Shadowhunters - Città delle mezze verità

Senza risposte

Mandy entrò in camera di Celine camminando come un robot.
Chiuse la porta dietro di sé, si avvicinò al letto e si sedette.

Poi avvertí un forte bruciore esploderle nel petto e diramarsi verso l'esterno, lo stesso che aveva sentito un momento prima, in sala da pranzo.
'Che mi sta succedendo?'

La domanda non abbandonava la sua mente, ma per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a concentrarsi per trovare una risposta.
Si portò la mano destra al cuore, per assicurarsi che pulsasse a ritmo normale, ma il battito era piú veloce della norma.

Massaggiò leggermente la propria pelle, spostando il ciondolo a forma di cuore che aveva addoss...
'Un momento'
Afferrò il ciondolo e lo tirò forte, sganciando la catenina dal proprio collo 'Non ricordavo di averlo indossato'
Lo fissò per un momento, quando si rese conto che il bruciore era svanito, portandosi via le altre brutte sensazioni.
'Ma come..'

La portà si spalancò e Celine entrò richiudendola di colpo.
-Avresti potuto bussare- sussurò Mandy, che si era presa uno spavento.
-Devo ricordarti che questa é camera mia?- fece Celine, sedendosi sulla sedia girevole vicino alla scrivania.
-Oh, giusto. Mi ero dimenticata di essere a casa tua- rispose piano l'altra, non capacitandosi della propria confusione.

Celine fece un giro su se stessa stirandosi contro lo schienale, poi sospirò pesantemente.
-Che ti é preso?- chiese sempicemente.

Mandy la guardò, facendo scontrare i propri occhi con quelli dell'amica, che la fissavano in attesa.
-Io...- stava per rispondere qualcosa di improvvisato, tentando di mascherare il proprio stato d'animo, quando si rese conto di una cosa: non aveva la piú pallida di come si sentisse.
-...non lo so-
L'altra annuí come per assimilare l'informazione -Non lo sai?-
-Te lo giuro-

Celine rimase un momento in silenzio, poi si alzò di colpo dalla sedia e si buttò sul letto vicino a Mandy.
-Bene, nemmeno io. Mi sa che dovremo scoprirlo da sole- detto ciò si sistemò sul groviglio di coperte con un braccio a sostenersi la nuca.
Mandy si lasciò sfuggire un piccolo sospiro -Vorrei fosse cosí semplice-

La rossa si tirò sú a sedere -Davvero non hai nessuna idea?-
Lei scosse la testa sconsolata.
-Mi dispiace per quello che é successo, ho rovinato il pranzo a tutti-
Celine mugugnò e alzò gli occhi al cielo -Oh ti prego non preoccuparti del pranzo, non é certo quello il problema-

Mandy prese a sfregarsi le mani violentemente -Ma perché ho detto quelle cose? Io non.. non capisco... Non volevo farlo, non avrei mai voluto farlo...-
-Lo so Mimi, c'é qualcosa che non va-
-Credi c'entri la perdita delle rune?-
-Può darsi, non possiamo saperlo per certo-
-É cosí strano. Alterno momenti in cui sto benissimo a momenti in cui non mi sento in me. Divento impulsiva, e faccio cose che non vorrei mai fare, come se...- si bloccò.
'Come se fosse qualcun altro a farle'

L'idea le diede il voltastomaco.
Che fosse stata posseduta?
No, non era possibile: Magnus e Catarina avevano realizzato tutti gli incantesimi protettivi necessari.
Qualunque fosse il problema, la causa era dentro di lei.

-Come se... cosa?- la spronò Celine.
-Come se... oh, non lo so Cece. É tutto incasinato-
-Puoi dirlo forte amica-

-Forse sono solo nervosa- tentò Mandy, pur di sdrammatizzare.
-Mh, sí, forse-
-Non sembri convinta-
-Beh, dopo il pugno che si é beccato Rightway l'altro giorno la vedo difficile-

Mandy sentí le proprie guance arrossire e strinse forte le mani attorni alle proprie ginocchia -Connor non dirà niente del pugno, lo ha promesso! Non finirai nei guai- si sbrigò a sottolineare, ma Celine non sembrò darci importanza.

-Non parlo di quello che gli ho tirato io, ma del tuo-
La bionda abbassò lo sguardo 'Oh, già'

-Non che tu abbia fatto male, anzi, é probabilmente la cosa migliore che tu abbia fatto negli ultimi tempi dal mio modesto punto di vista, però c'é una cosa che non mi torna-
-Cioé?-
-Tu non tiri cazzotti alla gente-
-Sí, di solito é cosí, ma...-
-Quella non eri tu- concluse Celine, e Mandy era troppo d'accordo anche solo per ipotizzare che avesse torto.
-E allora... chi era?-