Un posto segreto

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Connor era ancora sul pianerottolo dei Lightwood-Bane quando decise di tornare direttamente a casa: i suoi genitori si sarebbero presto accorti della sua mancanza.
Fece un passo verso le scale e quasi non cadde per terra -Ciara! Wow, cioé non me l'aspettavo... Voglio dire, tu eri, io ero, noi eravamo... Sí insomma, non ti ho vista uscire- la ragazza alzò gli occhi al cielo -Mi chiamo Celine, e non mi hai sentita arrivare per via del mio passo felpato-
'Modesta la ragazza' pensò -D'accordo, beh, io ora devo proprio andare- provò a superare la Cacciatrice, la lei lo bloccò con una mano -Io avevo intenzione di fare due passi, ti va?-
Domanda retorica. Non voleva una risposta, era chiaro che non le si potesse dire di no -Sí, d'accordo-
-Perfetto, allora andiamo- si girò di scatto frustandogli la faccia con i ricci rossi.
Connor la seguí cercando di mantenere il suo passo 'Ma quanto é veloce?' si chiese.
In un attimo erano fuori.

Il sole di luglio bruciava già ardente.
-Allora... dove andiamo?- provò a domandare.
Come risposta ricevette un'occhiataccia, cosí si ammutolí 'Scusa per la domanda, miss simpatia...'
I due ripresero a camminare, e Connor decise che sarebbe stato meglio limitarsi a seguirla senza parlare per un po'.
Dopo qualche minuto il ragazzo riuscí finalmente ad affiancarsi a Celine, che però aumentava gradualmente la velocità come se volesse stare sempre un passo avanti. Che lo stesse facendo apposta?

In mezzo al silenzio, Connor prese coraggio e parlò -Allora... Mandy ora sta bene, no?-
-Mhmh- risposta affermativa.
-Bene, e... tu hai idea del perché abbia dormito cosí tanto?-
-Mh- risposta negativa.
-Oh bene lo stesso- Connor azzardò un sorriso, ma l'altra non lo guardò nemmeno di striscio.
-E invece hai idea di cosa sia successo poco fa?-
-Meh- questo era a metà tra l'affermativo e il negativo.
-Sai a cosa serve il succo di Mandragora?-
-Mh-
-Come ha fatto Mandy a guarirmi il braccio?-
-Mh-
-Secondo te chi é piú alto tra noi due?-
-Mhmh-
-Non mi stai ascoltando vero?- chiese in tono rassegnato.
Qualche istante di silenzio.
-Sí, ti sto ascoltando ma non rispondo alle tue domande idiote-
-Ah. Grazie?-
-Non c'é di che-
Altro silenzio.
-Secondo me non vuoi ammettere che sono piú alto di te-
Celine emise un gemito di esasperazione.

-Santo l'Angelo Rightway! Sí, Mandy sta bene. No, non so perché abbia dormito cosí tanto, anche se probabilmente c'entra col fatto che ha mentito alla Spada Mortale.
Non ho idea di cosa sia successo poco fa, so solo che Magnus ha mentito e il succo di Mandragora non é un calmante, bensí una sostanza contro i demoni. Quindi OH MA PENSA UN PO' forse Mandy é stata posseduta sul divano di casa sua e ti ha guarito il braccio con i suoi poteri demoniaci!-
Connor era leggermente spiazzato. Celine gli si avvicinò finché non fece sfiorare il proprio naso contro le labbra del ragazzo, poi si mise in punta di piedi e lo guardò negli occhi sibilando -E sí, sei piú alto di me. Peccato che l'altezza sia direttamente proporzionale al livello di stupidità- detto questo si staccò da lui e riprese a camminare esattamente come prima.
Connor ora era decisamente spiazzato.
Si accorse dei metri che li stava separando cosí si mise a correre per raggiungere l'altra, ma quando fu abbastanza vicino si tenne a debita distanza. Era Celine Herondale: lasciare che si calmasse era la sua carta salva-vita.

Passò qualche minuto, i ragazzi attraversarono diverse piazze e vie, alcune larghe, altre strette; finché non arrivarono in una zona che Connor non aveva mai visto prima. 'Sarà una specie di rovina' pensò. In effetti le poche case (saranno state case?) erano edifici semidistrutti, presumibilmente abbandonati.

L'aria era impregnata di polvere, alla quale, tanto per non farsi mancare niente, il ragazzo era allergico. Cominciò a tossire, mentre Celine continuava a camminare decisa.
Raggiunsero una struttura diroccata, che avrebbe potuto essere qualsiasi cosa: una statua di un artista alternativo, un fortino, una casa sull'albero senza albero. Ormai non era altro che un mucchio di travi e cemento sbriciolato.
Celine si fermò, sembrò ammirare la costruzione per un attimo, poi annuí tra sé e si girò verso Connor.
Faceva tanto la menefreghista, eppure dava l'impressione di una che volesse salvare il mondo.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora