Corona di spine

157 9 6
                                    

L'autunno era la stagione di gloria della Corte Seelie.

Qualunque mondano avrebbe certamente sostenuto che fosse la primavera, la stagione dei fiori, ad essere la favorita dalle Fate.

Non era esattamente così.

Era di certo un periodo roseo e di rinascita, quello primaverile, ma niente avrebbe mai potuto equiparare gli scenari mozzafiato della Corte a fine ottobre.

Gli alberi per metà spogli, stazionavano ai lati dei sentieri coperti da foglie dai colori caldi, e lasciavano che il vento li deturpasse senza agitarsi.

Nessuno sembrava avere fretta di perdere la propria chioma, ma nessuno opponeva resistenza.

Era la Natura che faceva il suo corso, e non c'era un singolo abitante che rimpiagesse il caldo dell'estate, mentre le giornate andavano via via accorciandosi, togliendo il dono della luce alle piante bisognose di sole.

Le piccole Pixies si dilettavano a intrecciare i rametti ormai rinsecchiti in corone di spine, dall'aspetto delicato e doloroso.

Le Driadi andavano per boschi, raccogliendo la linfa dai tronchi più poderosi, per poi trasferirla al deposito, in vista dell'arrivo del rigido inverno.

I Cavalieri galoppavano schiacciando senza pietà ciò che era rimasto delle aiuole fiorite, rischiando di tranciare via anche interi cespugli di bacche.

I Folletti si divertivano a fare dispetti di qua e di là, senza annoiarsi mai.

Le Ninfe dei boschi si preoccupavano di stanare i Troll e far fare loro il letargo altrove, onde evitare di rimanere schiacciate durante le loro celebrazioni.

L'autunno era decisamente la miglior stagione per il Popolo Fatato.
Così aveva letto Roxana su un libro di favole, quando era piccola.

E ora, mentre percorreva quella incantevole stradina, evitando gli Gnomi intenti a raccogliere funghi, si rendeva conto di quanto fosse vero.

-Mia Signora- la richiamò il Centauro
-se siete pronta, potremmo andare. La Regina è pronta a ricevervi-

La ragazza avrebbe voluto fare un respiro profondo, ma non doveva sembrare agitata.

Non lo era, in realtà.
O almeno non troppo.

Sentiva che c'era qualcosa di sbagliato... ma cosa?

La sua mente tornò al momento in cui aveva visto Mandy sbucare fuori dal nulla, con gli occhi iniettati di sangue, e in mano il coltello da cucina con cui aveva cercato di spaventarla, tempo prima.

Credeva di esserci riuscita, ma dal modo con cui aveva sgozzato quel Cavaliere, senza mostrare un briciolo di umanità, realizzò che evidentemente doveva essersi sbagliata.

E dire che quella ragazzetta sembrava dover essere l'ultimo dei suoi problemi... che cosa aveva di speciale?

Che cosa aveva che lei non aveva?
Perchè Connor aveva scelto Mandy, e non lei?

Strinse i pugni e scacciò il pensiero, scostandosi i capelli dalla fronte con un movimento controllato -Sì, sono pronta-

Il Centauro le fece cenno di seguirla, e così fece.

I due attraversarono alcuni lunghi sentieri, e giunsero davanti ad una struttura in pietra dall'aspetto imponente.

Roxana entrò e si ritrovò in un grande spiazzo decorato ad arte.

La sala pullulava di Fate che ballavano al ritmo di una musica impossibile da sentire.

-Cosa stanno facendo?- domandò senza smettere di camminare.
-Danzano- rispose il Cavaliere.
-Perchè non si fermano?-
-Perchè dovrebbero?-

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora