Ritorno alla realtà

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Magnus e Alec non litigavano mai: era stato piuttosto strano.
Celine ovviamente aveva tenuto la bocca chiusa tutto il tempo, ma aveva sentito tutto, per quanto avesse finto il contrario.
Era sul divano, e pettinava i capelli della parabatai con le dita. Era sempre cosí disordinata. Provò ad immaginare una Mandy con i capelli in ordine, non ci riuscí e sorrise al pensiero.

Sentí dei passi dietro di sé 'Ah, vediamo chi era' pensò voltandosi. La persona che era in piedi dietro di lei, però, non era Magnus. E non era nemmeno qualcuno che le facesse piacere vedere.

-Connor??- non avrebbe voluto chiederlo con tanta durezza, il tono drastico le venne spontaneo.
Il sorriso che fino a poco prima troneggiava sul viso del ragazzo scomparve -Ciao C... Cecily- tentò poi di rispondere mantenendo la calma. Era visibilmente agitato per la sua presenza. La ragazza sollevò un sopracciglio -É "Celine"- disse virgolettando il nome con le dita -comunque che ci fai qui?- la freddezza era tornata.

Connor si portò una mano al viso per grattarsi la guancia, quando ebbe uno spasmo e quasi si piegò in due. Celine notò la sua espressione e, nonostante odiasse fare due domande di seguito, si avvicinò a lui mostrandosi interessata -Che hai?- classica domanda di chi non darebbe un centesimo per conoscere la risposta.
-Io ho... sono caduto da un tetto e mi sono rotto l'osso- spiegò lui cercando di non farla apparire una gran cosa, peccato gli si leggesse "sto morendo di dolore" in fronte.

Magnus apparve dietro di lui -Il signorino Rightway é venuto a farci visita- Celine soffocò una risata: quando era suo zio a parlare, anche il saggio sull'accoppiamento delle formiche rosse in Serbia diventava divertente.
Lo stregone continuò -E, se me lo permetterà, potrò anche tentare di mettergli a posto quel braccio- Connor sembrò pensarci un momento, si guardò intorno con fare pensieroso, fin quando i suoi occhi non si posarono sull'esile figura sul sofà. Celine copriva parte del corpo, come a farle involontariamente da scudo umano.

Connor si fece un paio di passi verso il divano, e il viso di Mandy gli fu lentamente rivelato.
Celine vide il ragazzo muoversi verso la ragazza dormiente. Lo guardò negli occhi, ma lui non sembrò accorgersene.
Si avvicinò a Mandy e le si accovacciò di fianco. La guardava con gli occhi socchiusi, come avesse paura di sciuparla. Sollevò lentamente il braccio sinistro e allungò la mano verso il suo viso. Si bloccò a qualche millimetro dalla sua candida pelle. Guardò Magnus, come per chiedere il permesso di sfiorare sua figlia. Celine non si girò a vedere la risposta dello stregone, ma immaginò che gli avesse dato via libera. Perché qualche istante dopo Connor appoggiò le sue dita sullo zigomo di Mandy, risalí fino all'attacatura dei capelli, e le scostò una ciocca bionda dal viso, portandogliela dietro l'orecchio. Fece scorrere la mano fino al suo mento e la staccò.
Alla Shadowhunter rossa sembrò si sentire un piccolo sospiro 'Che diavolo sta facendo?' pensò.

Il silenzio era diventato assordante.
Magnus stava immobile dietro alla poltrona, Alec osservava la scena appoggiato alla finestra con le braccia conserte. Celine guardava quel ragazzo cosí vicino alla sua Parabatai. troppo vicino.
Connor aveva le labbra dischiuse, le guance rosse, gli occhi umidi.
Fece per alzarsi quando mosse troppo forte il braccio destro e si portò l'altro al petto per bloccarlo. Strinse i denti cosí forte che per un attimo Celine ebbe l'impressione che si sarebbero spezzati da un momento all'altro. Ciò che accadde dopo, però, fu decisamente piú inaspettato.

La mano piccola e bianca della ragazza si strinse attorno al braccio di Connor.
La mano di Mandy.
Aveva gli occhi spalancati. La mano stretta attorno al bicipite del ragazzo. Connor la guardò sgranando gli occhi. Cercò di dire qualcosa ma le parole non uscirono. Celine si mosse scavalcando il bracciolo del divano e in un attimo era sopra l'altra -Mandy? Mandy riesci a sentirmi?- la ragazza teneva il volto della Parabatai tra le mani, provò ad entrare nel suo campo visivo, ma non ci riuscí.
Gli occhi roteavano liberamente in direzioni differenti. Il corpo tremava in preda agli spasmi. Dalla bocca sfuggivano dei respiri soffocati, ma l'aria sembrava non riuscire ad entrare. La faccia divenne sempre piú rossa, mentre Magnus l'afferrava e Celine si spostava per fargli spazio
-Mandy?! Mandy, tesoro, riesci a sentirci?- non ci fu reazione.
Mandy stringeva il braccio di Connor con una forza sovrumana. Il ragazzo aveva le lacrime agli occhi, si stava trattenendo dall'urlare.
Lo stregone lanciò uno sguardo al compagno, che saettò verso la cucina, tornando in un secondo con una fiala verde in mano.

-Quella che roba é?- chiese Celine preoccupata. Magnus afferrò il polso della figlia con una mano e la siringa verdastra con l'altra. Fece un respiro profondo e guardò Alec, che annuí deglutendo.
-Estratto di Mandragora- rispose, conficcando l'ago nella vena di Mandy. Spinse lo stantuffo mentre la ragazza si dimenava urlando.
Urla agghiaccianti, disumane.
Quando anche l'ultima goccia del liquido entrò in circolo, Magnus sfilò la siriga e si allontanò da Mandy portando Celine indietro con sé. Alexander fece lo stesso.

Connor restò di fianco alla ragazzina, che pian piano di calmò.
Smise di urlare. Smise di muoversi. Chiuse le palpebre e lasciò la presa attorno al braccio del ragazzo, che si alzò in piedi con calma.
Si passò una mano dalla spalla al gomito e spalancò gli occhi stupito.
Celine non si chiese perché, avrebbe avuto tempo in seguito.

Si avvicinò invece a Mandy, che ora sembrava esattamente come prima: semplicemente addormentata. Sembrava davvero tornato tutto come prima, quando la ragazzina mosse leggermente un dito. Una mossa impercettibile, che si trasformò in un ampio movimento della mano.
Gli occhi le si muovevano sotto le palpebre, poi finalmente li aprí. Si mise a sedere piano e sbadigliò.
Si guardò attorno ancora mezza stordita e si spaventò un po' nel vedere quei quattro sguardi su di sé

-Che cosa... cosa succede?- Gli altri si guardarono con lo stupore dipinto in volto. A parlare fu Magnus, probabilmente quello che aveva capito piú di tutti quello che era effettivamente accaduto -Dopo l'interrogatorio sei svenuta, e hai dormito... per tre settimane. Ti abbiamo tenuta in vita con la magia e l'energia vitale di tutti. Poco fa hai avuto un attacco epilettico, o qualcosa del genere. Ma ti ho somminitrato del succo di Mandragora, che ha proprietà calmanti e anestetiche-
parlava come se stesse dicendo la cosa piú ovvia del mondo, sembrava proprio un medico -Ora finalmente ti sei svegliata, e sei sana come un pesce! Credo che sarà meglio se mangi qualcosa. Devi rimetterti in forze!- sorrideva, ma Celine, come tutti là dentro, capí che stava solo cercando di non allarmare Mandy.
Però era vero: ora si era svegliata, e avrebbe solo dovuto riprendersi per ricominciare daccapo.
Dopotutto, cos'altro sarebbe potuto capitare di male?

-Ah... okay- Mandy si mostrò stranamente tranquilla, ma non accettò la mano di Alec come appoggio per alzarsi in piedi. Si striracchiò, fece finta di non notare l'offerta di Alexander e si alzò da sola, per poi sparire in cucina.

Magnus si voltò allora verso Connor, che aveva seguito la ragazza con lo sguardo estraniato -Per quanto riguarda te- iniziò con un tono sostenuto, poi si addolcí -non so cosa tu abbia fatto, ma mia figlia si é svegliata aggrappandosi al tuo osso rotto. Non penso tu l'abbia fatto apposta, ma ti sono comunque debitore- allungò la mano come ad invitare l'altro ad avvicinarglisi.
Connor si guardò il braccio e glielo porse -In verità- aggiunse con una nota di incertezza nella voce -credo che Mandy me lo abbia già risistemato- Magnus corrugò la fronte e toccò piano il punto dove avrebbe dovuto trovare la frattura, restando a bocca aperta -Hai ragione- disse poi.
Il Cacciatore si ricompose goffamente e rigraziò l'uomo con quello che avrebbe dovuto essere un cenno di intesa -Grazie signor Bane-
Magnus ricambiò con un sorriso
-Grazie a te, giovane Rightway-

Connor si diresse verso l'ingresso, aprí la porta e uscí sul pianerottolo, sentendola chiuderdi dietro di sé.
Tirò un sospiro di sollievo: non aveva capito molto di quanto era appena successo, ma sapeva che Mandy stava bene, e non c'era nient'altro che gli interessasse sapere.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora