Arrivò alla porta e bussò diverse volte impiegando la poca forza che le era rimasta.
Il portone finalmente si aprí.
-Mandy?-

-Connor, mi... mi dispiace di essere venuta qui ma non... non sapevo dove altro andare... io ero lí e... l'Inquisitore... non... non volevo che andasse cosí... tutto questo non doveva succedere! Io...-
Ebbe un'illuminazione: era un'assassina in fuga.
Non poteva coinvolgere Connor.

-No, scusa, io... mi dispiace- fece dietro front per andarsene ma si sentí afferrare per un braccio e tirare dentro.
Si girò di scatto e si ritrovò tra le braccia di Connor -Va tutto bene. Risolveremo tutto, d'accordo?-
Lei annuí 'Magari fosse cosí facile'

-Sei tutta bagnata, aspetta, ti prendo qualcosa di asciutto da mettere- disse lui allontandosi, ma lei lo trattenne
-No non lasciarmi!-
Connor la guardò spalancando gli occhi -No, va bene, va bene. Non ti lascio. Ora andiamo di sopra cosí mi racconti tutto, okay?-

Lei annuí di nuovo mentre si faceva sostenere per affrontare le scale che portavano al piano superiore.
-Tuo padre é in casa?- chiese flebile quando raggiunsero una porta.
-No, tornerà tra un po', tu non preoccuparti- rispose lui facendola entrare in quella che era una specie di enorme biblioteca con una scrivania, un armadio e un letto matrimoniale al muro.
Un televisore al plasma trasmetteva un videogioco in pausa, uno di quello dove devi sparare alle navicelle spaziali. Il controller era appoggiato a un tavolino da caffé ai piedi di un divano che ispirava comodità. Le pareti erano coperte di poster di ogni genere di film esistente, e un cartonato a figura intera di uno Stormtrooper portò Mandy a pensare che Connor si sarebbe trovato molto bene con lo zio Simon.

-Questa é camera tua?- domandò mentre il ragazzo la faceva sedere sul morbido letto.
-Sí, é... particolare- disse lui grattandosi la testa.
Come se avesse avuto qualcosa di cui vergognarsi.

Prese una coperta e la mise sulle spalle di Mandy, poi si sedette su una sedia girevole e si posizionò davanti a lei -Allora, mi racconti cos'é successo?-

Lei prese un respiro strindo la coperta attorno a sé -Connor io ho... ho fatto una cosa orribile-
-Che cosa?-
-Non posso dirtelo- disse soffocando un singhiozzo.
-Perché?- chiese l'altro preoccupato.
Mandy lo guardò con gli occhi annacquati, poi rispose con un filo di voce -Perché se te lo dicessi non mi guarderesti piú nello stesso modo-

Allora Connor si avvicinò di piú e le appoggiò una mano sulla gamba come conforto -Non c'é niente che tu possa dirmi che mi farà cambiare idea su di te-
Mandy sospirò cercando di non ricominciare a piangere.
Poi sorrise amaramente -Ho ucciso una persona, Connor-
Non ebbe il coraggio di guardare la sua reazione.

Stava per alzarsi e andarsene, sicura che da un momento all'altro l'avrebbe mandata via.
Avrebbe avuto ragione, ma si sbagliava.

Sentí Connor alzarsi e sedersi sul bordo del letto accanto a lei, mettere un braccio sulla sua schiena e uno dietro la sua testa, e tirarla piano verso di sé.
La stava abbracciando.

-Non é colpa tua-
-Come fai a dirlo?-
-Perché sei Mandy. E la mia Mandy non farebbe male a nessuno di sua spontanea volontà-
'La mia Mandy'

A quel punto la ragazza si liberò dall'abbracciò e lo guardò negli occhi appoggiando il retro delle mani sul suo petto -Lo credi davvero?-
Lui le accarezzò le braccia per poi staccarsi, senza però smettere di guardarla -Sí, lo credo davvero-
Mandy sospirò portandosi le mani sulle ginocchia.

-E... riguardo a ciò che hai fatto...-
Mandy si irrigidí rivivendo tutt'un tratto di quello che era appena successo.

Ricordò la sensazione di potere che aveva provato, le parve di avere ancora le dita avvolte attorno al coltello.
Riudí l'ultimo respiro esalato da Robert, strappato via dalla lama con cui gli aveva negato il perdono.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora