Insieme é abbastanza

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Ci misero 40 minuti a togliere le fasciature a Mandy, e non avevano ancora finito. Aveva tagli e orribili bruciature su tutto il corpo.
Dopotutto le avevano appena tolto le rune, non poteva sperare di aver un bell'aspetto.

-Certo che faccio proprio schifo- constatò guardandosi allo specchio.
-Sei uno splendore- la rimproverò Magnus dandole un bacio sulla fronte.
Lei annuí poco convinta e si andò a sedere sul letto.
Finalmente erano tornati a casa.

-Catarina é stata gentile ad accompagnarci fino a qui- commentò mentre suo padre raccoglieva le bende sparse per la stanza -Sí, lei é sempre stata una persona disponibile. E poi siamo amici da tanto tempo- rispose sorridendo.

Mandy ci pensò un momento sú, poi decise di parlare -Papà... al Labirinto a Spirale, subito dopo aver recuperato la Vista, la prima cosa che ho visto sei stato tu-
-Posso ritenermi un uomo fortunato- disse lui sorridendo
-Sí beh ma... non é quello che intendevo- cercò di spiegarsi. Probabilmente Magnus si accorse della sua preoccupazione e le si accovacciò di fianco appoggiando le mani sulle sue spalle -Hey tesoro, se c'é qualcosa che non va me lo devi dire-

Mandy sospirò -Quando ho aperto gli occhi, ti ho visto preoccupato-
-Naturalmente lo ero: non sapevo con certezza se l'incantesimo avrebbe funzionato-
-Sí, é ciò che ho pensato subito io, però non sembravi angosciato... era piú come se avessi visto qualcosa che ti aveva spaventato-
Magnus non disse nulla.
-E lo so che mi sto facendo troppi problemi per nulla, come al solito... ma davvero papà: se c'é qualcosa che non va me lo devi dire-

Lo stregone sorrise leggermente a quelle parole -Non c'é niente che non vada in te, Mandy. Ero solo tanto in apprensione. Non mi hanno fatto fare l'incantesimo per assorbire il tuo dolore, e non sai cosa abbiamo passato tutti quanti, a sentirti urlare senza poterli fermare-
I ricordi delle proprie urla si fecero vividi nella mente di Mandy, che strizzò gli occhi per scacciarli via.
-Ma ti assicuro che tu sei perfetta cosí come sei-
Sapeva che stava mentendo, ma era pur sempre suo padre: se non l'avesse fatto sarebbe stato strano.

La porta si aprí e Celine entrò a passi lenti. Era calma e pensierosa: guai in vista.
-Hey Cece, tutto okay?-
La rossa annuí senza degnare Mandy di uno sguardo e si sedette sul davanzale vicino alla finestra.
-Come ti senti?- chiese Magnus.
Celine alzò le spalle -Bene-
Lo stregone sospirò e si alzò in piedi
-Immagino che voi due dobbiate parlare, vi lascio un po' da sole- la Cacciatrice si lisciò un riccio e salutò Magnus con un cenno del capo.

Quando suo padre ebbe richiuso la porta Mandy quasi saltò addosso a Cece. -Di cosa dobbiamo parlare?- chiese, piú curiosa che preoccupata.
Celine si alzò in piedi e guardò fuori dalla finestra, poi parlò -Hai tolto i bendaggi- affermò.
-Sí, anche se non tutti-
-Li hai tolti dai polsi?-

Mandy si guardò le braccia e scoprí che suo padre le aveva medicato tutto, tranne il polso destro -No, non ancora- ammise, nonostante non stesse capendo cosa ci fosse di male.
Celine inspirò profondamente -Togli le bende- le disse senza voltarsi.
-D'accordo...- rispose lei iniziando a srotolare la fascia di tessuto bianco che aveva attorno alla mano.
Fece attenzione a farlo delicatamente, dato che aveva male al solo pensiero di vedere cosa c'era sotto.
Liberò il palmo e fu abbastanza contenta di scoprire che non c'era nessuna cicatrice, guardò il dorso della mano, ricordandosi che grazie al cielo non aveva mai avuto rune lí.
Rimosse anche l'ultima striscia bianca dalla pelle e sotto ci trovò una runa sbiadita.
Ci mise meno di un secondo a riconoscerla.
E in quell'istante sentí un dolore piú grande di tutto ciò che aveva sopportato fino a quel momento.

-C..cosa significa? Io... avevano detto che...-
-Avevano detto molte cose. Avevano detto che non ti avrebbero tolto la runa della Vista. Poi l'hai persa lo stesso, allora abbiamo fatto un incantesimo e voilà: Mandy é di nuovo pronta all'avventura!-
Celine probabilmente neanche si accorse di aver urlato.
-Della runa Parabatai non avevano proferito parola. E adesso? Non esiste un incantesimo che possa sostituirla-
continuava ad alzare la voce, il che non aiutava Mandy, in preda ad un mezzo attacco cardiaco.

-Non può essere successo- sussurò senza accorgersi di avere l'altra a due millimetri di distanza.
-E invece eccoci qua! Curioso, no? Come funziona la vita. Ti comporti bene, ami il prossimo, vivi rispettando le regole della natura e poi SBAM tutte le sfighe del mondo di cascano addosso-
-Mi dispiace Cece... mi dispiace cosí tanto...-
Celine scoppiò un una risata amara
-Non sto parlando di me, ma di te. Io forse parte di questo me lo sarei anche meritato, ma tu? Me lo spieghi come faccio a proteggerti se non siamo Parabatai? Come faccio a sapere se sei in pericolo? Non c'é piú niente che ci leghi se non la vana convinzione che potremmo ricominciare da capo. E no, non possiamo. Dispiace a me, Mandy, di essermi fatta mettere i piedi in testa dal Conclave e da quello stronzo dell'Inquisitore-

Seguirono attimi di profondo silenzio, che vennero interrotti dalla flebile voce di Mandy -Tu pensi di non aver bisogno di aiuto, ma ti sbagli-
-Di cosa stai parlando?- chiese l'altra abbastanza interdetta.

-É questo il punto- riprese la bionda come se non avesse sentito -Tu credi di dover salvare tutti, di dover salvare me. É questo ciò che hai fatto fino ad ora, e ti ringrazio per questo. Ma sai, Cece, anche tu sei umana. Arriverà il giorno in cui avrai bisogno di aiuto, e io non so se riuscirò ad essere lí-
Celine sembrava riflettere davvero su quello che stava dicendo, cosí lei continuò.
-Non posso prometterti che ti salverò come tu hai sempre salvato me. Ma ti prometto che ci proverò. Giuro sull'Angelo che ci sarò quando mi chiederai di esserci, e anche quando non lo farai perché crederai di potercela fare da sola-
Mandy guardò Celine negli occhi in attesa di una qualche reazione.

La risposta arrivò quando la rossa le prese la mano e iniziò a parlare.
-Non insistere perché ti abbandoni e rinunci a seguirti, perché dove andrai tu andrò anch'io, e dove ti fermerai mi fermerò-
Riconobbe subito quelle parole: erano l'inizio del giuramento Parabatai.

Mandy prese l'altra mano a Celine, e continuò - Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio-

Celine intrecciò le proprie dita a quelle della compagna -Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto-

Mandy strinse forte entrambe le mani dell'amica -L'Angelo faccia a me questo e anche di peggio, se altra cosa che la morte mi separerà da te-

Le due si guardarono e sorrisero.
Non avevano bisogno di parole per esprimersi.
Mandy l'abbracciò, e Celine le mise le braccia attorno al collo.
Erano Mimi e Cece, Cece e Mimi.
Da sempre e per sempre.
Loro due contro il mondo che aveva tentato di dividerle.

Avevano davvero bisogno di una runa disegnata sul polso, quando ciò che le legava era piú forte di qualsiasi incantesimo?
Era il destino a volerle insieme, o erano state loro a scegliersi?
Sarebbero mai tornate ad essere quelle di prima?
Forse, forse no. Non importava davvero.

Erano loro due insieme.
E bastava.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora